ALP aderente a AGL Alleanza Generale del Lavoro (confederazione sindacale dei lavoratori) codice fiscale: 97624870156; atto costitutivo (e statuto) registrato presso l'Agenzia delle Entrate, DP I MILANO-UT di Milano 1, in data 04/06/2012, serie 3, n.7107- sede naz.le:Via Antonio Fogazzaro 1, sc.sin. 3° piano, 20135 Milano, tel.3349091761, fax +39/1782736932, Whatsapp 3455242051, e-mail agl.alleanzageneraledellavoro@gmail.com ; e-mail certificata: alleanzageneraledellavoro@pec.it

giovedì 10 aprile 2014

STIPENDI STATALI BLOCCATI FINO ALL'ANNO SIDERALE 2020.COMPLIMENTI A TUTTI I SINDACATI DELLA GALASSIA DEL PUBBLICO IMPIEGO PER LA CREDIBILITA' CHE HANNO CONFERITO ALLA CATEGORIA PRESSO L'OPINIONE PUBBLICA INTERSTELLARE.DOVREMO RIVOLGERCI AI SINDACATI KLINGON?

da www.italiaoggi.it


Contratti bloccati fino al 2020

Il Governo ha già previsto l'indennità per gli statali

09/04/2014

Alessandra RicciardiContratti bloccati per gli statali fino al 2020. La nuova stangata è contenuta tra le previsioni del Def che mette nel conta una risalita della spesa per le retribuzioni dei circa 3 milioni di dipendenti pubblici solo a partire dal 2018 e per uno 0,3% annuo. Si tratta, e su questo il documento entrato ieri al consiglio dei ministri è chiarissimo, del valore dell'indennità di vacanza contrattuale che si conta debba scattare per l'intero triennio 2018-2020. L'indennità è prevista dalla legge quando non si rinnovano i salari neanche per adeguarli all'inflazione. "Nel quadro a legislazione vigente, la spesa per redditi da lavoro dipendente delle amministrazioni pubbliche è stimata diminuire dello 0,7% circa per il 2014, per poi stabilizzarsi nel triennio successivo e crescere dello 0,3% nel 2018", si legge nel documento, "per effetto dell'attribuzione dell'indennità di vacanza contrattuale riferita al triennio contrattuale 2018-2020". Insomma, se la formulazione sarà confermata, gli stipendi dei travet resteranno ancora per un bel po' bloccati: alla fine, se non ci saranno modifiche nei prossimi anni, il settore pubblico non avrà avuto aumenti per un intero decennio. Il blocco dei contratti pubblici è un'arma a cui l'ex ministro dell'economia Giulio Tremonti ha fatto ricorso nel 2009 per ridurre in modo certo la spesa pubblica: ogni punto percentuale di aumento della massa salariale infatti vale all'incirca un miliardo di euro annuo. Tenere fermi i salari è uno strumento di facile attivazione, visto che il datore di lavoro è lo stesso stato, e di certo risultato, giacché i fattori azionabili sono noti. E' il motivo per cui nessun governo ha saputo rinunciarvi, da quando la crisi si è fatta incalzante e lo sguardo della commissione europea severo. E' stato l'esecutivo di Mario Monti a prevedere la proroga del blocco del contratto fino al 2014. In sede di trattativa con i sindacati si è poi passati a concedere uno spiraglio per il rinnovo solo normativo per il successivo triennio. Ora la conferma che non è al momento possibile mettere in cassa fondi per pagare gli aumenti agli statali addirittura per i prossimi due trienni. Risulta così profetica la dichiarazione rilasciata qualche giorno fa, in sede di audizione in parlamento sulle linee programmatiche del suo dicastero, dal ministero della pubblica i amministrazione e della semplificazione, Marianna Madia: "Gli 80 euro in più al mese dí detrazioni salariali valgono come un contratto rinnovato". Un'affermazione che aveva messo in allarme i sindacati, con Cgil, Cisl e Uil che all'unisono avevano detto: "Così non si va avanti, i contratti vanno rinnovati". Spiega il concetto Antonio Foccillo, segretario confederale Uil e profondo conoscitore delle dinamiche del pubblico impiego: "Se il documento finale del Def dovesse contenere questa previsione per tutti i sindacati sarebbe inaccettabile, significherebbe sommare il blocco dei salari individuali, di tutti i contratti nazionali e di secondo livello fino almeno 2018. Un risultato boomerang, si penalizzerebbe proprio quella classe di redditi medio-bassi che il governo dice di voler aiutare".​

