ALP aderente a AGL Alleanza Generale del Lavoro (confederazione sindacale dei lavoratori) codice fiscale: 97624870156; atto costitutivo (e statuto) registrato presso l'Agenzia delle Entrate, DP I MILANO-UT di Milano 1, in data 04/06/2012, serie 3, n.7107- sede naz.le:Via Antonio Fogazzaro 1, sc.sin. 3° piano, 20135 Milano, tel.3349091761, fax +39/1782736932, Whatsapp 3455242051, e-mail agl.alleanzageneraledellavoro@gmail.com ; e-mail certificata: alleanzageneraledellavoro@pec.it

lunedì 28 luglio 2014

22 MAGGIO 2014: DOPO I FATTI DI CASALNUOVO (NA) IL COMPAGNO POLETTI, MINISTRO DEL LAVORO, BACIO' APPASSIONATAMENTE UN ISPETTORE DI LUNGO CORSO, A NAPOLI, AL TERMINE DI UN BELLISSIMO DISCORSO. SOTTO LO SGUARDO ECCITATO DEL SEGRETARIO GENERALE. SEMBRAVA AMORE SENZA FINE E INVECE...ANCORA NON C'E' STATA CONSUMAZIONE! ANZI...

L'avevamo detto. Gli Ispettori del Lavoro avrebbero dovuto, la scorsa primavera, cogliere la palla al balzo. Schierarsi non contro ma con il popolo e rivoltare il Ministero del Lavoro come un calzino. Non l'hanno fatto . Si sono accucciati invece ai piedi di una dirigenza che li ha sempre mal sopportati, essendo da anni più in sintonia con i consulenti del lavoro, che ne ha tratto spunto per regolare vecchi conti (con l'aiuto – a cadere – dei sindacati ministeriali).
Cosa avevano chiesto gli ispettori del lavoro?
Di avere risposte veloci. Infatti, se va bene, se ne parlerà a settembre – 5 mesi dopo -(ma avrà il tempo il Ministro, più preoccupato di intraprendere azioni per aumentare i posti di lavoro e di pagare le CIG in deroga, di occuparsi di ispettori presi a calci in culo da datori e lavoratori in quei pochi posti in cui ancora si sta lavorando?).
Di mettere gli ispettori nelle stesse condizioni operative del resto della Polizia Giudiziaria (riguardo alle banche dati, per esempio). Possibile secondo loro con poca spesa. Pia illusione, perchè nella dirigenza non sono nati ieri e sanno benissimo che certi “riconoscimenti” sono stati sempre storicamente utilizzati per chiedere avanzamenti di carriera e di retribuzione. E che scherziamo (pensano loro). A noi dirigenti arrivano le martellate di Renzi e i ridimensionamenti e a questi qui , nostri sottoposti da sempre, gli diamo i pennacchi per poi farli guadagnare quasi quanto noi?
Sembra che si vada verso l'Agenzia Unica ispettiva, a settembre, nell'ambito della ennesima riforma del lavoro. Gli ispettori del Ministero del lavoro stanno sentendo puzza di bruciato, ma non hanno capito ancora da dove viene. Glielo spieghiamo noi. I dirigenti del Ministero del Lavoro puntano a traslocare nella nuova struttura, più agile e funzionale, recuperando come manovalanza il personale ispettivo degli istituti previdenziali e gli ispettori di più recente formazione ,quelli più giovani, reclutati col più recente concorso e “predestinati” a dire di chi studia le statistiche dei cognomi. Gli altri, gli ispettori più stagionati? Nella bad company rimanente, ossia il vecchio Ministero, destinato , come Chernobyl, a racchiudere le scorie dell'Amministrazione e a essere insaccato nel cemento armato per i prossimi secoli, fino ad esaurimento .
