tag:blogger.com,1999:blog-60779126336359507002024-02-07T14:21:50.747-08:00ALP-AGL ALLEANZA LAVORATORI PUBBLICIALP ALLEANZA LAVORATORI PUBBLICIhttp://www.blogger.com/profile/05892937802292683682noreply@blogger.comBlogger172125tag:blogger.com,1999:blog-6077912633635950700.post-56173367189067892772023-02-26T10:56:00.000-08:002023-02-26T10:56:04.469-08:00NUOVO LOGO DELL'ALP AGL Alleanza Lavoratori Pubblici aderente alla Confederazione AGL<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmB9w_eMwA3fP4BnwWVO3KWva2XIywZGUdR5KfS9mgMCqgbWqylyCh_-GIrQPdhJjrG1hdar2oHHCwDGhSLsTPewrKnfqJRlzJKyaKHshuW2A85tyfaClIt2cuN2RxWeSGG9MyQqBeZ3TT1NS5ExSsB61Dh_hKa_D0G4ywyFzV6C5NIoan3tCPuyHKig/s3033/ALP%20LOGO.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2295" data-original-width="3033" height="303" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmB9w_eMwA3fP4BnwWVO3KWva2XIywZGUdR5KfS9mgMCqgbWqylyCh_-GIrQPdhJjrG1hdar2oHHCwDGhSLsTPewrKnfqJRlzJKyaKHshuW2A85tyfaClIt2cuN2RxWeSGG9MyQqBeZ3TT1NS5ExSsB61Dh_hKa_D0G4ywyFzV6C5NIoan3tCPuyHKig/w400-h303/ALP%20LOGO.jpg" width="400" /></a></div><br /> <p></p><p>Grazie all'Autore che ce ne ha fatto dono, l'Artista Daniele Fasciani.</p>ALP ALLEANZA LAVORATORI PUBBLICIhttp://www.blogger.com/profile/05892937802292683682noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6077912633635950700.post-23321807911503234622022-08-08T14:44:00.003-07:002022-08-08T14:44:39.781-07:00LA DOTT.SSA TAMARA NUGAEV NUOVO SEGRETARIO PROVINCIALE DI MILANO DELL'ALP-AGL ALLEANZA LAVORATORI PUBBLICI<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5ICnk7M7Z8sZXZZ-MNwKsNBj78B2g_EtGpNtI5VUziIrwCEDjjsPizcG7SHj0_woqPchYDXdStJzOvSaW_lr16iDz9_TJNRUK7bfbcyEUxC-SBbK7K2IQFgp2FdgKoZyJwI7F6Ry--I6-pdjCJThG5tbMP__nHGh0jM7ED3JzkcPPexOpJf90oDujEA/s1079/Dott.ssa%20Tamara%20Nugaev%20Segretario%20Prov.le%20Milano%20ALP-AGL.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1078" data-original-width="1079" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5ICnk7M7Z8sZXZZ-MNwKsNBj78B2g_EtGpNtI5VUziIrwCEDjjsPizcG7SHj0_woqPchYDXdStJzOvSaW_lr16iDz9_TJNRUK7bfbcyEUxC-SBbK7K2IQFgp2FdgKoZyJwI7F6Ry--I6-pdjCJThG5tbMP__nHGh0jM7ED3JzkcPPexOpJf90oDujEA/w400-h400/Dott.ssa%20Tamara%20Nugaev%20Segretario%20Prov.le%20Milano%20ALP-AGL.jpg" width="400" /></a></div><br /> <p></p><p></p><p style="margin-bottom: 0cm;">La Dott.ssa Tamara Nugaev è il nuovo
Segretario Provinciale di Milano dell'ALP-AGL, Alleanza Lavoratori
Pubblici aderente alla Confederazione AGL.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Siti di riferimento:
<span style="color: navy;"><span lang="zxx"><u><a href="https://alp-agl.blogspot.com/">https://alp-agl.blogspot.com/</a></u></span></span>
e <a href="https://agl-lombardia.blogspot.com/" target="_blank">https://agl-lombardia.blogspot.com/</a>
.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Recapiti sindacali della Dott.ssa
Nugaev: e-mail: <a href="mailto:tamara.nugaev.sindacato@gmail.com">tamara.nugaev.sindacato@gmail.com</a>;
cell. 3485159630.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Alla Dott.ssa Tamara Nugaev gli auguri
di buon lavoro da tutta l'AGL.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">
</p><br /><p></p>ALP ALLEANZA LAVORATORI PUBBLICIhttp://www.blogger.com/profile/05892937802292683682noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6077912633635950700.post-6255132552714461382022-06-26T14:32:00.003-07:002022-06-26T14:32:43.117-07:00IL 17 GIUGNO 2022 SI E' SVOLTO, A MILANO, IL CONGRESSO NAZIONALE DELL'AGL. ROBERTO FASCIANI CONFERMATO SEGRETARIO GENERALE PER I PROSSIMI QUATTRO ANNI. ELETTO IL NUOVO COMITATO DIRETTIVO NAZIONALE DELL'AGL.<p>Il Segretario Generale ha,
nella sua relazione, approvata all'unanimità dal Congresso,
illustrato il ruolo del lavoro alla luce degli eventi storici occorsi
quali la pandemia ed il conflitto che sta sconvolgendo l’Ucraina.
Il tessuto produttivo nazionale è chiaramente scosso per non dire
declinante ed il lavoro deve trovare all’interno di questo contesto
un nuovo ruolo ed un nuovo significato, anche con riferimento
all’Europa. Infortuni sul lavoro, precarizzazione, quarta
rivoluzione industriale, globalizzazione sono questioni fondamentali.
Il sindacato dovrà fare pesare le istanze sociali, ma ancora una
volta ribadisce il Segretario Generale, occorre avere una prospettiva
europea. I sindacati tradizionali e organizzati non sono in grado di
ovviare a molti problemi del mondo del lavoro. La situazione politica
non aiuta, in particolare per la perenne litigiosità dei partiti e
lo stato di continua campagna elettorale in cui versa la politica
nazionale. Il Governo Draghi aveva un mandato limitato, siamo in una
fase di passaggio. Le forze sociali devono proporsi costruttivamente.
Ma la continua dinamica politica non consente di risolvere i problemi
perché non esistono forze stabili di riferimento. Sono state attuate
misure valide quali il reddito di cittadinanza ma tale misura non ha
risposto alle esigenze di lavoro e produttive. La situazione
economica si sta aggravando con l’inflazione, il caro vita, la
scarsità energetica. Come sindacato l’AGL, deve essere
conflittuale ma anche capace di utilizzare a beneficio dei lavoratori
le situazioni favorevoli dal punto di vista contrattuale. Non
esistono in Italia politiche del lavoro ed industriali ed il mondo
dell’imprenditoria è in crisi. Alcune questioni nazionali sono
ancora irrisolte: la crisi del mezzogiorno, ad esempio. L’Italia
deve operare una svolta in questioni essenziali: l’ambiente, le
fonti dell’energia, l’investimento su formazione ed istruzione,
sul lavoro femminile. Occorre maggiore impegno nel sindacato, ma
l’organizzazione si è mossa bene in particolare attraverso il
patronato ed il centro di assistenza fiscale. Stiamo lavorando bene
rispetto alle forze ed alle dimensioni dell’organizzazione. A
Milano e in diverse zone del Paese il sindacato inizia ad essere
conosciuto. L’obiettivo però è diffondere capillarmente
l’organizzazione su tutto il territorio nazionale. Importante è
tenere presente che numerosi soggetti si sono rivolti
all’organizzazione ed hanno trovato ascolto e competenza.</p>ALP ALLEANZA LAVORATORI PUBBLICIhttp://www.blogger.com/profile/05892937802292683682noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6077912633635950700.post-17440136430610402832020-01-20T07:19:00.002-08:002020-01-20T07:19:28.214-08:00Ferie pubblico impiego: ultime sentenze<a href="https://www.laleggepertutti.it/351447_ferie-pubblico-impiego-ultime-sentenze">https://www.laleggepertutti.it/351447_ferie-pubblico-impiego-ultime-sentenze</a>ALP ALLEANZA LAVORATORI PUBBLICIhttp://www.blogger.com/profile/05892937802292683682noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6077912633635950700.post-58168610423912215202016-09-21T13:41:00.001-07:002016-09-21T13:41:29.519-07:00ROBERTO FASCIANI DIRETTORE DI EUROPE CHINESE NEWS<div class="separator" style="background-color: white; clear: both; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRFfEpzJu0pCk-tzPg4SWe9CPI2TO2cTpKSU1fjp5ni9EEq1_vSewFlQa7E8mLQ-BRpGX4eYLhDRn9kYFML_-pKEU1WBLWgrNDwmiiVPnq6YX7tIU0CRuqOd4AI4DKvApZGWPELiJkRPA/s1600/prima+pagina+Europe+Chinese+News+6+sett+2016.jpg" style="color: #015782; margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-decoration: none;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRFfEpzJu0pCk-tzPg4SWe9CPI2TO2cTpKSU1fjp5ni9EEq1_vSewFlQa7E8mLQ-BRpGX4eYLhDRn9kYFML_-pKEU1WBLWgrNDwmiiVPnq6YX7tIU0CRuqOd4AI4DKvApZGWPELiJkRPA/s400/prima+pagina+Europe+Chinese+News+6+sett+2016.jpg" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border-radius: 0px; border: 1px solid rgb(204, 204, 204); box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.2) 0px 0px 20px; padding: 8px; position: relative;" width="290" /></a></div>
<div class="separator" style="background-color: white; clear: both; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi38Oh0Xp9Pe2UCajYpOOenDIJ2iipnxb_Xu5dFFxVWXF7QOjA4C9Q8_CGHrX_z-nakfQdANrifnXOqm3zmaRK3kzT4me56HlCbZJHdLLg9QF6ySku0y3J7YXSmkAo8F47dRyntM1FiVpc/s1600/firmato+ieri+a+milano%252C+in+presenza+dell%25E2%2580%2599ex+sindaco+letizia+moratti%252C+l%25E2%2580%2599accordo+di+cooperazione+strategica++tra+tempus+group+e+milan+huaxia+group.jpg" style="color: #015782; margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-decoration: none;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi38Oh0Xp9Pe2UCajYpOOenDIJ2iipnxb_Xu5dFFxVWXF7QOjA4C9Q8_CGHrX_z-nakfQdANrifnXOqm3zmaRK3kzT4me56HlCbZJHdLLg9QF6ySku0y3J7YXSmkAo8F47dRyntM1FiVpc/s400/firmato+ieri+a+milano%252C+in+presenza+dell%25E2%2580%2599ex+sindaco+letizia+moratti%252C+l%25E2%2580%2599accordo+di+cooperazione+strategica++tra+tempus+group+e+milan+huaxia+group.jpg" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border-radius: 0px; border: 1px solid rgb(204, 204, 204); box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.2) 0px 0px 20px; padding: 8px; position: relative;" width="400" /></a></div>
<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px;"> a destra, la Presidente di MILAN HUAXIA GROUP, Angela Zhou</span><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px;" /><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px;" /><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: large;"><b>Roberto Fasciani è il nuovo Direttore di EUROPE CHINESE NEWS.</b></span><br />
<h1 class="western" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; margin: 0px; position: relative;">
“EUROPE CHINESE NEWS” secondo il Sole 24 Ore (21. 3.2012), è “la più importante testata in ideogrammi scritta e stampata in Italia”. Fondata nel 2004, distribuita in Italia e in Europa, la pubblicazione ha anche una versione online in cinese sul sito http://www.ozhrb.eu e in inglese sul sito http://www.ihuarenbao.com/en/ . La Presidente della Società editrice è Angela Zhou, imprenditrice ben conosciuta, anche fondatrice e Presidente di MILAN HUAXIA GROUP, società a capo del gruppo HUAXIA, una delle più importanti imprese cinesi in Italia. Il suo gruppo ha interessi in molti settori fra cui: media on e offline, media center, e-commerce globale, organizzazione di eventi, studi di consulenza, import ed export di beni di lusso e di prodotti alimentari, hotel, enoteche, ristoranti cinesi e occidentali, food & beverage, catering e ospitalità, agenzie di viaggi, società di consulenza per investimenti , promotore di mostre, studi legali, società di assicurazione, centri culturali e altri modelli multi-business. MILAN HUAXIA GROUP è una delle aziende di proprietà di imprenditori cinesi più influenti in Italia e una tra le più importanti società cinesi a livello internazionale.</h1>
ALP ALLEANZA LAVORATORI PUBBLICIhttp://www.blogger.com/profile/05892937802292683682noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6077912633635950700.post-11501713144934359072016-01-09T07:27:00.001-08:002016-01-09T07:27:39.988-08:00MA ANCHE CONSERVARE UN POSTO FISSO (E PERCEPIRE POI LA RELATIVA PENSIONE) AVUTO CON LA RACCOMANDAZIONE E' CONSIDERATO UN “DIRITTO ACQUISITO”?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgk1Y3AoX6uaGRYDpdKQjo-duSUNMQyW_vRh9h6SzRL06aw4_FRbdvRSg9lVlx5ZC4Q2ud8_wcVPUss3vGEev5eUYVljiP3vST0covHjcoIefIyRR19R5R8NLILS-jiCIhmRo7wiG0pKMwI/s1600/1452006961-quo-vado-zalone.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="131" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgk1Y3AoX6uaGRYDpdKQjo-duSUNMQyW_vRh9h6SzRL06aw4_FRbdvRSg9lVlx5ZC4Q2ud8_wcVPUss3vGEev5eUYVljiP3vST0covHjcoIefIyRR19R5R8NLILS-jiCIhmRo7wiG0pKMwI/s400/1452006961-quo-vado-zalone.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><b>AGL: piano piano l'opinione pubblica
sta prendendo coscienza di questo scandalo tutto italiano. Occorre
trovare il modo di individuare chi ha ricoperto o occupa nella PA un
posto ottenuto con la raccomandazione e provvedere a sanare questa
ingiustizia nella maniera più severa. Quanti stipendi e quante
pensioni potrebbero essere recuperate? Tanti, probabilmente per un
risparmio di miliardi di euro. Occorre avere la volontà politica e
il coraggio di farlo e ovviamente apprestare gli strumenti normativi
occorrenti. Incentivare la raccolta di prove, la delazione, il
pentitismo. Utilizzare intercettazioni e agenti provocatori. Rischi
elettorali? Una volta si, oggi più nessuno. Anzi. Il senso di
oppressione che suscitano e l'arroganza che manifestano questi
parassiti sono talmente diffusi che pur di premiare una politica che
mettesse le mani in questo verminaio tornerebbero a votare tanti che
oggi si astengono.</b></span></div>
<span style="font-size: medium;"><b>
</b></span><div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
******************************************************************+</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Fonte: <a href="http://www.cgiamestre.com/">http://www.cgiamestre.com</a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<h2 class="western">
LE INEFFICIENZE DELLA PA FRENANO LA RIPRESA</h2>
Il malfunzionamento della Pubblica amministrazione italiana
continua ad avere “un impatto molto negativo sull’economia
del nostro Paese frenandone la ripresa”.<br />
<br />
A ricordarlo è il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo
che assieme ai ricercatori della CGIA ha raccolto ed elencato
le principali inefficienze della nostra macchina pubblica e i
conseguenti effetti economici che queste criticità producono sui
bilanci delle famiglie e delle imprese italiane.<br />
<br />
In sintesi si puntualizza che:<br />
<br />
· i debiti della Pa nei
confronti dei fornitori ammontano (al lordo della quota ceduta dai
creditori in pro-soluto alle banche) a 70 miliardi di euro;<br />
<br />
· il deficit
logistico-infrastrutturale penalizza il nostro sistema economico per
un importo di 42 miliardi di euro l’anno;<br />
<br />
· il peso della
burocrazia grava sulle Piccole e medie imprese (Pmi) per un
importo di 31 miliardi di euro l’anno;<br />
<br />
· sono 24 i miliardi di
euro di <a href="http://www.cgiamestre.com/tag/spesa/">spesa</a>
pubblica in eccesso che non ci consentono di ridurre la nostra
pressione fiscale in <a href="http://www.cgiamestre.com/tag/media/">media</a>
Ue;<br />
<br />
· gli sprechi e la
corruzione presenti nella sanità ci costano 23,6 miliardi di euro
l’anno;<br />
<br />
· la lentezza della
nostra giustizia civile costa al sistema Paese 16 miliardi di euro
l’anno.<br />
<br />
In relazione al fatto che queste inefficienze sono tratte da fonti
statistiche diverse e che in alcuni casi i costi si sovrappongono,
non è possibile sommarne gli effetti economici.<br />
<br />
Tuttavia, queste avvertenze non pregiudicano la correttezza del
seguente ragionamento:<br />
<br />
“E’ possibile affermare con buona approssimazione –
prosegue Zabeo – che gli effetti economici derivanti
dall’inefficienza della nostra Pubblica amministrazione siano
superiori al mancato gettito riconducibile all’evasione fiscale
che, a seconda delle fonti, sottrae alle casse dello <a href="http://www.cgiamestre.com/tag/stato/">Stato</a>
tra i 90 e i 120 miliardi di euro ogni anno. E’ altresì
verosimile ritenere che se recuperassimo una
buona parte dei <a href="http://www.cgiamestre.com/tag/soldi/">soldi</a>
evasi al <a href="http://www.cgiamestre.com/tag/fisco/">fisco</a>, la
nostra macchina pubblica funzionerebbe meglio e costerebbe meno.