venerdì 4 aprile 2014

I SINDACATI RAPPRESENTATIVI DEL PUBBLICO IMPIEGO A COLLOQUIO COL MINISTRO MADIA...CHE LI TRATTA COME PALLINE DEL FLIPPER

Le risultanze dei primi incontri tra governo Renzi e sindacati del pubblico impiego offrono un quadro desolante del ritardo che queste organizzazioni, ancora una volta, rischiano di far scontare ai poveri , ma sonnolenti , lavoratori italiani. Che non ci fossero soldi per i rinnovi contrattuali lo si sapeva ancor prima dell'avvento di questo governo. E' da anni che lo sappiamo. Nonostante tutto, Renzi sarà il primo, dopo anni, a rimpinguare le buste paga, producendo, di fatto, gli effetti di un rinnovo economico del contratto. In poche parole un politico riformatore, da solo, ha realizzato quanto una pletora di sindacati , confederali o autonomi o conflittuali, non e' riuscita a fare, con il piccolo particolare, cari lavoratori, di avervi fatto buttare dieci volte di più in scioperi inutili, illusori, rituali e propagandistici. Alla faccia del sindacato che dialoga! Si tratta a pesci in faccia l'unico che mette in tasca i soldi ai lavoratori, dopo aver pomiciato per anni , tutti loro, neanche con i ministri ma con i tirapiedi dei direttori generali di ogni amministrazione. Vergogna! Il Ministro Madia ha detto la verità. Aumenti o nuovi concorsi per stabilizzare i precari solo se questa PA saprà produrre risparmi. La spending review , se si tratta di togliere soldi a chi vive la PA come un privilegio, e' quanto di piu di sinistra ci possa essere. La smettano i sindacati cosiddetti antagonisti di fare il gioco dei dinosauri della PA che usano come scudi umani, per sopravvivere, poveri disgraziati che guadagnano, nel pubblico, poco piu di 1000 euro al mese. Il futuro di quei lavoratori e' nella fine dei centri di privilegio e di chi li dirige. Chi ancora piange per i tagli lineari, passati,presenti e futuri non ha compreso (facendo pagare questo suo ritardo a chi rappresenta) che in Italia, almeno finchè non cambieranno gli italiani, solo tagli lineari potranno essere realizzati, perché appena ne vuoi fare uno mirato, mille mani di lobbisti cercano di deviarti il tiro e alla fine, se spari, lo puoi fare solo in aria. Se qualcuno pensa che vi  sia esatta coincidenza tra noi e il punto di vista della Madia, sbaglia, poiché noi siamo per i prepensionamenti nel pubblico ma che non necessariamente producano nuove assunzioni . Ciò avvenga solo se, a seguito di una vera digitalizzazione della PA, vi sia assoluto bisogno di forza lavoro. Basta con i concorsi finalizzati a rendere la PA una valvola di sfogo della disoccupazione .Il vero interesse dei lavoratori pubblici e di tutti i cittadini è che la spending review di Cottarelli sia realizzata fino in fondo, che Renzi porti a compimento le sue riforme di portata storica. E che tutti i sindacati collaborino a questa opera di pulizia che se avviene in questi mesi in maniera cosi traumatica è perchè, evidentemente, dagli anni '80 ad oggi o non si è fatto nulla o, peggio, solo danni.
Da ultimo un appello a Renzi. Oggi hai ridotto le prerogative (permessi e distacchi) solo ai dirigenti. Ma perché non cominciamo a dire che permessi e distacchi pagati dallo Stato nel settore pubblico vanno aboliti e se un sindacato abbisogna di un lavoratore in permesso sindacale lo stesso deve essere pagato da quel sindacato? Faremmo cosi contenta la Camusso che è contro i prepensionamenti nel pubblico perchè dovrebbero allora essere fatti anche nel privato.