Ci hanno provato, eroicamente, gli ispettori del lavoro a reagire al momento difficile. Galvanizzati dal bacio hanno provato, alcuni, a serrare i ranghi, a fare il loro dovere, a mettere in campo tutta la loro professionalità, a tornare a presidiare i territorio. Risultato: quelli (tanti) con diploma di perito industriale o geometra sono stati presi semplicemente a schiaffoni (cioè hanno preso il resto) quelli più bravi , magari laureati, stanno avendo a che fare con gli avvocati delle aziende che li hanno citati per risarcimento danni. Ovviamente la copertura legale, nella PA, è solo per i dirigenti. I funzionari, solitamente, si pagano l'avvocato da soli, magari vendendosi la casa su cui stanno pagando il mutuo. Vecchia storia questa. Ma non se ne esce: vogliamo scherzare, pensando che i dirigenti ministeriali vogliano condividere questo loro antico ma apprezzato privilegio?Direbbero: si, stiamo tutti sulla stessa barca , ma fino a un certo punto...
Infine, altra annosa questione, quella dell'utilizzo della propria auto per svolgere l'attività ispettiva. Fino a ieri cosa accettata di buon grado, per la possibilità di incrementare le entrate con i rimborsi, oltre che con le indennità di missione. Ora però le cose stanno cambiando. I lavoratori e i datori di lavoro più focosi hanno cominciato a sfasciare le macchine degli ispettori, non coperte da specifica tutela assicurativa – se non addirittura a prendere i numeri di targa per vendette trasversali-(col risultato che il povero ispettore in un colpo solo si vede portata via la casa per pagarsi le spese legali e la macchina incendiata da una “utenza” non molto soddisfatta). E L'Amministrazione, unica richiesta guarda caso subito accolta, in attesa dell'Agenzia Unica è intenzionata a far lavorare gli ispettori, sic et simpliciter, in maniera generalizzata, anche su turni di sera e di notte. E qui cominciano le ribellioni Collettive, organizzate e mirate a una riforma, come si dice, “condivisa”? Macchè: individuali e minimaliste. In sintesi: io a fare ispezioni di notte con la macchina mia? Col cavolo, ci vada qualcun altro.Anzi, rinunciamo pure ai soldi recuperati dalle sanzioni , basta che ci lasciate in pace.E che faranno gli amici dirigenti? Diranno al Ministro: facciamo al più presto l'Agenzia e questi pesi morti qui lasciamoli al loro destino nella bad company. Altro che aumenti, altro che nuovi poteri, altro che nuova dignità! Come prevedibile, l'infinito tavolo tecnico sull'attività ispettiva verrà superato, tra molti mesi, da decisioni del governo prese (speriamo) senza ascoltare troppo chi (alta dirigenza, sindacati, “tecnici”) da un decennio gestisce e organizza questo carrozzone con i risultati riscontrabili da tutti.
Ai lavoratori del Ministero diciamo che ormai è troppo tardi per recuperare l'ignavia di un decennio. Speriamo solo che Renzi, Poletti e Madia decidano in maniera illuminata, mandando a casa una alta dirigenza dimostratasi scarsa e puntando da subito a mandare in strada, sul territorio e nelle aziende , quanta più forza ispettiva possibile, colpendo gli imboscati.Questo corpo ispettivo dimostri di meritare lo stipendio e i più bravi vengano premiati adeguatamente. Riguardo ai poteri degli ispettori, lo abbiamo già detto. L'impunità dei facinorosi nel mondo del lavoro ricorda quella che una volta c'era negli stadi. Occorre recuperare serietà. Adottiamo in Italia le stesse regole severe di tutela del lavoro che ci sono in Germania. Siamo convinti che basti, per iniziare. Più intelligence e tecnologia nella vigilanza sul lavoro, meno discrezionalità, meno leggi, verbali ed interpelli ad aziendam da parte di una burocrazia ministeriale trasformatasi negli anni in una tragicomica macchietta. E se del personale dovesse “avanzare”, chiudere i carrozzoni e mobilità a volontà verso altre amministrazioni più oberate di lavoro.

sabato 12 luglio 2014

COOPERATIVE: LE DIECI DOMANDE DELL'AGL AL GOVERNO-RENZI

DAL SITO DEL QUOTIDIANO “IL GIORNO”


Pagamenti in nero a oltre mille dipendenti, scatta la maxi inchiesta della Finanza