Analogamente, è altrettanto plausibile ipotizzare che
se si riuscisse a tagliare sensibilmente la spesa
pubblica, permettendo così la riduzione di pari importo anche del
peso fiscale, molto probabilmente l’evasione sarebbe più
contenuta, visto che molti esperti sostengono che la
fedeltà fiscale di un Paese è direttamente proporzionale al
livello di pressione fiscale a cui sono sottoposti i
propri contribuenti”…<br />
<br />
<a href="http://cdn1.cgiamestre.com/wp-content/uploads/2016/01/inefficienza16.pdf" target="_blank">CLICCA
QUI PER SCARICARE TUTTA LA NEWS</a><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
*****************************************************************<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
fonte: <a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/">http://www.ilfattoquotidiano.it</a>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<h1 class="western">
Raccomandazioni, l’esercito dell’aiutino:
’20mila richieste in 12 anni da onorevole’</h1>
Il racconto di Carmine Nardone, parlamentare del Pci-Pds dal 1987
al 1999: tra preghiere di trasferimenti, promozioni, favori, esami
all'università, alla porta della sua casa di Benevento bussavano in
tantissimi. Un bestiario della spintarella che descrive un fenomeno
tutto italiano<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
di <a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/blog/acaporale/ptype/articoli/">Antonello
Caporale</a> | 6 gennaio 2016
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<strong>Supplicanti</strong>. L’aiutino
per un posto di lavoro, anzitutto. Ma anche, nella linea discendente
della <strong>raccomandazione</strong> come utilità marginale e
certezza sempiterna del potere che elargisce agli amici, per il
<strong>trasferimento</strong> del figliolo, spesso <strong>poliziotto</strong>,
dal nord al sud, o anche per la promozione del figliolo, per l’esame
all’<strong>università</strong> della figliola, o soltanto per
avere un favore, persino di quelli minuti e tristi. Nel
fascicolo dei suoi dodici anni da parlamentare del <strong>Pci-Pds</strong>
(luglio1987/aprile 1999) <strong>Carmine Nardone</strong> ha
ritrovato le perorazioni, le segnalazioni, i bisogni veri e finti di
una <strong>umanità</strong> sempre ricca di sofferenze, sempre in
credito verso lo Stato. Molte volte purtroppo bugiarda, poche volte
invece sincera. Nardone le ha contate: sono <strong>ventimil</strong>a
giunte a lui, a volte col suo nome associato ad altri <strong>destinatari</strong>,
e le ha suddivise tra quelle buone e quelle cattive. “Il 25 per
cento rappresenta denunce di <strong>abusi subiti</strong>, diritti
negati, bisogni essenziali travisati o rigettati. Il restante 75 per
cento invece è il sunto dell’italiano medio. Ci sono <strong>richieste</strong>
di tutti i tipi, molte volte ragionevoli, altre veramente sfrontate.
In quest’ultimo spicchio hanno un peso particolare i <strong>supplicanti</strong>
“ossessivi”, coloro che vivevano nell’anticamera del potere.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
“Io ricevevo gli elettori della mia
terra, <strong>Benevento</strong>, nella federazione del Pci, com’era
costume. Mi occupavo di <strong>agricoltura</strong> e dunque le
visite più fruttuose erano con chi conosceva la durezza di quella
fatica. Erano poveri, spesso oggetto delle <strong>angherie</strong>
di un sistema che invece di sostenerne la crescita e la speranza li
costringeva a produrre carte, li faceva ammattire con richieste che
non capivano (memorabile un contadino che si vide autorizzato
dall’<strong>Aima</strong>, l’istituto che distribuiva gli aiuti
in agricoltura, all’<strong>allevamento</strong> di 6,36 vacche.
Erano più di sei ma meno di sette!). Nondimeno si presentavano
alcuni <strong>professionisti</strong> della raccomandazione.
Facevano il giro delle quattro chiese. Frase tipica: Non ho mai
chiesto niente”.</div>
Nell’archivio di Nardone sono finite figure di ogni tipo con
richieste di ogni tipo ed <strong>esiti</strong>, come vedremo,
imprevedibili. “Un giorno si presenta una <strong>famigliola</strong>:
marito, moglie e figlia. Chiedono a mia madre anziana di intercedere
e anticipare a me la loro visita. “È brava gente, aiutali se
puoi”, mi dice <strong>mamma</strong>. Li ricevo in casa e il papà
mi spiega il problema: sua figlia deve affrontare un <strong>difficile</strong>
<strong>esame</strong> all’università, se avessi potuto parlarne
col <strong>professore</strong>… Rispondo che così avrebbero fatto
del male proprio alla loro amata fanciulla, e comunque no. Prima di
salutarli scambio due parole con la ragazza che sorprendentemente mi
rivela di essere in <strong>imbarazzo</strong> per la sfrontatezza
dei genitori. La invito a studiare e a restare tranquilla”. Passano
dei giorni, mia madre mi dice che le ha appena fatto visita la coppia
lasciandomi una scatola di <strong>cioccolatini</strong>,
ringraziandomi perché la loro figlia ha superato l’esame. Apro la
scatola e trovo delle <strong>banconote</strong>. Li convoco dicendo
loro che non sarei andato dai <strong>carabinieri</strong> a sporgere
denuncia ma devono ritirare immediatamente scatola e banconote e non
farsi vedere più. Quella coppia nemmeno per un minuto ha immaginato
che il merito della <strong>promozione</strong> fosse esclusivamente
della loro figlia, frutto del suo studio. Ostinati nella fede della
<strong>raccomandazione</strong>, ancor di più se benedetta dalla
tangente”.<br />
Nardone aveva un <strong>metodo infallibile</strong> per valutare
la caratura della richiesta. Se era una denuncia di una
<strong>sopraffazione</strong>, o l’esigenza vera di un bisogno,
gli <strong>elettori</strong> venivano in gruppo. Salvo casi isolati
di singoli con particolari <strong>condizioni</strong> (parente
disabile, indigenza assoluta), la predizione dell’esito del
colloquio atteso dipendeva spesso dal numero delle persone che
entravano in <strong>stanza</strong>. Da questi colloqui sono nate<strong>
1160 interrogazioni parlamentari</strong>, di cui 350 come primo
firmatario. L’angoscia quotidiana per un <strong>deputato</strong>,
specialmente se del Sud, era far fronte alle richieste di
trasferimento dei dipendenti pubblici. “Postini, impiegati,
soprattutto <strong>poliziotti</strong>. La fila sembrava non aver
mai fine. O volevano trasferirsi dal nord, alcune volte avendone
titolo, molte altre no, oppure volevano entrare in Polizia,
nell’Esercito, nei <strong>Carabinieri</strong>. In questo caso
venivano accompagnati dai genitori o meglio, i genitori venivano in
assenza del figlio per chiedere un aiuto e il posto di lavoro fisso.
Bene, delle centinaia di richieste io ne ho segnata solo una che
avesse davvero necessità e urgenza. Un papà aveva la figlia in
stato vegetativo qui a Benevento e non riusciva a ottenere il
<strong>trasferimento</strong>. Una vergogna”.<br />
Nella top ten delle richieste Nardone iscrive quella dei
poliziotti che chiedevano una <strong>spintarella</strong> per
entrare nei servizi segreti. “Una vera mania”. In una terra
totalmente “mastellata”, cuore degli interessi di <strong>Clemente
Mastella</strong>, allora potente e incisivo portabandiera
democristiano, e teatro stabile del suo <strong>elettorato</strong>,
i sanniti non rinunciavano a spingersi anche nelle meno amate sponde
dell’<strong>opposizione comunista</strong>. “Inauguravano
l’incontro con: volevo andare da <strong>tizio</strong>, cioè un
altro parlamentare, ma ho preferito voi. In realtà facevano il giro
completo delle <strong>segreterie politiche</strong>, una sorta di
pesca a strascico. Era il rifiuto dello <strong>Stato di
diritto</strong>, e la raccomandazione veniva avanzata per soddisfare
persino l’esigenza più banale: un <strong>esame diagnostico</strong>,
un ricovero, un certificato al <strong>municipio</strong>. Non
conoscevano altro che la <strong>questua</strong>, e non avevano
altra postura che la schiena curva”. “Non ero certo il
<strong>parlamentare</strong> più gettonato per questo tipo di
traffici. Per impotenza o per mia scelta non importava. Questa voce
almeno mi aiutava a non trovarmi frotte di <strong>supplicanti</strong>,
perché nessuno vuol perdere tempo col politico che non ti aiuta.
Eppure oggi mi trovo a contare le richieste ricevute: sono ventimila,
uno <strong>sproposito</strong>. Una benedizione quando vedevi gente
integra, e un mal di testa con quegli altri. Un’ansia, una fatica,
un imbarazzo quotidiano. Posso dirlo? Un <strong>lavoro usurante</strong>”.<br />
<strong>Da Il Fatto Quotidiano del 06/01/2016</strong><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
di <a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/blog/acaporale/ptype/articoli/">Antonello
Caporale</a> | 6 gennaio 2016
</div>
ALP ALLEANZA LAVORATORI PUBBLICIhttp://www.blogger.com/profile/05892937802292683682noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6077912633635950700.post-79777751901399270172016-01-04T07:24:00.001-08:002016-01-04T07:24:50.615-08:00LA FAIDA INTERNA ALL'AMMINISTRAZIONE FISCALE <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsEffMTstZlC9EEWufJOR1UA3pOzUZRt5_3aLm9VaFjIUomjvxJUQIn2Y7ZV8XY6eV6bTaXtf3POgOevLeqRThSXNCWKMpONE_TcsvXZ5tbVlmqpkkAQb7GciiTXLuYX7-_FjiaCqnmR00/s1600/capponi-di-renzo.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsEffMTstZlC9EEWufJOR1UA3pOzUZRt5_3aLm9VaFjIUomjvxJUQIn2Y7ZV8XY6eV6bTaXtf3POgOevLeqRThSXNCWKMpONE_TcsvXZ5tbVlmqpkkAQb7GciiTXLuYX7-_FjiaCqnmR00/s400/capponi-di-renzo.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<b><span style="font-size: medium;">AGL: si muove (benissimo) la
Giustizia, Renzi abbassa le tasse e cosa succede all'interno
dell'Amministrazione Finanziaria? Va avanti una pluriennale faida tra
vertici (sostenuti dai sindacati compartecipi) che nominano dirigenti
dichiarati illegittimi dalla Corte Costituzionale e alcuni altri
sindacati sostenuti da chi non è riuscito a diventare dirigente in
questi anni che, per via solo giudiziaria (non avendo i numeri tra il
personale per imporre sindacalmente un cambiamento), sabotano ogni
iniziativa dei vertici volta a uscire da questo impasse.</span></b><br />
<b><span style="font-size: medium;">Bello spettacolo! Soprattutto grande dimostrazione di attaccamento del personale del Fisco ai superiori interessi della Nazione!</span></b><br />
<b><span style="font-size: medium;">L'ultima volta avevamo "consigliato" a
Renzi, per una volta, di mettersi d'accordo con Salvini e Berlusconi
per introdurre anche in Italia la Flat-Tax. Confermiamo questa nostra
indicazione. Ma come cittadini e contribuenti vorremmo anche che si
pensasse a mandare a casa una volta per tutte gente che da anni pensa
prima ai cazzi suoi (cioè a restare dirigente o a vendicarsi per non
esserlo divenuto) e poi (ma male, visti i risultati a tutti i livelli) a
far bene il proprio lavoro!</span></b><br />
<b><span style="font-size: medium;"><br /></span></b>
<b><span style="font-size: medium;">**************************************************</span></b><br />
<br />
fonte: <a href="http://www.tiscali.it/">www.tiscali.it</a><br />
<br />
<h1>
Cassazione assolve azienda siciliana che evade l'Iva a causa della crisi </h1>
<div class="abs">
<h2>
La sentenza di condanna era stata pronunciata dalla Corte di appello di Catania </h2>
<div class="signature">
<div class="signature">
<span class="author">Redazione Tiscali</span></div>
</div>
La Cassazione ha annullato con rinvio una condanna della
Corte di appello di Catania per ommesso versamento dell’Iva del
rappresentante legale di una cooperativa siciliana.
<strong>Le motivazioni della Cassazione</strong> - “Serve una prova
rigorosa del fatto che la violazione del precetto penale sia dipesa da
un evento decisivo del tutto estraneo alla sfera di controllo del
soggetto” ha scritto la Cassazione motivando la decisione.</div>
<h2>
<span style="font-size: x-small;"><strong>Fallimento dell'unico cliente prima della scadenza del pagamento</strong>
-</span></h2>
<h2>
<span style="font-size: x-small;">Ed in effetti gli eventi danno ragione alla cooperativa che ha visto
fallire il suo unico cliente proprio nell’imminenza della data di
scadenza del pagamento delle imposte. Per la Cassazione “la Corte di
appello di Catania ha mancato del tutto di valutare la specifica
situazione che ha causato il dissesto dell’impresa”.</span></h2>
<strong>Caso classificabile come "evasione di sopravvivenza"</strong> -
Ora la causa tornerà al tribunale di Catania per una nuova valutazione
complessiva. La cronaca economica di questi ultimi anni ha portato alla
ribalta diversi di “evasione di sopravvivenza”. Nel caso in questione la
cooperativa ha preferito utilizzare le scarse risorse finanziarie a
disposizione per pagare gli stipendi di Natale dei dipendenti.<br /><br /><strong>Una buona notizia in un Paese "malato" di tasse</strong>
- In un Paese come l’Italia flagellato da un lato da una diffusa
evasione e dall’altro da una oppressione fiscale dello Stato nei
confronti di chi le tasse le paga, ogni tanto arriva anche qualche
notizia che lascia sperare in un futuro diverso.