Quattro indagati. Dipendenti che neppure sapevano di essere soci della coperativa per cui lavoravano. Secondo le accuse sarebbero stati pagati stipendi in nero per 4,5 milioni di euro IL VIDEO DELL'OPERAZIONE
di Fabrizio Lucidi
Lodi, 12 luglio 2014 - Bufera su una importante ditta di logistica della Bassa Lodigiana. Nel mirino, due delle cooperative che lavorano all'interno dello stabilimento, a Somaglia. L'inchiesta della Guardia di Finanza è nata nel 2013, dopo una raffica di scioperi degli operai licenziati dopo la sostituzione di cooperative all'interno del polo logistico. Al tempo, alcune sigle sindacali avevano denunciato irregolarità subite da alcuni lavoratori. 
Così, le fiamme gialle hanno voluto vederci chiaro creando una task force investigativa composta da militari del Nucleo di Polizia tributaria e della Compagnia di Lodi, supportata da elementi scelti del Comando provinciale. Quindi, sono scattati pedinamenti e l'audizione riservata di decine di dipendenti delle cooperative; in parallelo, sono state disposte indagini bancarie e i militari sono entrati in forze, più volte, nello stabilimento sia per sequestrare i documenti sia per testare la validità delle risultanze investigative. 
Risultato? Le fiamme gialle hanno scoperto “che molti lavoratori non sapevano di essere formalmente soci della cooperativa che li pagava - fa sapere il Comando - Anomalie che potrebbero configurare gravi ipotesi di reato a carico dei responsabili anche occulti delle apparenti cooperative: emissione di documenti falsi, truffa aggravata ai danni dello Stato”. Tutti fatti segnalati alla Procura. Documenti falsi, perché le cooperative avrebbero emesso a favore dei “dipendenti” buste paga riportanti trasferte in realtà mai avvenute. Tutto – secondo l'accusa – per evitare di pagare le tasse. Chi, fra i lavoratori, si rifiutava si sottostare a queste decisioni sarebbe stato messo all'indice con l'assegnazione dei lavori più pesanti e l'impossibilità di fare ore di straordinario per incrementare lo stipendio. 
Un sistema che – secondo le Fiamme Gialle – avrebbe goduto di impensabili connivenze da parte di alcuni sindacalisti. I formali rappresentanti delle due cooperative (entrambi indagati) avrebbero inoltre ottenuto l'ammissione alla cassa integrazione in deroga per decine di migliaia di ore di lavoro facendo figurare difficoltà economiche che in realtà non c'erano. Perché con quegli stessi soldi pubblici incassati, gli imprenditori avrebbero pagato il lavoro svolto dai dipendenti. Secondo i calcoli della Guardia di Finanza, in questo caso fra il 2010 e il 2013 le aziende avrebbero pagato 4,5 milioni di euro in stipendi in nero, proprio per non far risultare che in realtà le commesse e i carichi di lavoro si erano mantenuti stabili. In altre parole, le coop erano tutt'altro che in crisi,. Eppure, con artifizi contabili e manovre spregiudicate, avrebbero incassato i soldi pubblici della cassa integrazione. Una delle due cooperative aveva perfino ottenuto l'accesso a un finanziamento da 180mila euro da parte della Regione Lombardia per un progetto a beneficio del benessere dei dipendenti, senza però averne i requisiti. Ora sono in corso gli approfondimenti da parte della Procura di Lodi, che ha già iscritto sul registro degli indagati quattro persone.  """""""""