<div class="col-md-4 col-sm-12 col-xs-12 article-date nplr dataArticle">
<footer>
<time datetime="Mon Jan 04 10:53:45 CET 2016">4 gennaio 2016</time>
</footer>
</div>
ALP ALLEANZA LAVORATORI PUBBLICIhttp://www.blogger.com/profile/05892937802292683682noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6077912633635950700.post-26806415354892103732015-12-30T07:27:00.000-08:002015-12-30T07:27:07.787-08:00GRAZIE ARAN PER AVERCELO DETTO SOLO ORA! <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpD9gESWh3kkTWteRGwNXJ-nxMQjssuuW_O3cGWmqQh0kW4KNjLwjV49QAZ1IxsNx4_H1NYIcw5NMRl2PaShs9HavhhnUxu9Weyxlq40CJ-wgphMBXWlpciGYbA5WBJCq0owWCskwMhTS7/s1600/sindacati+pubblico+impiego.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="182" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpD9gESWh3kkTWteRGwNXJ-nxMQjssuuW_O3cGWmqQh0kW4KNjLwjV49QAZ1IxsNx4_H1NYIcw5NMRl2PaShs9HavhhnUxu9Weyxlq40CJ-wgphMBXWlpciGYbA5WBJCq0owWCskwMhTS7/s320/sindacati+pubblico+impiego.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<span style="font-size: medium;"><b>AGL: ringraziamo l'ARAN per averlo
reso noto dopo l'approvazione della Legge di Stabilità 2016! Con i cessi
di sindacalisti di cui siamo dotati in Italia, soprattutto nel Pubblico
Impiego, sebbene pagati ogni anno da ognuno di voi lavoratori iscritti
minimo 150 euro all'anno di trattenute, se la notizia fosse stata data
prima, avrebbero trovato il modo di farvi togliere altri soldi dal
governo! </b></span><br />
<span style="font-size: medium;"><b>Invece di andare a rompere le scatole
alla Consulta e alla Corte Europea di Giustizia non sarebbe stato
meglio partecipare a un serio processo di riforma dall'interno della PA,
come sindacati, invece di impuntarsi come i somari? Se nessuno vi
ascolta forse è perchè quanto dite non vale nulla, ci avete mai
riflettuto sopra?</b></span><br />
<span style="font-size: medium;"><b><br /></b></span>
<span style="font-size: medium;"><b>**************************************************</b></span><br />
<br />
fonte: <a href="http://www.ansa.it/">www.ansa.it</a><br />
<header class="header-news">
<h1 class="news-title" itemprop="headline">
P.a: Aran, giù stipendi ma in decennio pre-blocco +40%</h1>
<h2 class="news-stit">
Tra il 2010 e il 2014 retribuzioni di fatto pro-capite -1% </h2>
<h2 class="news-stit">
Le retribuzioni pro-capite di fatto nel pubblico impiego sono scese di
circa l'1% da quando è iniziato il blocco contrattuale, ma se tra il
2010 e il 2014 la dinamica cumulata è stata "negativa", nei "dieci anni
precedenti si è registrato un incremento attorno al 40%". Così l'Aran,
nel suo ultimo rapporto. </h2>
</header>ALP ALLEANZA LAVORATORI PUBBLICIhttp://www.blogger.com/profile/05892937802292683682noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6077912633635950700.post-81463091289170600012015-12-18T08:14:00.001-08:002015-12-18T08:14:27.198-08:00DROGHE: RILANCIARE LA STRATEGIA ANTIPROIBIZIONISTA <span style="font-size: medium;"><b>AGL: solo la depenalizzazione del consumo ed una regolamentazione della
produzione e vendita possono impensierire i grandi interessi criminali
che raccolgono miliardi di euro. Il proibizionismo fa la fortuna dei narcotrafficanti e i
tossicodipendenti andrebbero trattati come malati e riforniti della
droga gratuitamente, da parte dello Stato.Pensare di affrontare e
risolvere questo problema in Italia solo con i magistrati e la polizia, non ci ha risolto e non ci risolverà
il problema . La cosa giusta è sottrarre e non
solo contrastare l’infinita risorsa economica garantita dallo spaccio delle droghe, specie oggi cocaina e cannabis.</b></span><br />
<span style="font-size: medium;"><b>
</b></span><span style="font-size: medium;"><b>Se lo Stato producesse in
proprio hashish e
marijuana, oltre a garantire i nostri tossicodipendenti avremmo a
disposizione quelle risorse economiche che oggi sottraiamo
alle nostre forze dell’ordine, assicurandole invece alle mafie che,
per mantenere questa ricchezza infinita, uccidono ogni giorno E’ giunta
l’ora non della legalizzazione, ma della depenalizzazione delle droghe,
spostando gran parte delle conseguenze punitive dell’uso di stupefacenti
sul piano amministrativo e non penale.</b></span><br />
<span style="font-size: medium;"><b><br /></b></span>
<span style="font-size: medium;"><b>*************************************************************</b></span><br />
fonte: <a href="http://www.ansa.it/">www.ansa.it</a><br />
<br />
<br />
<div class="header-news">
<br />
<header>
<h1 class="news-title" itemprop="headline">
Spaccio droga Torino, bimbo assiste buco</h1>
<h2 class="news-stit">
Indagine carabinieri, 14 arresti e 5 misure cautelari </h2>
</header></div>
<h2 class="news-stit">
</h2>
<div class="news-img" id="popup-link">
<div class="img-photo ico-60x60" itemprop="image" itemscope="" itemtype="http://schema.org/ImageObject">
<img alt=" © ANSA" itemprop="contentUrl representativeOfPage" src="http://www.ansa.it/webimages/img_457x/2015/12/18/c35cca1777c9f20d65dc791d65c111c4.jpg" /> </div>
<div class="news-caption hidden-phone">
</div>
</div>
<div class="span6 pull-right content-news">
<div class="news-txt" itemprop="articleBody">
Un bimbo di pochi mesi in passeggino
davanti al padre tossico che si 'buca': c'è anche questa immagine choc
tra quelle riprese dai carabinieri nel corso di una indagine sullo
spaccio di droga a Torino che ha portato a 14 arresti e cinque misure
cautelari. L'indagine, in corso da giugno, ha portato alla luce una
sorta di supermarket della droga a Porta Palazzo gestito da un gruppo di
africani che riforniva una cinquantina di clienti al giorno.</div>
</div>
ALP ALLEANZA LAVORATORI PUBBLICIhttp://www.blogger.com/profile/05892937802292683682noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6077912633635950700.post-28778753233172409522015-12-17T07:52:00.000-08:002015-12-17T07:52:03.725-08:00Banche salvate, l’annuncio di Renzi: «Cantone gestirà gli arbitrati» Il premier al Tg5: «Preferirei che i casi non fossero gestiti da Consob e Bankitalia ma da Anac. Faremo tutto il possibile perché chi è stato truffato possa avere i soldi»<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOxhjmr1on7ckDkbrXvDqLNyiJbdaqZabyfsRNtAKbae5FcKvsJrcBf0TqN8jOd7lbeQIM2UDZ8GwZPsodlNeTjQlEfj6w09f4rfG2i4bFQiA8Hxk4rg8hCMR_XmGudH7y1VOTxQ3l5r3q/s1600/310x0_1402210587680_Fotor060885540.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOxhjmr1on7ckDkbrXvDqLNyiJbdaqZabyfsRNtAKbae5FcKvsJrcBf0TqN8jOd7lbeQIM2UDZ8GwZPsodlNeTjQlEfj6w09f4rfG2i4bFQiA8Hxk4rg8hCMR_XmGudH7y1VOTxQ3l5r3q/s400/310x0_1402210587680_Fotor060885540.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><b>AGL: bravissimo Presidente Renzi.
Questo è il segnale che l'Italia pulita attendeva.</b></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il Dott. Raffaele Cantone è entrato in
magistratura nel 1991. È stato sostituto procuratore presso il
tribunale di Napoli fino al 1999, anno in cui è entrato nella
Direzione distrettuale antimafia napoletana di cui ha fatto parte
fino al 2007. Si è occupato delle indagini sul clan camorristico dei
Casalesi, riferite anche nel noto best seller di Roberto Saviano,
Gomorra, riuscendo ad ottenere la condanna all'ergastolo dei più
importanti capi di quel gruppo fra cui Francesco Schiavone, detto
Sandokan, Francesco Bidognetti, detto Cicciotto 'e Mezzanott, Walter
Schiavone, detto Walterino, Augusto La Torre, Mario Esposito e
numerosi altri. Si è occupato anche delle indagini sulle
infiltrazioni dei clan casertani all'estero; in particolare in
Scozia, dove è stata individuata una vera e propria filiale del clan
La Torre di Mondragone dedita al reinvestimento in attività
imprenditoriali e commerciali di proventi illeciti, in Germania,
Romania ed Ungheria dove esponenti del clan Schiavone durante la
latitanza si erano stabiliti ed avevano acquistato beni immobili ed
imprese. Ha curato il filone di indagini che hanno riguardato gli
investimenti del gruppo Zagaria a Parma e Milano facendo condannare
per associazione camorristica un importante immobiliarista di Parma.
Vive tutelato dal 1999 e sottoposto a scorta dal 2003 in quanto gli
investigatori scoprirono un progetto di un attentato ai suoi danni
organizzato dal clan dei Casalesi.
</div>
ALP ALLEANZA LAVORATORI PUBBLICIhttp://www.blogger.com/profile/05892937802292683682noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6077912633635950700.post-8349552343960773442015-12-16T05:17:00.002-08:002015-12-16T05:17:29.122-08:00Iraq: 450 italiani a difesa diga Mosul.Renzi annuncia invio missione insieme agli Usa per proteggere lavori sull'importante infrastruttura, contesa dai jihadisti. L'appalto alla ditta italiana Trevi. <span style="font-size: medium;"><b>AGL: finalmente! In bocca al lupo, ragazzi!</b></span><br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjk9UxXdpeWHxluW6Kda89yCYdPDuWhKbsAk6wTIyxKNYLQQP4LOyQSEN-YM93yeba-ZIEngr5wdur8gahkdq96rIwCHJP0BjgR1jeCLkjx3RHpQ_yUTsq_top2XQL-hIrdyhk2sEpMaiOV/s1600/renzi+in+divisa.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjk9UxXdpeWHxluW6Kda89yCYdPDuWhKbsAk6wTIyxKNYLQQP4LOyQSEN-YM93yeba-ZIEngr5wdur8gahkdq96rIwCHJP0BjgR1jeCLkjx3RHpQ_yUTsq_top2XQL-hIrdyhk2sEpMaiOV/s400/renzi+in+divisa.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0L9vhrzZ-pizjIft8tQglPkvd1sLuaE6Hk8pzjk1tdrEDX2rlU-twmbE96OtkVVxP8ObYCnhIkkWebBJAqWEXS6oIT4MwhtiOGprHNm49KYeDdT_YwUS_x0CJvUSxCPPrzQdbQWhdgnIm/s1600/commandos+italiani.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0L9vhrzZ-pizjIft8tQglPkvd1sLuaE6Hk8pzjk1tdrEDX2rlU-twmbE96OtkVVxP8ObYCnhIkkWebBJAqWEXS6oIT4MwhtiOGprHNm49KYeDdT_YwUS_x0CJvUSxCPPrzQdbQWhdgnIm/s400/commandos+italiani.jpg" width="400" /></a></div>
ALP ALLEANZA LAVORATORI PUBBLICIhttp://www.blogger.com/profile/05892937802292683682noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6077912633635950700.post-19278193564276743272015-12-14T06:47:00.003-08:002015-12-14T06:47:54.449-08:00Papa Francesco: dare lavoro a tutti i giovani, non solo ai raccomandati
<div class="post-header">
</div>
<div class="post-body entry-content" id="post-body-7277462303740924791" itemprop="description articleBody">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRB6sJP1pft13gn1tACI7r80PxqtzDjQIGlvciBhN6E8YXErZq8b99devfVdHCw_y2DQZDVSGCrTbcbkX2vGl1qLCB2ibx9rfNvBXCrMhupXUc7yRwVcsTxHGBgZpT2tvgBUv1ND4Y1FGd/s1600/papa-Francesco-e1445003961262-600x320.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="211" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRB6sJP1pft13gn1tACI7r80PxqtzDjQIGlvciBhN6E8YXErZq8b99devfVdHCw_y2DQZDVSGCrTbcbkX2vGl1qLCB2ibx9rfNvBXCrMhupXUc7yRwVcsTxHGBgZpT2tvgBUv1ND4Y1FGd/s400/papa-Francesco-e1445003961262-600x320.jpg" width="400" /></a></div>
<h1 class="western">
AGL: speriamo che le parole di Papa Francesco
illuminino i parlamentari che stanno elaborando la riforma della
Pubblica Amministrazione italiana...</h1>
<h1 class="western">
*************************** </h1>
<h1 class="western">
<span style="font-size: xx-small;">Fonte:
<a href="http://it.radiovaticana.va/">http://it.radiovaticana.va/</a></span>
</h1>
<h1 class="western">
<a href="https://www.blogger.com/null" name="titolo"></a>Francesco: dare lavoro a
tutti i giovani, non solo ai raccomandati</h1>
Fare di tutto per sconfiggere la disoccupazione giovanile. E’
l’appello levato da Papa Francesco nell’udienza ai partecipanti
al Progetto Policoro, iniziativa per il lavoro giovanile nata
vent’anni fa come frutto del Convegno ecclesiale nazionale di
Palermo. Francesco ha incoraggiato i giovani a non rassegnarsi
dinanzi alle difficoltà nel trovare lavoro e ha ammonito che il
lavoro non deve essere un dono concesso solo ai raccomandati.
Nell’occasione di questa udienza, il Papa ha incontrato anche un
gruppo di detenuti della Casa di Reclusione di Sant'Angelo dei
Lombardi. Il servizio di <b>Alessandro Gisotti</b>:<br />
<a href="http://it.radiovaticana.va/news/2015/12/14/francesco_dare_lavoro_ai_giovani,_non_solo_ai_raccomandati/1194231">http://it.radiovaticana.va/news/2015/12/14/francesco_dare_lavoro_ai_giovani,_non_solo_ai_raccomandati/1194231</a>
<br />
<br />
<br />
<br />
<div dir="LTR" id="testo-articolo">
Il Progetto Policoro ci dimostra che anche per i giovani è
possibile un lavoro libero, creativo, partecipativo e solidale. Papa
Francesco ha esordito così nel suo discorso tutto incentrato sulla
dignità del lavoro, specie per i giovani. “Non perdiamo di vista
l’urgenza di riaffermare questa dignità!”.<br />
<b>Troppi giovani sono vittime della disoccupazione</b><br />
Ogni
lavoratore, ha soggiunto, “ha il diritto di vederla tutelata, e in
particolare i giovani devono poter coltivare la fiducia che i loro
sforzi, il loro entusiasmo, l’investimento delle loro energie e
delle loro risorse non saranno inutili”:<br />
“Quanti giovani oggi sono vittime della disoccupazione! E
quando non c’è lavoro, rischia la dignità, perché la mancanza
di lavoro non solo non ti permette di portare il pane a casa, ma non
ti fa sentire degno di guadagnarti la vita! Oggi sono vittime di
questo”.<br />
<b>Il lavoro non vada solo a raccomandati e corrotti</b><br />
“Quanti
di loro – ha ripreso – hanno ormai smesso di cercare lavoro,
rassegnati a continui rifiuti o all’indifferenza di una società
che premia i soliti privilegiati – benché siano corrotti – e
impedisce a chi merita di affermarsi”:<br />
“Il premio sembra andare a quelli che sono sicuri di se stessi,
benché questa sicurezza sia stata acquisita nella corruzione. Il
lavoro non è un dono gentilmente concesso a pochi raccomandati: è
un diritto per tutti!”<br />
Voi, ha detto rivolgendosi ai giovani del Progetto Policoro,
“rappresentate certamente un segno concreto di speranza per tanti
che non si sono rassegnati, ma hanno deciso di impegnarsi con
coraggio per creare o migliorare le proprie possibilità
lavorative”. Il mio invito, ha detto, “è quello di continuare a
promuovere iniziative di coinvolgimento giovanile <i>in forma
comunitaria e partecipata</i>”. Spesso, ha constatato, “dietro
a un progetto di lavoro c’è tanta solitudine: a volte i nostri
giovani si trovano a dover affrontare mille difficoltà e senza
alcun aiuto”. E, ha proseguito, “le stesse famiglie, che pure li
sostengono – spesso anche economicamente – non possono fare
tanto, e molti sono costretti a rinunciare, scoraggiati”.<br />
<b>La risposta della Chiesa è la testimonianza</b><br />
Di
fronte a questa situazione, ha esortato Francesco, la Chiesa è
chiamata a dare una testimonianza, a “sostenere le nuove energie
spese per il lavoro; promuovere uno stile di creatività che ponga
menti e braccia attorno a uno stesso tavolo”, la Chiesa “accomuna
tutti”. E ha messo in guardia da chi confonde la “realizzazione”
della persona “con un certo modello di ricchezza e di benessere
che spinge a ritmi disumani. Non sia così per voi”. “Alla
scuola del Vangelo, dunque”, ha ribadito, troviamo “la via
giusta”:<br />
“È vero, Gesù non ha direttamente insegnato come inventarci
possibilità lavorative: no, ma la sua parola non smette mai di
essere attuale, concreta, viva, capace di toccare tutto l’uomo e
tutti gli uomini. Oggi parla anche a noi: ci esorta a fare delle
nostre idee, dei nostri progetti, della nostra voglia di fare e di
creare una lieta notizia per il mondo”.<br />
<b>Prendersi cura dei giovani disoccupati, sono la carne di
Cristo</b><br />
“Il vostro lavoro – ha detto ancora – io
l’ho molto a cuore, perché soffro quando vedo tanta gioventù
senza lavoro, disoccupata”. Ed ha rammentato che in Italia, i
giovani fino a 25 anni soffrono quasi il 40% di
disoccupazione. A volte, ha detto con un rammarico, un giovane
disoccupato si ammala, “cade nelle dipendenze o si suicida”:<br />
“Questi giovani sono la nostra carne, sono la carne di Cristo e
per questo il nostro lavoro deve andare avanti per accompagnarli e
soffrire in noi quella sofferenza nascosta, silenziosa che angoscia
loro tanto il cuore. Vi assicuro la mia preghiera, vi sono vicino:
contate su di me, per questo, perché questo mi tocca tanto”.</div>
</div>
ALP ALLEANZA LAVORATORI PUBBLICIhttp://www.blogger.com/profile/05892937802292683682noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6077912633635950700.post-20693333902953874932015-12-09T05:28:00.004-08:002015-12-09T05:28:49.422-08:00IL FUTURO DI PARTE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ITALIANA? NELL'AGRICOLTURA
<div class="post-header">
</div>
<div class="post-body entry-content" id="post-body-8977684906831110473" itemprop="description articleBody">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipOeEwWC38km7gOPsAfeAb6V0Aw4CT5wPxODv9brzaCH-LJcnmQwuLBIr2njQDTW5Hab3yDq40GNiuqJmexdWeFZNQPKE3PNoVcTWkmJ2qRB8zyhNz2ub2GDxv6251dncZjlWsr97tE_Ee/s1600/11606_624x0.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="298" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipOeEwWC38km7gOPsAfeAb6V0Aw4CT5wPxODv9brzaCH-LJcnmQwuLBIr2njQDTW5Hab3yDq40GNiuqJmexdWeFZNQPKE3PNoVcTWkmJ2qRB8zyhNz2ub2GDxv6251dncZjlWsr97tE_Ee/s400/11606_624x0.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><b>AGL: siamo pienamente d'accordo con
l'autore di questo articolo e con il Prof. Ichino. Solo alcune
precisazioni:</b></span></div>
<span style="font-size: medium;"><b>
</b></span><div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><b><br /></b></span>
</div>
<span style="font-size: medium;"><b>
</b></span><ol>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><b>ci sembra che sia venuto il
momento, ormai che la frittata è fatta e gli altarini sono
scoperti, che anche i Ministri Madia e Poletti dicano chiaro, perchè
è questo che vuole il Paese (e a questo invece si oppongono i
sindacati nemici del Governo) che per pubblici e privati debbano
valere le stesse regole (e sarebbe grave se la riforma della PA
andasse in direzioni diverse).Si operi quindi sulle norme esistenti
per spazzare via questi dubbi.</b></span></div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><b>I rituali, continuati e noiosi
piagnistei della FP-CGIL non commuovono nessuno. Ci mancherebbe
altro che nella PA non venissero licenziati per giusta causa coloro
che commettono reati. Il problema è che sarebbe ora che anche nel
pubblico ci fossero i licenziamenti per gmo (giustificato motivo
oggettivo). Che , in parole povere, è lo strumento per risolvere il
problema che si crea quando un posto di lavoro non serve più o
serve troppo poco (e non è questa la situazione addirittura di
interi rami delle Pubbliche Amministrazioni?)</b></span></div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><b>E non è che se la sentenza della
Cassazione è arrivata dopo due giorni dalla manifestazione per il
contratto questa sia una rappresaglia del sistema. Come già da noi
scritto, è la categoria, grazie a quei sindacati, che si è
autocastrata da anni. Il blocco dei contratti è conseguenza di quel
che pensa l'opinione pubblica dei pubblici dipendenti.</b></span></div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><b>Occhio però ai furbetti del
posticino. Non è che ora che si sta per licenziare sul serio va
fatta tornare di moda la ripubblicizzazione, che è cosa buona e
giusta. E no, belli! Qui occorre una politica dei tre
tempi. Prima ripuliamo la PA dai delinquenti e dai corrotti, poi la
alleggeriamo dei fannulloni e degli inutili con licenziamenti mirati
e poi, per non farla ri-pappare da CGIL,CISL, UIL, CONFSAL, UGL,
ecc. la cambiamo, decontrattualizzandola e rilegificandola! Solo
così certi giochetti finiranno una volta per tutte! E rilanceremmo
l'attività agricola soprattutto al Meridione.</b></span></div>
</li>
</ol>
<span style="font-size: medium;"><b>
</b></span><div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Fonte: <a href="http://www.formiche.net/">www.formiche.net</a>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<h1 class="western">
I dipendenti del pubblico impiego sono
licenziabili come quelli del settore privato!</h1>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="http://formiche.net/author/francescorotondi/">Francesco
Rotondi</a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
Il cosiddetto Jobs Act lascia aperti i dubbi di interpretazione
sulla parità tra pubblico e privato e la Cassazione cerca di fare
chiarezza sul tema. Seppure la sentenza faccia riferimento alla
riforma Fornero del 2012 , la Cassazione ha ritenuto applicabile al
riformato articolo 18, anche al pubblico impiego. Tale pronuncia apre
ovviamente il capitolo dell’applicazione delle “tutele crescenti”
anche al pubblico impiego e ciò proprio perché la riforma del
lavoro di Renzi ha lasciato (volutamente?) dubbi di interpretazione.
Con questa sentenza, che farà giurisprudenza, i licenziamenti nel
pubblico impiego saranno finalmente parificati a quelli del settore
privato. E’ una sentenza che contrariamente a quanto sostenuto dai
Ministri Madia e Poletti, riguarda chiaramente il pubblico impiego.<br />
<div dir="LTR" id="ec-content">
La sentenza della Suprema Corte di Cassazione n. 24157 del 25
novembre 2015 ha stabilito, quindi, che l’art. 18 dello Statuto
dei lavoratori, come modificato dalla legge Fornero, si applica
anche ai dipendenti pubblici. I giudici della Cassazione hanno
precisato che <i>è innegabile che il nuovo testo dell’art.
18 legge come modificato dalla legge Fornero (art. 1 legge n.
92/2012,) trovi applicazione ratione temporis al licenziamento
disciplinare </i>per i dipendenti pubblici, eliminando molti dubbi
interpretativi e avallando la tesi di chi, come il senatore Ichino,
ha sempre sostenuto che la riforma dell’art. 18 si applicasse
anche al pubblico impiego perché una norma speciale di esclusione
non c’è mai stata. Ma i dubbi sul presente permangono, la
sentenza non chiarisce affatto se il c.d. Jobs Act – in
realtà il decreto sul contratto a tutele crescenti – si estende
anche ai dipendenti pubblici assunti dal 7 marzo in poi.
Ebbene, una precisazione è d’obbligo, il decreto sul contratto a
tutele crescenti non modifica l’art. 18 dello Statuto dei
lavoratori che resta com’è e dov’è.<br />
Il decreto n. 23/2015 introduce nuove regole per gli assunti dal
7 marzo in poi, senza abrogare l’art. 18 dello Statuto e
delimitando all’art. 1, il campo di applicazione delle nuove
regole. Infatti, il contratto a tutele crescenti si applica a
operai, impiegati e quadri, un sistema di classificazione del
personale proprio del lavoro privato, che potrebbe mascherare
l’intento del legislatore di escludere i dipendenti pubblici.
L’art. 1, d. lgs. n. 23/2015 non contenendo alcuna esclusione e
nella formulazione operata dal legislatore, giustifica i dubbi
sull’estensione di tali regole anche ai lavoratori pubblici, dubbi
che permangono anche alla luce della sentenza della Cassazione del
25 novembre 2015. In realtà, i tempi sarebbero maturi per il
superamento delle disparità tra dipendenti pubblici e privati e per
l’applicazione delle stesse regole che valgono per i lavoratori
privati anche per i lavoratori pubblici. Trovo curioso che si parli
di discriminazione tra dipendenti privati quando si tratta delle
tutele crescenti e si dimentica la più grande delle
discriminazione: quella tra lavoratori pubblici e privati.<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
07/12/2015
</div>
</div>
ALP ALLEANZA LAVORATORI PUBBLICIhttp://www.blogger.com/profile/05892937802292683682noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6077912633635950700.post-66869719906512089822015-12-07T05:31:00.000-08:002015-12-07T05:31:21.072-08:00LA DEPUTATA USA MICHELE FIORE (STATO DEL NEVADA) AUGURA BUON NATALE ASSIEME ALLA SUA FAMIGLIOLA <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4_6uJ71miGspUuN-pDPODXGsvlQT4BYmXwLTO5JKpvucnqzsVSnr0KOx5bVUENkobkYkrXhTGpQ9azn8EiMBF-iI73wWPHSI2t2BCmJ8CfJYz-giMWIX-hBlrltg9VYSjAIlLgsv4r12F/s1600/defaultimage.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4_6uJ71miGspUuN-pDPODXGsvlQT4BYmXwLTO5JKpvucnqzsVSnr0KOx5bVUENkobkYkrXhTGpQ9azn8EiMBF-iI73wWPHSI2t2BCmJ8CfJYz-giMWIX-hBlrltg9VYSjAIlLgsv4r12F/s400/defaultimage.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="font-size: medium;"><b>AGL: a parte la curiosità di sapere
cosa accade in questa famiglia quando, ad esempio, il papà ritiene di
dare un ceffone al figlio per tirarlo su come si deve, ci domandiamo: è
così lontana questa foto dalla realtà italiana? E non alludiamo solo
alla chiara origine italo-americana della bionda deputata. Anche se i
benpensanti giudicheranno questa foto "orribile" , secondo voi, in
Italia, ad esempio in Sicilia, Calabria, Puglia o Campania o anche a
Roma (zona di Ostia) o anche in Lombardia, nelle zone ad altra
penetrazione di mafia e 'ndrangheta, già non è così? Ossia, nelle
famiglie più o meno allargate della malavita organizzata in Italia non è
forse vero che ogni membro (nonni,genitori, zii, figli, nipoti, ecc.)
ha la sua bell'arma? Quale è la differenza rispetto agli USA? Che lì
averla è un diritto costituzionale e quindi è alla portata anche dei
buoni e degli onesti. In Italia, invece, mentre il cattivo se la può
procurare liberamente e farci quello che ritiene, per il buono e per
l'onesto è quasi impossibile, vi sono mille ostacoli (e non è tanto un
problema di leggi: sappiamo come la Magistratura italiana abbia la
possibilità di applicare, se vuole, in maniera "evolutiva" le norme già
esistenti) . In una società di massa non è possibile piazzare un
poliziotto ad ogni angolo della strada o far scortare dai Carabinieri
tutte le potenziali persone a rischio di divenire vittime del crimine,
anche della cosiddetta microcriminalità.Sarebbe illiberale e costerebbe
troppo e i risultati non sarebbero certi. Esistono stati civilissimi
(gli USA ad esempio ma anche Israele) che hanno fatto altre scelte su
cui è ora che si inizi a meditare.Le stragi di massa? Possono avvenire
solo a fronte di una situazione in cui uno o più criminali armati
abbiano come obbiettivo vicino una collettività di persone disarmate
(ciò significa che anche negli USA debbono fare progressi) . L'arma,
caro Signor Presidente Obama, di per sè non è buona o cattiva. Dipende
dalle intenzioni di chi la impugna. Per intanto siamo sicuri che a
quella famigliola nella foto nessuno si sognerà mai di andare a rubare
in casa e che, in caso qualcuno di loro fosse vittima di qualche
iniziativa terroristica, egli non solo avrebbe più probabilità di
uscirne indenne ma sarebbe in grado anche di aiutare subito, prima
dell'arrivo della Polizia (che va sempre chiamata e che è importante che
sia sempre di più rafforzata, per la repressione e per la prevenzione) ,
molte altre persone disarmate a difendersi e a salvarsi la vita.</b></span>ALP ALLEANZA LAVORATORI PUBBLICIhttp://www.blogger.com/profile/05892937802292683682noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6077912633635950700.post-14594981266423792662015-12-04T06:15:00.001-08:002015-12-04T06:15:34.235-08:00AGL E' D'ACCORDO COL MOVIMENTO 5 STELLE: ABOLIRE EQUITALIA, SENZA "SE" E SENZA "MA"
<div class="post-header">
</div>
<div class="post-body entry-content" id="post-body-719124808970802216" itemprop="description articleBody">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-M2E5y8co0TNnWqKNoxdBQMbTCSpXXGI_K5tpbQqbviB3IiPDpPXbDSWn6auWJo5Y-r1WNUxTQ4b-DrUPokTk9YmNGQlPWEveBApuXUjVuIvThe0l-dd628cQUcpnrHVzP99nFgz6HjJN/s1600/Luigi_Di_Maio_daticamera.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-M2E5y8co0TNnWqKNoxdBQMbTCSpXXGI_K5tpbQqbviB3IiPDpPXbDSWn6auWJo5Y-r1WNUxTQ4b-DrUPokTk9YmNGQlPWEveBApuXUjVuIvThe0l-dd628cQUcpnrHVzP99nFgz6HjJN/s1600/Luigi_Di_Maio_daticamera.jpg" /></a></div>
On. Luigi Di Maio (M5S)<br />
<br />
<span style="font-size: medium;"><b>AGL: sosteniamo con tutto il cuore la battaglia del M5S per abolire Equitalia. Consigliamo vivamente di collegarsi a <a href="https://it-it.facebook.com/abolirequitalia/">https://it-it.facebook.com/abolirequitalia/</a> , <span class="st">Pagina ufficiale del Gruppo Parlamentare del Movimento Cinque Stelle per l'abolizione di Equitalia.</span> </b></span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;"><b>INVITIAMO PERO' I CITTADINI VESSATI A
EVITARE OGNI GESTO VIOLENTO NEI CONFRONTI DI AGENZIA DELLE ENTRATE E DI
EQUITALIA. CONTRO QUESTE DEGENERAZIONI DELLO STATO DI DIRITTO PRIVE DI
UMANITA' , INFATTI, E' NECESSARIO COSTRUIRE UNA GRANDE ALLEANZA CHE SI
DOTI DI UNA STRATEGIA CHE PREVEDA COSA ACCADRA' "DOPO" PER EVITARE CHE
DALLA CONFUSIONE SCATURISCA UNA SITUAZIONE PEGGIORE. QUESTE REALTA' SONO
FATTE DI MIGLIAIA DI PICCOLI FUNZIONARI E MODESTI ESATTORI (CHE SONO
IN MEZZO A NOI) MODERATI CHE NON CONDIVIDONO LE IDEOLOGIE ABERRANTI E
GLI INTERESSI INCOFFESSABILI DI CHI LI COMANDA E CHE VORREBBERO FARE
SOLO IL LORO UMILE DOVERE. OCCORRE QUINDI SAPER DISTINGUERE TRA GLI UNI E
GLI ALTRI.</b></span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;"><b>Guardate ad esempio cosa è successo ieri (e quale escalation potrebbe scatenarsi) :</b></span><br />
************************************************************************<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Fonte: <a href="http://www.quicosenza.it/">http://www.quicosenza.it/</a>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<h1 class="western">
Riceve una cartella esattoriale e distrugge la
sede di Equitalia con un casco</h1>
<h4 class="western">
L’episodio consumatosi stamane nel cosentino,
ha portato all’arresto di un quarantenne incensurato che con un
casco da motociclista ha devasto la sede di Equitalia a Corigliano.</h4>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
CORIGLIANO CALABRO – Questa mattina a
Corigliano Calabro i carabinieri della locale stazione hanno tratto
in arresto un quarantenne del posto. L’uomo, sino ad oggi
incensurato, è stato ammanettato con l’accusa di danneggiamento
aggravato nei confronti dell’ente di riscossione crediti
Equitalia. Una mattinata di ordinaria follia quella che a cui
hanno assistito decine di persone presenti all’interno degli
uffici. Il contribuente, esasperato, si è lasciato trascinare
dall’ira e dalla rabbia distruggendo l’intera sede tra urla,
paura e il fuggi fuggi generale dei clienti terrorizzati.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<b>A scatenare la furia cieca
dell’uomo, una multa salatissima con annesso fermo
amministrativo del proprio mezzo</b>. L ’uomo è arrivato
stamattina presso gli uffici di Equitalia, in Via Delle Stampe, per
chiedere spiegazioni e protestare per la multa ed il blocco del
mezzo. Ma quando gli addetti allo sportello gli hanno fatto notare
all’uomo i pregressi non pagati, che avrebbe dovuto comunque
saldare quanto dovuto e che non avrebbero potuto fare nulla,
l’uomo prima ha iniziato a inveire verso il personale. Poi, quasi
improvvisamente, è andato in escandescenza <b>iniziando a
scagliare un casco da motociclista contro le parti della sede e le
vetrate </b>sia delle porte che degli uffici,
mandandole in frantumi. Panico tra i dipendenti e le persone
presenti, anche perché l’uomo sembrava una furia. Avrebbe
poi iniziato a prendere a calci le sedie e solo l’arrivo dei
carabinieri, che hanno bloccato l’uomo portandolo in caserma,
ha riportato la calma nel’ufficio, dove alcune persone, sotto
shock e prese dalla paura, hanno avvertito un malore. Sul posto,
infatti è arrivata anche l’ambulanza del 118 con il personale.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Non è la prima volta, purtroppo, che
assistiamo a scene del genere nelle sedi di Equitalia di tutta
Italia, dove le persone, esasperate dalla pioggia di cartelle
esattoriale, si lasciano andare a gesti eclatanti, tra i quali molto
spesso vi è anche il suicidio.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
</div>
ALP ALLEANZA LAVORATORI PUBBLICIhttp://www.blogger.com/profile/05892937802292683682noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6077912633635950700.post-71394192876779839872015-12-02T05:52:00.001-08:002015-12-02T05:52:51.328-08:00AGL: E' ARRIVATO IL MOMENTO DI SCARDINARE I DIRITTI ACQUISITI E DI EFFETTUARE IL RICALCOLO CONTRIBUTIVO DELLE PENSIONI<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGlVHmpidj6_6FtKjG9nRJ_M0HtTjtHy3NjiLKoekGVtlWjgAgUC18TVS9mrcPXOnxPnJ19SamxwNjdhcNtjE_pAlUZEK3HxD_yexOf7fAwRo1LlyAoJTjeDYvYOImozb1jvqt7gqK9DL1/s1600/La_stangata_redford_newman.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="233" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGlVHmpidj6_6FtKjG9nRJ_M0HtTjtHy3NjiLKoekGVtlWjgAgUC18TVS9mrcPXOnxPnJ19SamxwNjdhcNtjE_pAlUZEK3HxD_yexOf7fAwRo1LlyAoJTjeDYvYOImozb1jvqt7gqK9DL1/s400/La_stangata_redford_newman.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="font-size: medium;"><b>AGL: è giunta l'ora: il Governo
tocchi le pensioni. Le pensioni erogate, sia quelle col sistema
retributivo, che contributivo che misto, sono pagate dai contributi di
chi oggi lavora.Ma rispetto al passato, quelli che lavorano oggi sono
troppo pochi e non è giusto che giovani precari o lavoratori soggetti a
frequenti interruzioni della contribuzione debbano pagare in maniera
così onerosa la pensione a chi col vecchio sistema continuerà ad avere
pensioni pari al 90 % di quanto prendeva con l'ultimo stipendio.Chi paga
oggi andrà in pensione in età molto più avanzata e con un assegno che
coprirà se va bene il 40-50% di quanto guadagnava fin quando lavorava.E'
quindi ora di farla finita con questa colossale ingiustizia tra
generazioni e di andare oltre l'attuale contributo di solidarietà.