LE DIECI DOMANDE DELL'AGL AL GOVERNO-RENZI


  1. PERCHE' SOLO GDF E CARABINIERI SONO CAPACI DI CONTRASTARE IN ITALIA LE FALSE COOPERATIVE? E Il MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO? E LE REGIONI? E I SERVIZI ISPETTIVI DEL LAVORO?COSA FANNO DA ANNI?
  2. LE COOPERATIVE PAGANO OGNI DUE ANNI ALL'ERARIO O ALLE CENTRALI COOPERATIVE UN ONEROSO “CONTRIBUTO BIENNALE DI REVISIONE”. IN CAMBIO, DOVREBBERO ESSERE VISITATE PERIODICAMENTE DA UN ISPETTORE VERO.LO STATO REVISIONA SOLO IN MINIMA PARTE LE SUE COOPERATIVE, LE CENTRALI CONTROLLANO “AMICHEVOLMENTE” LE LORO. SE QUESTI SONO I RISULTATI, CI DOMANDIAMO: DOVE SONO FINITI I SOLDI PAGATI DALLE COOPERATIVE E OGGI NON E' MEGLIO CHE QUESTI SOLDI RIMANGANO ALLE COOPERATIVE?
  3. COME E' POSSIBILE CHE, RELATIVAMENTE ALLE REVISIONI DELLE CENTRALI COOPERATIVE (SOGGETTI PRIVATI) I CONTROLLORI (LE ASSOCIAZIONI COOPERATIVE) COINCIDANO CON I CONTROLLATI (LE COOPERATIVE ASSOCIATE)?
  4. NEL MONDO COOPERATIVO SONO ATTIVI SINDACATI GIALLI, I CUI CAPI CONTATTANO I PRESIDENTI, VENDONO LORO PACCHETTI DI TESSERE DEL LORO SINDACATO, TESSERE CHE SONO PAGATE DAI DATORI DI LAVORO E ATTRIBUITE AI LAVORATORI STESSI SPESSO A LORO INSAPUTA, ALLO SCOPO DI POTER APPLICARE CONTRATTI PIRATA ED ESTROMETTERE I SINDACATI VERI DALLE TRATTATIVE E RAPPRESENTANZE AZIENDALI. LO STATUTO DEI LAVORATORI VIETA CIO' . PERCHE' I SOGGETTI PREPOSTI NON SANZIONANO TALI COMPORTAMENTI?
  5. E' COSI' DIFFICILE ACCERTARE GLI INTRECCI DI INTERESSI TRA DIRIGENTI E FUNZIONARI PUBBLICI INFEDELI E  COOPERATIVE? BASTEREBBE INCENTIVARE E PREMIARE LE DENUNCE, FONDATE, CHE PROVENISSERO DALL'INTERNO DEGLI UFFICI STESSI, NEI QUALI TUTTI SANNO TUTTO DI OGNUNO
  6. SI STA RIFORMANDO DA ANNI IL DIRITTO DEL LAVORO.E' COSI' COMPLICATO RIVEDERE L'ISTITUTO DELLA TRASFERTA IN MANIERA CHE NE CESSI IL GENERALIZZATO UTILIZZO FRAUDOLENTO CHE TUTTI CONOSCIAMO DA ANNI?
  7. LE PERSONE FISICHE CHE CREANO E SVILUPPANO LE COOPERATIVE SPURIE SONO SPESSO LE MEDESIME DA ANNI, OPERATIVE DAGLI ANNI OTTANTA. PERCHE' NON ISTITUIRE UN “DASPO” PER CHI SI SIA RESO RESPONSABILE DI TALI COMPORTAMENTI NEL MONDO COOPERATIVO?
  8. SE RUBO UNA MELA AL SUPERMERCATO VIENE CHIAMATO IL 113 , VENGO PRESO E SBATTUTO IN GALERA. SE SONO UN DATORE DI LAVORO CHE CON ATTI VIOLENTI (FISICI O MORALI) ROVINO DEI LAVORATORI E LE LORO FAMIGLIE, LA GIUSTIZIA MI PERSEGUE DOPO MOLTO TEMPO E HO BUONE POSSIBILITA' DI FARLA FRANCA. MA INVECE DI AVERE UN ISPETTORATO DEL LAVORO COME L'ATTUALE NON SAREBBE MEGLIO AVERE IN ITALIA UNA POLIZIA DEL LAVORO VERAMENTE CAPACE DI UN PRONTO INTERVENTO?
  9. GLI INVESTITORI STRANIERI NON VENGONO IN ITALIA PERCHE' NON POSSONO FARE QUELLO CHE GLI PARE OPPURE PERCHE' IN ITALIA NON C'E' SERIETA' NEL MONDO DEL LAVORO E SICUREZZA IN REGOLE CHE SIANO APPLICABILI E APPLICATE?
  10. PERCHE' NON VENGONO IMMEDIATAMENTE CHIUSI QUEGLI ENTI BILATERALI CHE PRODUCONO E VENDONO FALSE CERTIFICAZIONI DI CONTRATTI DI APPALTO E DI CONTRATTI DI LAVORO? E' COSI' DIFFICILE INDIVIDUARLI (BASTA CHIEDERE IN GIRO)?