Occorre un ricalcolo contributivo per tutti rispettoso necessariamente
di un principio di progressività.E ovviamente bisogna tagliare una volta
per tutte i privilegi.E se il ricalcolo non fosse possibile farlo per
il settore pubblico perchè lo Stato non pagava i contributi dei suoi
dipendenti, meglio ancora: sarebbe l'occasione per una storica
dimostrazione di attaccamento alla Patria da parte di chi per decenni
l'ha servita. Invece dell'oro, stavolta si chiederebbe di restituire
allo Stato una parte dell'assegno!</b></span><br />
<span style="font-size: medium;"><b>Pensate poi che bello sarebbe rifare
una sanatoria globale degli immigrati come nel 2003, quale gigantesca
iniezione di nuova contribuzione ciò provocherebbe.Ma la partita
decisiva da giocare (è un vecchio cavallo di battaglia dell'AGL) è
quella per lo smantellamento dei cosiddetti diritti acquisiti che
sarebbe meglio ridenominare "ingiustizie consolidate". Siamo convinti
che nella società c'è ormai una maggioranza favorevole a questo
rivolgimento e, anche nella minoranza che ne gode, molti , per
illuminazione o sensi di colpa, sarebbero favorevoli. Vediamo se tra i
tanti candidati leader politici italiani qualcuno intende far propria
questa battaglia decisiva.</b></span><br />
<br />
<b>************************************************************************** </b><br />
<br />
fonte: <a href="http://www.rainews.it/">www.rainews.it</a><br />
<br />
<div>
<span style="font-size: medium;"><b>L'Ocse: "Bene le riforme, ma fare altri
sforzi"
Pensioni, Boeri: "Per i nati negli anni '80 assegni più bassi del 25% e
dopo i 70 anni"
Il presidente dell'inps presenta il rapporto Ocse "Pensions at a glance
2015" - </b></span></div>
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02 dicembre 2015
Chi oggi ha 35 anni prenderà nell'intera vita pensionistica in media un
importo complessivo di circa il 25% inferiore a quella della generazione
precedente (i nati intorno al 1945) pur lavorando fino a circa 70 anni.
La simulazione arriva dall'Inps sulla base di un campione di circa
5.000 lavoratori nati nel 1980. Lo ha detto il presidente dell'Inps,
Tito Boeri presentanto il rapporto Ocse "Pensions at a glance 2015".
Nati negli anni '80: assegni più bassi e in pensione più tardi
Quando si analizzano gli importi di pensione - ha spiegato Boeri nel
corso della presentazione del Rapporto Ocse 'Pensions at a Glance 2015' -
''bisogna tenere conto anche da quando questi assegni sono stati
percepiti''. Se si guarda alla distribuzione per età alla decorrenza
delle pensioni dirette del Fondo lavoratori dipendenti tre quarti sono
state percepite prima dei 60 anni. Secondo le proiezioni Inps per i
lavoratori classe 1980 solo il 38,67% la prenderà prima dell'età di
vecchiaia, che per gli attuali 35enni significa nel 2050 a 70 anni di
età. Sarà più basso quindi il trasferimento pensionistico complessivo
(perchè percepito per meno anni), ma anche il tasso di sostituzione
medio rispetto alla retribuzione che sarà intorno al 62%. ''Si lavorerà
più a lungo - ha detto Boeri - anche in rapporto alla speranza di vita.
Le pensioni saranno del 25% più basse di quelle di oggi tenendo conto
degli anni di percezione'' e ci saranno, a fronte di una crescita del
pil all'1% e di possibili interruzioni di carriera, ''problemi di
adeguatezza'' dell'importo. Con il sistema contributivo inoltre, se non
si metterà in campo uno strumento di sostegno contro la povertà come il
reddito minimo, ci saranno ''problemi per chi perderà il lavoro sotto i
70 anni''.
Il rapporto Ocse
L'Italia ha fatto importanti riforme del sistema previdenziale in
direzione dell'aumento dell'età di uscita dal lavoro e della riduzione
della spesa futura ma perché il sistema sia finanziariamente sostenibile
sono necessari "ulteriori sforzi negli anni a venire". Il rapporto Ocse
"Pensions at a glance 2015" dà atto al nostro Paese di aver intrapreso
un cammino virtuoso ma sottolinea che quanto fatto finora non basta. Il
nostro Paese ha la spesa previdenziale più alta dopo la Grecia rispetto
al Pil (15,7% nel 2013 a fronte dell'8,4% medio nell'Ocse) e contributi
previdenziali sul lavoro dipendente rispetto alla retribuzione al 33%,
percentuale top tra i Paesi Ocse. I pensionati attuali - emerge dal
Rapporto - hanno tassi di sostituzione netta rispetto al salario medio,
vicini all'80% a fronte del 63% medio dei paesi più sviluppati e assegni
in media largamente superiori ai contributi versati. Con la riforma del
2011 - spiega l'Ocse - sono state adottate importanti misure per
ridurre la generosità del sistema, in particolare attraverso l'aumento
dell'età pensionabile e la sua perequazione tra uomini e donne ma
l'invecchiamento della popolazione continuerà ad esercitare pressioni
sul finanziamento del sistema''. L'Ocse sottolinea che la sentenza della
Corte Costituzionale sulla mancata perequazione nel 2012-13 per le
pensioni superiori a tre volte il minimo e i rimborsi decisi dal Governo
''avranno un impatto sostanziale sulla spesa pubblica''. Nel breve
periodo vanno cercate risorse per ridurre al minimo l'impatto della
sentenza mentre nel lungo periodo bisognerà stimolare la partecipazione
dei lavoratori anziani al mercato del lavoro. Se infatti il tasso di
occupazione degli over 55 in Italia è aumentato di 15 punti (dal 31% al
46%) negli ultimi 10 anni è anche vero che questo è ancora di molto
inferiore alla media Ocse (57%).
Boeri: "Anziani meno colpiti dalla crisi"
"Gli anziani - secondo quanto ha spiegato il presidente Inps - sono
stati colpiti dalla crisi economica in misura minore rispetto alle altre
fasce di età. Oggi vivono in una situazione di povertà relativa il 9,3%
degli over 65 contro il 12,6% medio della popolazione totale. Il
rischio di povertà - sottolinea il Rapporto - si è trasferito dagli
anziani ai giovani. il 15% delle persone tra i 18 e i 25 anni sono
povere''.
Sindacati: "No a nuova stretta"
I sindacati ribadiscono il no a nuovi interventi di 'stretta' sul
sistema previdenziale. ''La tenuta finanziaria del nostro sistema
previdenziale - dice il segretario confederale Cgil Vera Lamonica - non è
a rischio, di certo lo è l'entità delle prestazioni per ampie fasce
della popolazione: basta riforme per fare cassa, si restituisca equità e
solidarietà al sistema. "L'Italia - avverte il segretario confederale
Cisl Maurizio Petriccioli - è il Paese che più di ogni altro, fra quelli
dell'area Ocse, ha realizzato, negli ultimi 20 anni, interventi
legislativi che hanno messo in sicurezza la sostenibilità finanziaria
del sistema pensionistico, trascurandone semmai la sostenibilità
sociale". Il rapporto Ocse - afferma il segretario confederale Uil
Domenico Proietti - "continua a perseverare nell'errore di quantificare
la spese per le pensioni al 15,7%, non tenendo conto che questo dato
somma la spesa previdenziale con quella assistenziale". -</div>
</div>
ALP ALLEANZA LAVORATORI PUBBLICIhttp://www.blogger.com/profile/05892937802292683682noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6077912633635950700.post-70864252123223827532015-11-29T08:21:00.000-08:002015-11-29T08:21:20.860-08:00Revival anni '80 . La Camusso ieri a Roma per guardarsi Ufo robot, avvolta da uno scialle lavato con Furlan, con un Barbagallo appollaiato sulla spalla (e 26 sigle sindacali intorno a farle da Puffi) <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg72dSu2kjLfaGGeBPjHQHNs_GQf4vmx00SuX0jIIWx-xVsmQitG8R3PndfnQTmxYtTrUiGw34V99SAGdoD2KFAnimi39spJVm4O378SchrquKUsL_UZzJ6WXkRP4KwuV_ahKsmfYiB5XZo/s1600/camusso.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg72dSu2kjLfaGGeBPjHQHNs_GQf4vmx00SuX0jIIWx-xVsmQitG8R3PndfnQTmxYtTrUiGw34V99SAGdoD2KFAnimi39spJVm4O378SchrquKUsL_UZzJ6WXkRP4KwuV_ahKsmfYiB5XZo/s400/camusso.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="font-size: medium;"><b>AGL: con la manifestazione di ieri confederali e
autonomi hanno iniziato a seppellire definitivamente le speranze di
aumento stipendiale dei lavoratori pubblici. Non potrà esserci
sciopero (se non per gli attivisti sindacali rimborsati) per evidenti
vuoti nelle tasche dei lavoratori. La Camusso se la prende con
Poletti dicendogli che non sa come è fatto il lavoro. Senonchè,
quello è uno che negli ultimi anni il lavoro prima con il movimento
cooperativo ora con il Jobs Act lo ha creato, la Camusso e gli altri
suoi compari sono stati capaci solo di accompagnare al camposanto
lavoratori e aziende con il corteo funebre della Cassa Integrazione.
Proprio loro, invece, hanno dimostrato di non capirci più niente di
lavoro e di pubblico impiego in particolare. Sognano ancora infornate
di massa di disoccupati sindacalizzati da parte dello Stato (come
fece la legge 285 negli anni '70 che molti oggi leggono come il de
profundis della pubblica amministrazione italiana) ma non capiscono
che non ci sono più i soldi per farlo (col debito pubblico) i
referenti politici (il PCI delle grandi intese) le giustificazioni
operative (con l'informatizzazione gli investimenti vanno indirizzati
nelle tecnologie, non nel capitale umano). Povero Poletti costretto a
inviare messaggi così avanzati a queste melanzane! Dovrebbe sapere
che per questi qui gli obiettivi da raggiungere non sono risultati a
favore dei cittadini utenti ma, nella Pubblica Amministrazione, la
scusa per grattare compensi incentivanti maggiori per i
rappresentanti sindacali interni in sede di ripartizione di
retribuzione accessoria. Da anni e anni. Di quale mondo del lavoro
parla la Camusso (a proposito, dove lavorava prima di iniziare la
carriera sindacale)? Come può utilizzare l'ora lavoro come parametro
per settori tra loro più diversi? Vada magari a lezione da
Barbagallo che dopo anni di docenza all'Università del Pesce di
Palermo ha elaborato le linee della Rivoluzione Industriale 4.0. Ma
si sbrighi, prima che Cina , India o la Nasa ce lo portino via a suon
di milioni...E poi la Furlan, che si scandalizza per i bassi aumenti
che si delineano. Una non comunista come lei dovrebbe salutare
positivamente il fatto che a livello sindacale si siano accettate le
leggi del libero mercato. Ma se da anni, con le vostre scelte
scellerate avete condotto fuori mercato il lavoro pubblico, come fate
a sorprendervi del fatto che nessuno (lo Stato, i Governi di ogni
colore, gli elettori in grande maggioranza) sia disposto a
tirar fuori un euro per finanziarlo?</b></span><br />
<span style="font-size: medium;"><b>
</b></span><span style="font-size: medium;"><b>Ecco l'amara verità: il lavoro pubblico, in Italia,
così com'è (grazie soprattutto a voi sindacati confederali e
autonomi) non serve a nulla. Tutti i governi, non potendo licenziare
in massa, hanno bloccato le uniche due cose possibili: il turn-over e
gli aumenti di stipendio. C'è chi ve lo dice e chi non ve lo dice.
Chi lo fa di nascosto e chi palesemente per prendere voti.</b></span><br />
<span style="font-size: medium;"><b>
</b></span><span style="font-size: medium;"><b>Il cittadino, quando ne avrebbe bisogno, salta,
aggira, elude la Pubblica Amministrazione. Perchè non solo non serve
a nulla ma può pure danneggiare o rovinare la tua vita.</b></span><br />
<span style="font-size: medium;"><b>
</b></span><span style="font-size: medium;"><b>Ognuno si faccia un esame di coscienza e verifichi se
ciò, nella propria vita, è risultato vero o falso.</b></span><br />
<span style="font-size: medium;"><b>
</b></span><span style="font-size: medium;"><b>Landini poi è uno spettacolo. E' l'unico che
chiaramente ti indica come uscire dalla crisi. Lui è l'unico che si
capisca, quando parla, che ti dia una soluzione.Quale? Quella in base
alla quale occorre proprio fare diametralmente il contrario di quanto
lui dice. Pertanto: dare priorità alla qualità e non alla quantità
del lavoro, Dare la possibilità a chi vuole di lavorare di più ,
per quanti anni vuole e lasciare a casa, con un assegno sociale,
quelli che non ne hanno voglia o rimanendo fanno solo danni
(soprattutto nella pubblica amministrazione). Decontrattualizzare e
rilegificare il rapporto di lavoro di tanti settori del pubblico
impiego, diminuire l'importanza del contratto nazionale e capovolgere
la gerarchia delle fonti contrattuali. Spazio a contratti aziendali
perchè i tempi sono cambiati: gli analfabeti e i ruffiani ci sono
ancora, ma non tra i lavoratori bensì solo tra i rappresentanti
sindacali confederali e autonomi.</b></span><br />
<span style="font-size: medium;"><b>
</b></span><span style="font-size: medium;"><b>Infine tre questioni su cui i sindacati sono sempre
in difficoltà: il precariato, gli aumenti alle forze dell'ordine e i
licenziamenti degli assenteisti.</b></span><br />
<span style="font-size: medium;"><b>
</b></span><span style="font-size: medium;"><b>Nulla è cambiato nelle classiche posizioni perdenti
dei sindacati. Che sia un valore positivo il poter cambiare lavoro
nella vita frequentemente e che non si possa diventare tutti
impiegati statali (per i quali la stabilità tra un po' non esisterà
più) ai leader sindacali non vuole entrare nel cervello nemmeno col
trapano. Aspettiamo il XXII secolo , a questo punto. Che aumenti di
stipendio abbiano solo un valore simbolico (5, 7 , 80, 150 euro che
siano) non lo si vuole dire perchè altrimenti crollerebbe tutto il
teatrino. Perchè , riguardo alle forze dell'ordine, il cui
mantenimento in periodi come questi presenta costi proibitivi, a
nessuno dei sindacati è mai venuto in mente di superare il problema,
rimettendo in discussione il monopolio statale della sicurezza? Ma
intanto, quanti posti di lavoro produrrebbe un incremento della
fabbricazione di armi da difesa liberamente acquistabili da ogni
cittadino (cambiando le leggi esistenti) così come possibile in USA?
La CISL, per esempio, oltre a riprodurre nella propria bandiera le
strisce di quella americana potrebbe promuovere queste novità.
Licenziamenti degli assenteisti. E' vero, già possibili con le norme
esistenti, non applicate però proprio per la connivenza e lo scambio
di favori fra dirigenza e sigle sindacali. Ma qui il problema è un
altro: ci vorrebbero licenziamenti per esuberi, nel Pubblico Impiego
che in Italia sono stati sempre tabù. Ecco, i Sindacati facciano un
elenco delle pubbliche amministrazioni e delle relative funzioni che
non servono a niente. Vuoi vedere che sarebbe recuperato il valore di
mercato del posto pubblico e il cittadino vedrebbe nella PA qualcosa
di utile, meritevole di essere premiato con onerosi aumenti
stipendiali?</b></span><br />
<span style="font-size: medium;"><b>
</b></span><span style="font-size: medium;"><b>P.S.: ci stavamo dimenticando dei Puffi, ossia delle
26 sigle sindacali di contorno. Non preoccupatevi. A Natale, quando
si fa l'albero, vengono tirate fuori, dagli scatoloni, palle e
pallette, stelle e nastrini. Vedrete che dopo le Feste tornerete al
vostro posto (anche in base agli accordi sulla rappresentanza che i
confederali stanno firmando a tutto spiano con i datori di lavoro)
... Non era proprio Barbagallo che ai tempi dello sciopero della
scuola si era lamentato dicendo: ci hanno chiamato a un incontro alla
Funzione Pubblica, come organizzazioni rappresentative e mi sono
trovato intorno decine di sigle sindacali. E mi sono (e ho) chiesto:
e questi chi sono?....</b></span><br />
<span style="font-size: medium;"><b>
</b></span><span style="font-size: medium;"><b><br />********************************************</b></span><br />
<br />
<h1 class="western">
<span style="font-size: xx-small;">Fonte:
<a href="http://www.repubblica.it/">www.repubblica.it</a> </span>
</h1>
<h1 class="western">
Pubblico impiego, Camusso: "Sciopero?
Decideremo come proseguire mobilitazione"</h1>
In piazza oltre 30mila persone, secondo gli organizzatori, per
chiedere lo sblocco dei contratti nella Pa. La leader Cgil: "Poletti
vuole apparire cone Ufo robot". Barbagallo: "Contratto
entro l'anno"<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<b>ROMA </b>- "L'idea"
che emerge è quella di un "ministro che non conosce com'è
fatto il lavoro" e "vuole apparire come Ufo robot, per
risolvere tutti i problemi. Ma le condizioni non vanno che
peggiorando". Così la leader Cgil, <b>Susanna Camusso</b>,
ha commentato, nel corso della manifestazione del pubblico impiego,
le parole del ministro Giuliano Poletti, che<a href="http://www.repubblica.it/economia/2015/11/27/news/jobs_act_poletti-128296629/?ref=HREC1-12">
ieri aveva detto di non utilizzare solo l'ora-lavoro</a> come
riferimento per i contratti. "L'idea che ha il ministro - ha
sottolineato Camusso - è che non ci siano più delle regole per i
diritti dei lavoratori. Il ministro non conosce com'è fatto il
lavoro, il rapporto che c'è tra la fatica e il tempo dei lavori.
Vorrei vederlo a tradurre ciò che ha detto nella concretezza del
lavoro quotidiano delle persone. Forse - ha evidenziato Camusso - un
ministro del Lavoro dovrebbe sapere di cosa parla".
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Critico anche il segretario generale
della Uil, <b>Carmelo Barbagallo</b>: "Il ministro del
lavoro Poletti è entrato a gamba tesa sulla questione dei rinnovi
contrattuali e questo non va bene. Io parlo da 6 mesi di rivoluzione
industriale 4.0 e lui credo non sappia cosa sia. Se dobbiamo
discutere seriamente - ha detto Barbagallo - noi siamo pronti, ma se
pensano attraverso slogan giornalistici di fare un attacco ulteriore
alla contrattazione per un neo liberismo selvaggio, hanno sbagliato
tempo e modo". Poi, dal palco, ha aggiunto: "Se non si fa
il contratto subito, entro l'anno, la prossima manifestazione non
sarà né di sabato né di domenica".<br />
<br />
"C'è voluta
la Corte costituzionale per dire che il contratto è un diritto dei
lavoratori, ma il governo fa finta di non sentire e offre 5 euro dopo
sei anni, ma non c'è diginità in questo, si vergogni il governo",
ha detto il segretario generale della Cisl, <b>Annmaria
Furlan.</b><br />
<br />
Di offesa nei confronti dei lavoratori parla
il leader della Fiom, <b>Maurizio Landini</b>:
"Sinceramente questa idea di superare l'orario di lavoro è
un'offesa alle persone che invece, per quanto lavorano, sono
retribuite troppo poco", ha detto commentando le parole del
ministro del Lavoro. Per Landini il problema è che "l'orario di
lavoro bisognerebbe ridurlo e redistribuirlo per aumentare
l'occupazione": un'ipotesi però che appare lontana "in un
paese in cui l'età di pensionamento è a 70 anni e l'orario di
lavoro tra i più alti d'Europa". Metalmeccanici e lavoratori
del pubblico impiego sono insieme in piazza oggi a Roma perché,
spiega Landini, "il contratto è un diritto di tutti" anche
se il governo "ha voglia di favorire al scomparsa del contratto
nazionale". Cosa "inaccettabile perché resta uno strumento
di tutela generale che invece va rafforzato, non indebolito o
cancellato", conclude.</div>
<div dir="LTR" id="inline_128359052">
<br />
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<b>Più di trentamila in piazza</b>.
Il corteo dei lavoratori del pubblico impiego e della scuola per
lo sblocco dei contratti nella Pa, circa 30 mila persone, secondo gli
organizzatori, è partito da piazza della Repubblica a Roma. In
testa, dietro lo striscione che è lo slogan della manifestazione
'Contratto subito', ci sono i leader di Cgil, Cisl e Uil, Susanna
Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, insieme ai segretari
generali delle diverse categorie oggi in piazza. Dopo sei anni di
attesa e due rinnovi persi, i sindacati chiedono un contratto "vero"
per gli oltre tre milioni di lavoratori pubblici e oggi hanno cercato
di dar voce al disagio dei 700 mila addetti di terzo settore e
privato sociale.<br />
<br />
<b>Poco ottimismo.</b> Camusso ha
sottolineato che "con queste cifre è evidente che non si riesce
a fare un rinnovo del contratto. Ma intanto si apra prima la
discussione e si vedrà di conseguenza che c'è bisogno di cambiare
le cifre", ha detto, parlando del rinnovo del contratto del
pubblico impiego. Non sembra esserci spazio per l'ottimismo sulle
prossime mosse del governo che, secondo il numero uno del sindacato,
si è presentato "come il governo della modernizzazione, invece
siete il governo dell'unilateralità come il pupazzo Ercolino sempre
in piedi che oscillava, ma poi tornava sempre allo stesso punto;
faceva giocare i bambini. ma non fa andare avanti il Paese". E
ha proseguito: "Dopo 7 anni di blocco non si può immaginare di
dare 7 euro ai lavoratori. Dopodiché il tema non è rincorrere le
cifre, ma la volontà del governo di non aprire al rinnovo dei
contratti", ha detto ancora Camusso, rinviando a una decisione
prossima l'ulteriore proseguimento della mobilitazione. A chi chiede
se si programma uno sciopreo generale, Camusso ha risposto:
"Decideremo sulla base delle risposte che riceveremo". Una
cosa è certa, ha proseguito la leader dal palco: il sindacato non si
fermerà. "Non ci fermeremo se non mettete risorse in legge di
stabilità". Se si arriva "al 15 dicembre" e nulla
cambia, allora, aggiunge "avete sbagliato i conti", ha
detto ancra, sottolineando che è necessario smettere di fare
propaganda: "Si è utilizzato il superamento del precariato per
dividere i lavoratori". Quanto alle forze dell'ordine, per
Camusso "i problemi non si risolvono con un bonus, ma serve il
contratto".<br />
<br />
<b>Assenze e licenziamenti</b>. Non
bisogna puntare l'attenzione solo sugli assenteisti, ma anche sui
dirigenti che non fanno rispettare le regole. Di questo è convinta
la leader della Cgil: "Il ministro ha un chiodo fisso", ha
risposto ai giornalisti che le hanno chiesto un commento alle
dichiarazioni del ministro della Funzione Pubblica, Marianna Madia,
sui licenziamenti dei lavoratori pubblici assenteisti. "Il
ministro dovrebbe porsi la domanda di perché succedono cose di
questo tipo e dove stavano dirigenti ed amministratori. Bisogna
chiedersi - ha concluso - perché non applicano le regole che ci
sono".<br />
</div>
ALP ALLEANZA LAVORATORI PUBBLICIhttp://www.blogger.com/profile/05892937802292683682noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6077912633635950700.post-90359732294490730242015-11-28T06:18:00.002-08:002015-11-28T06:18:45.398-08:00PD E MOVIMENTO 5 STELLE, DOPO DUE ANNI, FANNO PROPRIO UN CAVALLO DI BATTAGLIA DELL'AGL, FIN DAL 2013: PREMI E GARANZIA DELL'IMMUNITA' AI DIPENDENTI PUBBLICI CHE DENUNCIANO IL MALAFFARE INTERNO <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjju43eTwGOd99GtnbD3BiAiEs0pPPuNC9tL3AoBdgPXJzJPTcfrAD2TbzoafBrI2HTL6KKMtvovERvhHxdIyCMIBydIZS6pGznex_cEJZtTzMW1XWz__X4c2KjINhNvrAl2Hvu_qknZ4LX/s1600/Dillingerwantedposter.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjju43eTwGOd99GtnbD3BiAiEs0pPPuNC9tL3AoBdgPXJzJPTcfrAD2TbzoafBrI2HTL6KKMtvovERvhHxdIyCMIBydIZS6pGznex_cEJZtTzMW1XWz__X4c2KjINhNvrAl2Hvu_qknZ4LX/s400/Dillingerwantedposter.jpeg" width="281" /></a></div>
<span style="font-size: medium;"><b>AGL: noi lo dicemmo e lo proponemmo
sin dalla nostra (recente) nascita, in tanti articoli. Finalmente
qualcuno ci ha ascoltato.E qui sarà interessante vedere cosa faranno i
sindacati del Pubblico Impiego. Sicuramente avranno difficoltà ad
avallare una norma che distrugge il castello di interessi sul quale
hanno prosperato per decenni e in nome del quale hanno portato alla
rovina economica i loro assistiti.</b></span><br />
<br />
fonte: <a href="http://www.ilgiornale.it/">www.ilgiornale.it</a><br />
<br />
<h1 class="entry-title">
Il fisco incoraggia i delatori: premi a chi denuncia i corrotti</h1>
<h2 class="entry-summary">
<div class="field field-name-field-sommario field-type-text-long field-label-hidden">
<div class="field-items">
<div class="field-item even">
Alla
Camera la proposta di legge che invita i dipendenti pubblici a fare la
spia sulle violazioni dei capi. Garantiti anonimato e bonus in denaro.
Ed è allarme tra gli esperti</div>
</div>
</div>
</h2>
<br />
<div class="firma_top_left author vcard">
<div class="submitted">
<span class="author vcard"> <span class="field-item even"><a class="url fn track_full_autore" href="http://www.ilgiornale.it/autore/gian-maria-de-francesco.html" rel="author">Gian Maria De Francesco</a></span>
</span> - <span class="updated dtstamp">Sab, 28/11/2015 - 08:20</span></div>
<div class="submitted">
</div>
<div class="submitted">
<span class="updated dtstamp"><span class="entry-content">La delazione viene incoraggiata per legge.
Il fisco, cioè l'Agenzia delle Entrate, avrà a disposizione un'arma in
più per inseguire coloro che sono sospettati di evasione oppure di
elusione. </span></span></div>
<div class="submitted">
<span class="updated dtstamp"><span class="entry-content"><span class="entry-content">Al riparo dal clamore mediatico è, infatti,
arrivata nell'Aula della Camera una proposta di legge che incoraggia e
premia la delazione in merito alla commissione di reati di corruzione
nonché di illeciti e di reati fiscali. Si tratta di un lavoro portato
avanti in commissione Giustizia dal Pd e dal Movimento 5 Stelle e che
passa con il nome di pdl whistleblowing, che in inglese significa
«soffiare nel fischietto», ossia segnalare un atto illecito. La nuova
normativa, infatti, prevede un recepimento stringente delle convenzioni
Onu e del Consiglio d'Europa sulla lotta alla corruzione trasformando la
legge Severino in una tagliola contro i malintenzionati.La necessità di
acquisire notizie di crimini perpetrati nel settore pubblico e in
quello privato ha indotto i deputati a partorire un sistema a premi. In
primo luogo, viene garantito l'anonimato del segnalante fino all'avvio
di un'eventuale fase dibattimentale (un po' come accade con i pentiti,
ndr) e, soprattutto, si evita che possa subire ritorsioni sul posto di
lavoro. In secondo luogo, viene fissato una sorta di meccanismo a premi.
L'originaria proposta dei pentastellati (la prima firmataria è
l'onorevole Francesca Businarolo) prevedeva che al dipendente pubblico
autore della delazione potesse essere riconosciuto dal 15 al 30% del
danno erariale riconosciuto dalla Corte dei Conti e successivamente
recuperato. La modifica del Pd ne ha ridotto l'entità stabilendo che i
premi dovranno essere definiti «in sede contrattuale».La legge, oltre a
recepire accordi internazionali, è pensata per fornire ulteriori
strumenti all'Autorità anti corruzione guidata da Raffaele Cantone, ma
anche il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan ne conseguirà qualche
vantaggio. Vediamo come. «Il consulente può andare in azienda la
mattina, denunciare all'Agenzia delle Entrate il pomeriggio e tornare in
azienda il giorno seguente», commenta Paolo Duranti, fiscalista dello
Studio Mazzocchi & Associati di Milano, temendo che un rapporto
strettamente fiduciario come quello consulenziale possa essere
snaturato. La proposta di legge licenziata dalla commissione Giustizia
presieduta dalla piddina Donatella Ferranti ha un'altra particolarità:
oltre alla tutela dell'anonimato non è prevista la punibilità per il
«segnalatore» salvo i casi in cui sia dimostrato che la calunnia ha
origine dolosa. «In un Paese come l'Italia consumata dall'invidia
sociale ci vuol poco a insinuare sospetti», aggiunge Duranti precisando
come «chi ritiene che vi si sia stata la commissione di un reato, ha il
dovere civico di segnalarlo alla Procura o all'Agenzia delle Entrate»,
mentre «godere dell'anonimato è un'ingiustizia».Le stime governative
sull'entità dell'evasione fiscale si aggirano sui 150 miliardi annui. Il
problema è che, oltre a strumenti di controllo da vero e proprio Grande
Fratello, ora l'agenzia delle Entrate può disporre anche dei delatori
anonimi. Il sottosegretario all'Economia, Enrico Zanetti, ieri a Un
giorno da pecora, ha provato a invertire il paradigma. «Pagare le tasse
non è bello francamente», ha dichiarato sottolineando che «le tasse
vanno pagate con serenità ma non si può pretendere che chi paga sia
addirittura felice di farlo». Con una Stabilità che ogni giorno viene
demolita nei suo contenuti (ieri l'Ufficio parlamentare di bilancio ha
agitato lo spettro della procedura di infrazione Ue), forse bisognerebbe
ripensare l'eccessivo ricorso alle spesa in deficit. «A forza di
parlare di bonus qui finiamo malus», ha chiosato Zanetti.</span> </span> </span>
</div>
</div>
ALP ALLEANZA LAVORATORI PUBBLICIhttp://www.blogger.com/profile/05892937802292683682noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6077912633635950700.post-44001018640490155552015-11-27T06:04:00.000-08:002015-11-27T06:04:00.266-08:00IL VANGELO SECONDO GIULIANO (CHE HA RAGIONE) <span style="font-size: medium;"><b>AGL: Bravo Ministro. Presa di posizione chiara e netta. Era ora
che fosse detta la verità. Nulla a che vedere con Monti e la Fornero
che avevano semplicemente insultato i giovani. Qui il Ministro indica
una alternativa, un diverso criterio di giudizio. Anche la laurea non
è indispensabile, non lo sono i bei voti. Conta ciò che uno sa e sa
fare. Dovrebbero capirlo quei giovani del Meridione che ricevono un
falso aiuto con voti superiori alle medie del nord Italia. Falso
perchè può servire per superare i concorsi (ecco perchè la
dirigenza pubblica è in gran parte meridionale) ma non per trovarsi
bene, bensì frustrati nella vita (ed ecco uno dei motivi per i quali
la PA italiana non funziona).L'ideale sarebbe abolire il valore
legale del titolo di studio. Rendere elettive tante funzioni
pubbliche e generalizzare lo Spoils-system. Significativo poi che
tale punto di vista sia espresso da una persona proveniente da
un'area culturale (la sinistra) che sui temi della scuola ha sempre
sbagliato tutto. Forse è anche grazie a Poletti che la Scuola e
l'Università italiana potranno emanciparsi: da assumifici e
diplomifici, da pascoli per baroni e parentadi annessi a fattori di
competitività e di messa in discussione di valori superati. E anche
il Sud dovrebbe ringraziarlo.</b></span><br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguEXztWi9cfKiVQAz9OjEzbULNd6oVocsVHrXIzY91ObA1uvb_XG9C-CL8EjhlAk2gRdh3EEXhGHSRIb0Pl9Xi-G_KVEGsdJa5p8Ro8gEHXjBtj0vhuAzoLkQ7AO9CrzvSePnpX3MNFZ_3/s1600/poletti.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguEXztWi9cfKiVQAz9OjEzbULNd6oVocsVHrXIzY91ObA1uvb_XG9C-CL8EjhlAk2gRdh3EEXhGHSRIb0Pl9Xi-G_KVEGsdJa5p8Ro8gEHXjBtj0vhuAzoLkQ7AO9CrzvSePnpX3MNFZ_3/s400/poletti.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<h1 class="western">
<span style="font-size: xx-small;">Fonte:
<a href="http://www.ansa.it/">www.ansa.it</a></span></h1>
<h1 class="western">
Poletti, 110 e lode a 28 anni non serve a un fico</h1>
<h2 class="western">
Frase ministro scalda social. Finita idea lavoro
in un posto solo</h2>
"Prendere 110 e lode a 28 anni non
serve a un fico, è meglio prendere 97 a 21". Il ministro del
lavoro Giuliano Poletti non ha usato perifrasi per dire come la pensa
sui percorsi universitari dei giovani italiani. Incontrando gli
studenti al salone 'Job&Orienta' della Fiera di Verona ha messo
in chiaro che il mercato del lavoro non aspetta sempre chi si laurea
a 30 anni. <br />
<br />
E l'affermazione, che ha tra l'altro ricordato
l'antipatico "choosy" (schizzinosi) con cui ministro Elsa
Fornero aveva etichettato i ragazzi italiani, ha subito scatenato
reazioni e polemiche sui social. "Lui aveva risolto così il
problema: non s'è laureato" scrive qualcuno su Twitter. Ma c'e
anche qualcun altro che ha difeso l'uscita a gamba tesa dell'ex
presidente della Lega Coop - "È di moda insultare i potenti di
turno, e spesso se lo meritano, ma penso che #Poletti abbia detto una
cosa oggettivamente vera" dice un altro tweet. Perchè è meglio
laurearsi con 97 a 21 anni? Perchè così, ha aggiunto Poletti, "un
giovane dimostra che in tre anni ha bruciato tutto e voleva
arrivare". "In Italia - ha sottolineato - abbiamo un
problema gigantesco: è il tempo. I nostri giovani arrivano al
mercato del lavoro in gravissimo ritardo. Quasi tutti quelli che
incontro mi dicono che si trovano a competere con ragazzi di altre
nazioni che hanno sei anni meno di loro e fare la gara con chi ha sei
anni di tempo in più diventa durissimo". "Se si gira in
tondo per prendere mezzo voto in più - ha insistito il ministro - si
butta via del tempo che vale molto molto di più di quel mezzo voto.
Noi in Italia abbiamo in testa il voto, non serve a niente". Il
voto è importante solo perché fotografa un piccolo pezzo di quello
che siamo; bisogna che rovesciamo radicalmente questo criterio, ci
vuole un cambio di cultura". <br />
ALP ALLEANZA LAVORATORI PUBBLICIhttp://www.blogger.com/profile/05892937802292683682noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6077912633635950700.post-12357560268702451492015-05-26T03:54:00.002-07:002015-05-26T03:54:58.819-07:00AGL: AFFAMARE LA BESTIA? NON BASTA.MEGLIO UN BEL BY-PASS GASTRICO PER FARLE PERMANENTEMENTE PERDERE PESO.DISTRIBUENDO I SUOI 3 MILIONI E TRECENTO MILA KG. IN GIRO PER LA NAZIONE, IN IMPIEGHI PIU' PRODUTTIVI.E PER FARLA TORNARE AL PESO DEI SUOI VENT'ANNI<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVOyrDE4V80AJGejII_IFc_NJxOMfokSwJ84iO6GFEU7h6pTwBLptil5y-fu73Y9sgnqHP9TZwbMvbm7LbV4UAY23I-ZyAh_bZ06dh-4PxRbRJDuzdg5BvuGtCAWi64nccwQ_IHmxHEQx5/s1600/carlo-cottarelli.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVOyrDE4V80AJGejII_IFc_NJxOMfokSwJ84iO6GFEU7h6pTwBLptil5y-fu73Y9sgnqHP9TZwbMvbm7LbV4UAY23I-ZyAh_bZ06dh-4PxRbRJDuzdg5BvuGtCAWi64nccwQ_IHmxHEQx5/s400/carlo-cottarelli.jpg" width="255" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Dal sito <a href="http://www.corriere.it/">www.corriere.it</a>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<h6 class="western">
<a href="https://www.blogger.com/null" name="evid"></a>Il libro (e il bilancio) di
Cottarelli</h6>
<h1 class="western">
Diecimila sedi dello Stato<br />La spesa pubblica
che ci soffoca</h1>
<h2 class="western">
Inefficienze, enti che si moltiplicano e
paradossi nel racconto del commissario alla revisione della spesa</h2>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<img align="BOTTOM" border="0" height="29" name="immagini2" src="http://images2.corriereobjects.it/includes2013/images/logo_firma.png" width="30" />
<a href="http://www.corriere.it/firme/sergio-rizzo"><span style="color: navy;"><img align="BOTTOM" border="1" height="50" name="immagini3" src="http://images2.corriereobjects.it/includes2013/images/firme/schede/sergio-rizzo.gif?v=/includes2013/images/firme/schede/sergio-rizzo" width="50" /></span></a><a href="http://www.corriere.it/firme/sergio-rizzo">
di Sergio Rizzo</a>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
«Ma se io avessi previsto tutto questo... forse farei lo stesso».
La frase è nella pagina bianca che apre il saggio di Carlo
Cottarelli La lista della spesa. La verità sulla spesa pubblica
italiana e su come si può tagliare . Un viaggio nel ventre della
Bestia che succhia le nostre risorse più preziose. La Bestia, è il
messaggio dell’ex direttore del dipartimento finanza pubblica del
Fondo monetario internazionale, chiamato nell’ottobre 2013 da
Enrico Letta per prendere il posto di commissario alla spending
review, già occupato da Enrico Bondi, non è invincibile. Certo,
nemmeno per lui dev’essere stato facile affrontarla. Dire che c’era
chi remava contro, per esempio, era un eufemismo. Basta dire che dei
17 gruppi di lavoro istituiti per 13 ministeri, oltre che Palazzo
Chigi, Regioni, Province e Comuni, ai quali erano state chieste
proposte di tagli, ben cinque non hanno mai completato il lavoro.
<br />
Della determinazione con cui Carlo Cottarelli ha affrontato per un
anno e dieci giorni il compito di commissario alla revisione della
spesa, dice tutto una strofa della canzone L’Avvelenata di
Francesco Guccini: «Ma sei io avessi previsto tutto questo... forse
farei lo stesso». La frase è nella pagina bianca che apre il saggio
di Cottarelli in libreria da domani, pubblicato da Feltrinelli. Un
libro, La lista della spesa. La verità sulla spesa pubblica italiana
e su come si può tagliare , semplicemente sorprendente. Non ha
sassolini da togliersi, l’ex commissario. Anche se un altro, dopo
la freddezza con cui l’attuale governo ha accolto la fine della sua
esperienza, l’avrebbe fatto eccome. Non lui.
<br />
Leggere il libro è
come fare un viaggio nel ventre della «Bestia» che succhia le
nostre risorse più preziose, ma condotti da una guida esperta che ne
ha già esplorato le viscere. Così bene da sfatare anche le
convinzioni più pessimistiche. La «Bestia», è il messaggio
dell’ex direttore del dipartimento di Finanza pubblica del Fondo
monetario internazionale chiamato nell’ottobre 2013 da Enrico Letta
per prendere il posto di commissario alla spending review già
occupato da Enrico Bondi, non è invincibile. Prima sorpresa...
<br />
Certo, nemmeno per lui dev’essere stato facile affrontarla. A
cominciare dai fondamentali. Dire che c’era chi remava contro, per
esempio, era un eufemismo. Basta dire che dei 17 gruppi di lavoro
istituiti per 13 ministeri, oltre che Palazzo Chigi, Regioni,
Province e Comuni, e ai quali erano state chieste proposte di tagli,
ben cinque non hanno mai completato il lavoro.
<br />
C’entra forse la caduta del governo Letta, che probabilmente ha
segnato anche il destino di Cottarelli. Forse. Ma di sicuro c’entra
anche la reazione della pubblica amministrazione. E di quello che
l’ex commissario chiama benevolmente il suo «complicato mosaico».
Cottarelli racconta di averne scoperto le dimensioni grazie a una
stima della Funzione pubblica. Da brivido.
<br />
Sapete quante erano alla fine del 2012 le sole sedi territoriali
dei ministeri? Circa 5.700. Numero al quale si devono però
aggiungere 3.900 uffici di enti vigilati dai ministeri. Per un totale
di 9.600. Senza però che in quelle quasi 10 mila sedi del solo Stato
centrale, per capirci una ogni 6.250 italiani, siano comprese le
migliaia di caserme della polizia e dei carabinieri.
<br />
Il fatto è, spiega Cottarelli, che lo Stato delle Regioni è
ancora organizzato sul modello delle 110 Province (abolite?) con i
loro 117 capoluoghi. Il ministero dell’Economia, per esempio, ha
103 commissioni tributarie, 102 comandi della Guardia di Finanza, 97
uffici dell’Agenzia delle Entrate, 93 Ragionerie territoriali dello
Stato, 83 uffici delle Dogane. La Giustizia, oltre a tribunali e
procure, ha 109 archivi notarili. Il Lavoro, 109 direzioni.
L’Istruzione, 104 uffici scolastici e 108 sedi del Consiglio
nazionale delle ricerche. L’Interno, 106 prefetture e 103 Questure.
Il Corpo forestale dello Stato, vigilato dall’Agricoltura, ha 98
comandi locali. Il ministero dei Beni culturali, 120 soprintendenze e
archivi di Stato. Lo Sviluppo economico vigila sulle 105 Camere di
commercio, che a loro volta hanno 103 Camere di conciliazione...
<br />
Le sovrapposizioni e le inefficienze sono incalcolabili. Basta
pensare alle cinque forze di polizia, che occupano 320 mila persone:
con un rapporto fra agenti in servizio e abitanti superiore a quasi
tutti i Paesi europei, inferiore soltanto a Cipro, Macedonia,
Turchia, Spagna, Croazia, Grecia e Serbia. Cinque apparati ognuno
dipendente da un ministero diverso, per una spesa che nel 2014 ha
toccato 21 miliardi. Cinque apparati, con cinque amministrazioni
diverse, cinque burocrazie differenti, cinque gestioni indipendenti
per acquisti, forniture, divise, manutenzioni. Cinque apparati, che
stampano e diffondono cinque pubblicazioni...
<br />
Per non dire delle diseconomie allucinanti che un sistema pubblico
così congegnato riflette negli acquisiti di beni e servizi. Ci sono
34 mila uffici che gestiscono ogni anno un milione 200 mila
procedure: ciascun bando costa da 50 mila a 500 mila euro.
<br />
E poi gli enti pubblici. La «migliore ricognizione» che
Cottarelli dice di aver trovato è un documento della Camera che ne
elenca 198, ma solo per quelli nazionali. Una lista nella quale
compaiono casi come quello dell’Aci, eletto dall’ex commissario a
simbolo dell’assoluta necessità di un intervento radicale in
questo campo.
<br />
La ragione è che l’Automobile club d’Italia gestisce il Pra
con un compenso pagato dagli automobilisti nella misura di 190
milioni annui attraverso le spese di immatricolazione e cambio di
proprietà dei veicoli. Peccato che il Pubblico registro
automobilistico altro non contenga, definizione di Cottarelli, che un
«sottoinsieme» delle informazioni dell’Archivio nazionale dei
veicoli del ministero dei Trasporti. Nonostante questo, non si è
ancora riusciti a unificare i due archivi: ed è la dimostrazione
delle difficoltà che si incontrano ogni volta che si cerca di
toccare un ente pubblico.
<br />
Per non parlare di un’altra fonte di sprechi e inefficienze.
Apparati pubblici tanto numerosi e ramificati vorrebbero un’attenta
gestione degli immobili, con una ristrutturazione radicale di spazi
antiquati e costosi. Il Regno Unito l’ha fatto: ha speso 7 miliardi
e mezzo di euro, ma ha ridotto gli immobili occupati del 45 per
cento, gli spazi del 35 per cento e ha dimezzato i costi.
<br />
Noi, niente affatto. Gli edifici sono vecchi, gli spazi si
sprecano. Eppure i costi «potrebbero essere enormemente ridotti con
un’adeguata ristrutturazione degli edifici. Solo di affitto si
spendono due miliardi l’anno...». Vero è, insiste l’ex
commissario, che «anche senza ristrutturazione qualche risparmio non
trascurabile si potrebbe ottenere con un po’ più di buona volontà
e attenzione per le risorse pubbliche». Racconta Cottarelli di aver
partecipato a una riunione al ministero dell’Agricoltura in una
bella giornata romana di sole. I termosifoni ancora accesi andavano
al massimo e faceva così caldo che si dovevano tenere le finestre
spalancate. Quando l’ha fatto notare, gli hanno assicurato «che
erano gli ultimi giorni di accensione...». E qui la Revisione della
spesa si scontra con qualcosa di veramente duro. Le abitudini
inveterate di un Paese nel quale, come ammoniva Tommaso
Padoa-Schioppa, «il denaro di tutti è considerato il denaro di
nessuno». <br />Per la cronaca, i diritti del libro di Cottarelli
saranno devoluti all’Unicef .
<br />
<br /><br />
<br />
ALP ALLEANZA LAVORATORI PUBBLICIhttp://www.blogger.com/profile/05892937802292683682noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6077912633635950700.post-60978006254919415032015-05-14T00:52:00.000-07:002015-05-14T00:52:02.005-07:00IL VIDEO INTEGRALE DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE RENZI SULLA SCUOLA <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/yEM1Xnx4Uvs/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/yEM1Xnx4Uvs?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<span style="font-size: medium;"><b>AGL:
non è possibile, contemporaneamente, professare cultura e mandare i
propri cervelli all'ammasso. A vantaggio di chi, poi? Di
sindacalisti-pifferai che, in questi anni, hanno creato le liste dei
precari per fare tessere sindacali in cambio di ricorsi al TAR
agevolati.Sfruttando i sogni e le speranze di giovani laureati di un Sud
tenuto nella miseria per fungere da serbatoio elettorale e di
clientelismo sindacale, truffando soldi allo Stato con l'assenteismo e i
trasferimenti, cercando di evitare l'insegnamento con la carriera e i
distacchi sindacali. C'è ancora tempo (poco) per capire quali compagni
di viaggio (politici e sindacali) conviene scegliersi. Poi sarebbe
davvero preoccupante sapere che i nostri figli possano avere come guida
persone così disorientate e ingenue. Allora davvero non potremmo più
lamentarci della definitiva perdita di credibilità della scuola pubblica
a vantaggio di quella privata con conseguenti futuri aggiustamenti
della Costituzione. Perchè la scuola (come la Pubblica Amministrazione) è
di tutti e non solo di coloro che arrivatici prima, vi hanno creato il
proprio orticello o la propria bottega.</b></span>
<br />
<span class="post-author vcard">
</span>ALP ALLEANZA LAVORATORI PUBBLICIhttp://www.blogger.com/profile/05892937802292683682noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6077912633635950700.post-64417475217676517482015-05-03T14:30:00.001-07:002015-05-03T14:30:14.088-07:00SCIOPERO GENERALE SCUOLA 5 MAGGIO: VEDRETE CHE GLI SCHETTINI A CAPO DEI SINDACATI ITALIANI RIUSCIRANNO NELL'OBBIETTIVO DI FAR SALTARE L'ASSUNZIONE ANCHE DEI 100.000 PRECARI<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhc1PeyNhamPh261bjDCg-pR0hax9z3z0O7zeFIqZszb0C6cxsgQYxmHqj946_JO_WZ4IB0V0O7_Byjh6Mn47H2zczuxQvWl5l-ZsGoozuUqOGpBQBHIziVzWA9yOOBpLzBUwZWziw2lu_q/s1600/c01_36991800.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhc1PeyNhamPh261bjDCg-pR0hax9z3z0O7zeFIqZszb0C6cxsgQYxmHqj946_JO_WZ4IB0V0O7_Byjh6Mn47H2zczuxQvWl5l-ZsGoozuUqOGpBQBHIziVzWA9yOOBpLzBUwZWziw2lu_q/s1600/c01_36991800.jpg" height="250" width="400" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><b>L'ultima trovata di CGIL-CISL-UIL e
degli autonomi: sciopero generale della scuola. Cosa otterranno i
lavoratori?</b></span></div>
<span style="font-size: large;"><b>
</b></span><div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><b>Vediamo i precedenti grandi risultati
in questi anni (specie dal 1993 in poi) dei sindacati confederali e
dei loro “concorrenti” autonomi:</b></span></div>
<span style="font-size: large;"><b>
</b></span><div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><b><br /></b></span>
</div>
<span style="font-size: large;"><b>
</b></span><ul>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><b>gli stipendi e i salari più bassi
dell'Occidente capitalistico</b></span></div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><b>pensioni da fame risultato delle
riforme fatte da loro passare</b></span></div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><b>il blocco ultra decennale dei
contratti del pubblico impiego</b></span></div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><b>uso stupido degli ammortizzatori
sociali, col risultato di aver azzerato in Italia ogni
ricollocazione , ogni mobilità da un posto all'altro, ogni risorsa
per provare qualcosa di nuovo nel mondo del lavoro</b></span></div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><b>aver convinto l'opinione pubblica
che i risultati delle lotte degli anni settanta siano un danno per
il Paese</b></span></div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><b>incapacità a impedire gli
scioperi selvaggi nei servizi pubblici</b></span></div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><b>esclusione dei lavoratori dalla
partecipazione agli utili d'impresa e dal coinvolgimento nelle
politiche aziendali e industriali</b></span></div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><b>mancanza in Italia di un reddito
di cittadinanza che contrasti la povertà</b></span></div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><b>avere fatto perdere alla scuola
pubblica la sfida, di immagine e competitività, nei confronti della
scuola privata e di quella religiosa</b></span></div>
</li>
</ul>
<span style="font-size: large;"><b>
</b></span><div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><b><br /></b></span>
</div>
<span style="font-size: large;"><b>
</b></span><div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><b>Oggi loro , responsabili nell'aver
indirizzato anni fa decine di migliaia di ormai ex giovani,
prevalentemente meridionali, verso la scuola e l'insegnamento, intesa
come valvola di sfogo occupazionale e , attraverso la mitizzazione
dell'intellettuale organico, come strumento di fallita egemonia
culturale nella società italiana, si trovano a dover dare alla
scuola le ultime risposte urgenti a loro disposizione, senza avere
più ministri disposti a fare da sponda e con migliaia di stabili e
precari che già di fatto si sono tramutati in “insegnanti-massa”
e quindi, prima o poi, destinati a finire in bocca a movimenti
populisti che propongano loro finte rivoluzioni.</b></span></div>
<span style="font-size: large;"><b>
</b></span><div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><b><br /></b></span>
</div>
<span style="font-size: large;"><b>
</b></span><div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><b>L'UNICO RISULTATO CHE SI OTTERRA' CON
LO SCIOPERO DEL 5 MAGGIO SARA' DI RENDERE DEFINITIVO L'ISOLAMENTO
POLITICO DEGLI INSEGNANTI STABILI E DEI PRECARI. L'ALTERNATIVA E'
DIALOGARE E COLLABORARE CON CHI NON HA RESPONSABILITA' PER I DISASTRI
PASSATI E SI SFORZA DI PROPORRE QUALCOSA DI NUOVO PER LA SCUOLA, PER
RENDERLA ALL'ALTEZZA DELLE SFIDE DI OGGI (E NON DI QUELLE DEGLI ANNI
OTTANTA) . E DI MOLLARE QUEI SINDACATI CAPACI SOLO DI DIRE DEI NO E
CHE, COME SCHETTINO, SOLO UNA COSA RIESCONO A FARE BENE: ORGANIZZARE
SPETTACOLI (SCHETTINO SULLA NAVE, I SINDACATI IN PIAZZA SAN GIOVANNI)
PRIMA CHE LA BARCA AFFONDI.</b></span></div>
<span style="font-size: large;"><b>
</b></span><div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
ALP ALLEANZA LAVORATORI PUBBLICIhttp://www.blogger.com/profile/05892937802292683682noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6077912633635950700.post-25992716080341532572015-03-03T07:20:00.000-08:002015-03-03T07:20:13.835-08:00IL BELLISSIMO DISCORSO DI PAPA FRANCESCO AI SOCI DI COOPERATIVE Il Santo Padre non finisce mai di stupirci. Mai avevamo ascoltato un
trattato così profondo e illuminante sul tema. Riportiamo qui il
discorso nella sua versione integrale, affinchè in questo settore si
cambi veramente strada e il Governo Renzi ne faccia proprio il
programma. Solo una cosa vorremmo aggiungere, noi che di cooperazione ci
occupiamo sin dalla nostra fondazione. <span style="font-size: medium;"><b>E'
ARRIVATO IL MOMENTO CHE, COSI' COME ACCADUTO PER I MAFIOSI, VENGANO
SCOMUNICATI ANCHE QUEI "DIRIGENTI" DEL MINISTERO DEL LAVORO E DEL
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO CHE NEGLI ULTIMI VENTI ANNI NE HANNO
COMBINATE DI TUTTI I COLORI PER SMANTELLARE IL SISTEMA DI VIGILANZA
PUBBLICO SULLE COOPERATIVE, PROCURANDO DANNI MORALI E MATERIALI A
MIGLIAIA DI BRAVE PERSONE CHE HANNO FATTO AFFIDAMENTO SULLE COOPERATIVE E
DANNI PER MILIARDI ALL'ERARIO CHE CI PIACEREBBE VENISSERO PRIMA O POI
CALCOLATI DALLA CORTE DEI CONTI PER LA DEBITA OPERA DI RECUPERO, NON
DIFFICILE, CONSIDERANDO PENSIONI D'ORO E VILLE HOLLYWOODIANE. QUESTI
SIGNORI HANNO DISTRUTTO LA CREDIBILITA' DI QUELLA FUNZIONE STATALE TANTO
CHE NESSUNO OGGI OSEREBBE METTERE IN DUBBIO LA RAGIONEVOLEZZA DI UNA
RIDUZIONE DI RISORSE AD ESSA DESTINATE DETTATA DA ALTRE PRIORITA'.
NONOSTANTE QUESTO SABOTAGGIO DI STATO, I SALVATORI DEI VALORI
COOPERATIVI SONO STATI GUARDIA DI FINANZA, CARABINIERI E MAGISTRATURA AI
QUALI RIVOLGIAMO UN CALOROSO RINGRAZIAMENTO, ANCHE A NOME DEI
LAVORATORI DELLE COOPERATIVE.</b></span><br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjU3rFa1vB8Ugl4n3HvyprbFUvefvmCBGbie2NZgNNgncZqqK6z7I9kt7RBineM75uZwTNsA14DO-bprbHrMQ03pwgz4K47k0tWgFVediSBVAiQTZu1TWom5oniEUyWhm_w0eyhOBJ-7zXz/s1600/pope_f10.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="273" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjU3rFa1vB8Ugl4n3HvyprbFUvefvmCBGbie2NZgNNgncZqqK6z7I9kt7RBineM75uZwTNsA14DO-bprbHrMQ03pwgz4K47k0tWgFVediSBVAiQTZu1TWom5oniEUyWhm_w0eyhOBJ-7zXz/s1600/pope_f10.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
dal sito<a href="http://www.avvenire.it/" target="_blank"> www.avvenire.it</a><br />
<br />
Fratelli e sorelle, buongiorno!
Quest’ultima [si riferisce al coro] è stata la "cooperativa" più
melodiosa! Complimenti!
Grazie per questo incontro con voi e con la realtà che voi
rappresentate, quella della cooperazione. Le cooperative sfidano tutto,
sfidano anche la matematica, perché in cooperativa uno più uno fa tre! E
in cooperativa, un fallimento è mezzo fallimento. Questo è il bello
delle cooperative!
Voi siete innanzitutto la memoria viva di un grande tesoro della Chiesa
italiana. Infatti, sappiamo che all’origine del movimento
cooperativistico italiano, molte cooperative agricole e di credito, già
nell’Ottocento, furono saggiamente fondate e promosse da sacerdoti e da
parroci. Tuttora, in diverse diocesi italiane, si ricorre ancora alla
cooperazione come rimedio efficace al problema della disoccupazione e
alle diverse forme di disagio sociale. Oggi è una regola, non dico
normale, abituale… ma tanto spesso si vede: "Tu cerchi lavoro? Vieni,
vieni in questa ditta". 11 ore, 10 ore di lavoro, 600 euro. "Ti piace?
No? Vattene a casa". Che fare in questo mondo che funziona così? Perché
c’è la coda, la fila di gente che cerca lavoro: se a te non piace, a
quell’altro piacerà. E’ la fame, la fame ci fa accettare quello che ci
danno, il lavoro in nero... Io potrei chiedere, per fare un esempio, sul
personale domestico: quanti uomini e donne che lavorano nel personale
domestico hanno il risparmio sociale per la pensione?
Tutto questo è assai noto. La Chiesa ha sempre riconosciuto, apprezzato e
incoraggiato l’esperienza cooperativa. Lo leggiamo nei documenti del
Magistero. Ricordiamo il grido lanciato nel 1891, con la Rerum Novarum,
da Papa Leone XIII: "tutti proprietari e non tutti proletari". E vi sono
certamente note anche le pagine dell’Enciclica Caritas in Veritate,
dove Benedetto XVI si esprime a favore della cooperazione nel credito e
nel consumo (cfr nn. 65-66), sottolineando l’importanza dell’economia di
comunione e del settore non profit (cfr n. 41), per affermare che il
dio-profitto non è affatto una divinità, ma è solo una bussola e un
metro di valutazione dell’attività imprenditoriale. Ci ha spiegato,
sempre Papa Benedetto, come il nostro mondo abbia bisogno di un’economia
del dono (cfr nn. 34-39), cioè di un’economia capace di dar vita a
imprese ispirate al principio della solidarietà e capaci di "creare
socialità". Risuona, quindi, attraverso di voi, l’esclamazione che Leone
XIII pronunciò, benedicendo gli inizi del movimento cooperativo
cattolico italiano, quando disse che, per fare questo, «il Cristianesimo
ha ricchezza di forza meravigliosa» (Enc. Rerum novarum, 15).
Queste, e molte altre affermazioni di riconoscimento e di
incoraggiamento rivolte ai cooperatori da parte della Chiesa sono valide
e attuali. Penso anche allo straordinario magistero sociale del beato
Paolo VI. Tali affermazioni le possiamo confermare e rafforzare. Non è
necessario perciò ripeterle o richiamarle per esteso.
Oggi, vorrei che il nostro dialogo non guardi solo al passato, ma si
rivolga soprattutto in avanti: alle nuove prospettive, alle nuove
responsabilità, alle nuove forme di iniziativa delle imprese
cooperative. E’ una vera missione che ci chiede fantasia creativa per
trovare forme, metodi, atteggiamenti e strumenti, per combattere la
"cultura dello scarto", quella che oggi viviamo, la "cultura dello
scarto" coltivata dai poteri che reggono le politiche
economico-finanziarie del mondo globalizzato, dove al centro c’è il dio
denaro.
Globalizzare la solidarietà - questo si deve globalizzare, la
solidarietà! - oggi significa pensare all’aumento vertiginoso dei
disoccupati, alle lacrime incessanti dei poveri, alla necessità di
riprendere uno sviluppo che sia un vero progresso integrale della
persona che ha bisogno certamente di reddito, ma non soltanto del
reddito! Pensiamo ai bisogni della salute, che i sistemi di welfare
tradizionale non riescono più a soddisfare; alle esigenze pressanti
della solidarietà, ponendo di nuovo, al centro dell’economia mondiale,
la dignità della persona umana, come è stato detto da voi. Come direbbe
ancora oggi il Papa Leone XIII: per globalizzare la solidarietà "il
Cristianesimo ha ricchezza di forza meravigliosa!".
Quindi non fermatevi a guardare soltanto quello che avete saputo
realizzare. Continuate a perfezionare, a rafforzare e ad aggiornare le
buone e solide realtà che avete già costruito. Però abbiate anche il
coraggio di uscire da esse, carichi di esperienza e di buoni metodi, per
portare la cooperazione sulle nuove frontiere del cambiamento, fino
alle periferie esistenziali dove la speranza ha bisogno di emergere e
dove, purtroppo, il sistema socio-politico attuale sembra invece
fatalmente destinato a soffocare la speranza, a rubare la speranza,
incrementando rischi e minacce.
Questo grande balzo in avanti che ci proponiamo di far compiere alla
cooperazione, vi darà conferma che tutto quello che già avete fatto non
solo è positivo e vitale, ma continua anche ad essere profetico. Per
questo dovete continuare a inventare - questa è la parola: inventare -
nuove forme di cooperazione, perché anche per le cooperative vale il
monito: quando l’albero mette nuovi rami, le radici sono vive e il
tronco è forte!
Qui, oggi, voi rappresentate valide esperienze in molteplici settori:
dalla valorizzazione dell’agricoltura, alla promozione dell’edilizia di
nuove case per chi non ha casa, dalle cooperative sociali fino al
credito cooperativo, qui largamente rappresentato, dalla pesca
all’industria, alle imprese, alle comunità, al consumo, alla
distribuzione e a molti altri tipi di servizio. So bene che questo
elenco è incompleto, ma è abbastanza utile per comprendere quanto sia
prezioso il metodo cooperativo, che deve andare avanti, creativo. Si è
rivelato tale di fronte a molte sfide. E lo sarà ancora! Ogni
apprezzamento e ogni incoraggiamento rischiano però di rimanere
generici. Voglio offrirvi, invece, alcuni incoraggiamenti concreti.
Il primo è questo: le cooperative devono continuare ad essere il motore
che solleva e sviluppa la parte più debole delle nostre comunità locali e
della società civile. Di questo non è capace il sentimento. Per questo
occorre mettere al primo posto la fondazione di nuove imprese
cooperative, insieme allo sviluppo ulteriore di quelle esistenti, in
modo da creare soprattutto nuove possibilità di lavoro che oggi non ci
sono.
Il pensiero corre innanzitutto ai giovani, perché sappiamo che la
disoccupazione giovanile, drammaticamente elevata – pensiamo, in alcuni
Paesi d’Europa, il 40, 50 per cento – distrugge in loro la speranza. Ma
pensiamo anche alle tante donne che hanno bisogno e volontà di inserirsi
nel mondo del lavoro. Non trascuriamo gli adulti che spesso rimangono
prematuramente senza lavoro. "Tu che cosa sei?" - "Sono ingegnere" –
"Ah, che bello, che bello. Quanti anni ha?" – "49"- "Non serve,
vattene". Questo accade tutti i giorni. Oltre alle nuove imprese,
guardiamo anche alle aziende che sono in difficoltà, a quelle che ai
vecchi padroni conviene lasciar morire e che invece possono rivivere con
le iniziative che voi chiamate "Workers buy out", "empresas
recuperadas", nella mia lingua, aziende salvate. E io, come ho detto ai
loro rappresentanti, sono un tifoso delle empresas recuperadas!
Un secondo incoraggiamento - non per importanza - è quello di attivarvi
come protagonisti per realizzare nuove soluzioni di Welfare, in
particolare nel campo della sanità, un campo delicato dove tanta gente
povera non trova più risposte adeguate ai propri bisogni. Conosco che
cosa fate da anni con cuore e con passione, nelle periferie delle città e
della nostra società, per le famiglie, i bambini, gli anziani, i malati
e le persone svantaggiate e in difficoltà per ragioni diverse, portando
nelle case cuore e assistenza. La carità è un dono! Non è un semplice
gesto per tranquillizzare il cuore, è un dono! Io quando faccio la
carità dono me stesso! Se non sono capace di donarmi quella non è
carità. Un dono senza il quale non si può entrare nella casa di chi
soffre. Nel linguaggio della dottrina sociale della Chiesa questo
significa fare leva sulla sussidiarietà con forza e coerenza: significa
mettere insieme le forze!
Come sarebbe bello se, partendo da Roma, tra le cooperative, alle
parrocchie e agli ospedali, penso al "Bambin Gesù" in particolare,
potesse nascere una rete efficace di assistenza e di solidarietà. E la
gente, a partire dai più bisognosi, venisse posta al centro di tutto
questo movimento solidale: la gente al centro, i più bisognosi al
centro. Questa è la missione che ci proponiamo! A voi sta il compito di
inventare soluzioni pratiche, di far funzionare questa rete nelle
situazioni concrete delle vostre comunità locali, partendo proprio dalla
vostra storia, con il vostro patrimonio di conoscenze per coniugare
l’essere impresa e allo stesso tempo non dimenticare che al centro di
tutto c’è la persona.
Tanto avete fatto, e ancora tanto c’è da fare! Andiamo avanti!
Il terzo incoraggiamento riguarda l’economia, il suo rapporto con la
giustizia sociale, con la dignità e il valore delle persone. E’ noto che
un certo liberismo crede che sia necessario prima produrre ricchezza, e
non importa come, per poi promuovere qualche politica redistributiva da
parte dello Stato. Prima riempire il bicchiere e poi dare agli altri.
Altri pensano che sia la stessa impresa a dover elargire le briciole
della ricchezza accumulata, assolvendo così alla propria cosiddetta
"responsabilità sociale". Si corre il rischio di illudersi di fare del
bene mentre, purtroppo, si continua soltanto a fare marketing, senza
uscire dal circuito fatale dell’egoismo delle persone e delle aziende
che hanno al centro il dio denaro.
Invece noi sappiamo che realizzando una qualità nuova di economia, si
crea la capacità di far crescere le persone in tutte le loro
potenzialità. Ad esempio: il socio della cooperativa non deve essere
solo un fornitore, un lavoratore, un utente ben trattato, dev’essere
sempre il protagonista, deve crescere, attraverso la cooperativa,
crescere come persona, socialmente e professionalmente, nella
responsabilità, nel concretizzare la speranza, nel fare insieme. Non
dico che non si debba crescere nel reddito, ma ciò non basta: occorre
che l’impresa gestita dalla cooperativa cresca davvero in modo
cooperativo, cioè coinvolgendo tutti. Uno più uno tre! Questa è la
logica.
"Cooperari", nell’etimologia latina, significa operare insieme,
cooperare, e quindi lavorare, aiutare, contribuire a raggiungere un
fine. Non accontentatevi mai della parola "cooperativa" senza avere la
consapevolezza della vera sostanza e dell’anima della cooperazione.
Il quarto suggerimento è questo: se ci guardiamo attorno non accade mai
che l’economia si rinnovi in una società che invecchia, invece di
crescere. Il movimento cooperativo può esercitare un ruolo importante
per sostenere, facilitare e anche incoraggiare la vita delle famiglie.
Realizzare la conciliazione, o forse meglio l’armonizzazione tra lavoro e
famiglia, è un compito che avete già avviato e che dovete realizzare
sempre di più. Fare questo significa anche aiutare le donne a
realizzarsi pienamente nella propria vocazione e nel mettere a frutto i
propri talenti. Donne libere di essere sempre più protagoniste, sia
nelle imprese sia nelle famiglie! So bene che le cooperative propongono
già tanti servizi e tante formule organizzative, come quella
mutualistica, che vanno incontro alle esigenze di tutti, dei bambini e
degli anziani in particolare, dagli asili nido fino all’assistenza
domiciliare. Questo è il nostro modo di gestire i beni comuni, quei beni
che non devono essere solo la proprietà di pochi e non devono
perseguire scopi speculativi.
Il quinto incoraggiamento forse vi sorprenderà! Per fare tutte queste
cose ci vuole denaro! Le cooperative in genere non sono state fondate da
grandi capitalisti, anzi si dice spesso che esse siano strutturalmente
sottocapitalizzate. Invece, il Papa vi dice: dovete investire, e dovete
investire bene! In Italia certamente, ma non solo, è difficile ottenere
denaro pubblico per colmare la scarsità delle risorse. La soluzione che
vi propongo è questa: mettete insieme con determinazione i mezzi buoni
per realizzare opere buone. Collaborate di più tra cooperative bancarie e
imprese, organizzate le risorse per far vivere con dignità e serenità
le famiglie; pagate giusti salari ai lavoratori, investendo soprattutto
per le iniziative che siano veramente necessarie.
Non è facile parlare di denaro. Diceva Basilio di Cesarea, Padre della
Chiesa del IV secolo, ripreso poi da san Francesco d’Assisi, che "il
denaro è lo sterco del diavolo". Lo ripete ora anche il Papa: "il denaro
è lo sterco del diavolo"! Quando il denaro diventa un idolo, comanda le
scelte dell’uomo. E allora rovina l’uomo e lo condanna. Lo rende un
servo. Il denaro a servizio della vita può essere gestito nel modo
giusto dalla cooperativa, se però è una cooperativa autentica, vera,
dove non comanda il capitale sugli uomini ma gli uomini sul capitale.
Per questo vi dico che fate bene – e vi dico anche di farlo sempre più –
a contrastare e combattere le false cooperative, quelle che
prostituiscono il proprio nome di cooperativa, cioè di una realtà assai
buona, per ingannare la gente con scopi di lucro contrari a quelli della
vera e autentica cooperazione. Fate bene, vi dico, perché, nel campo in
cui operate, assumere una facciata onorata e perseguire invece finalità
disonorevoli e immorali, spesso rivolte allo sfruttamento del lavoro,
oppure alle manipolazioni di mercato, e persino a scandalosi traffici di
corruzione, è una vergognosa e gravissima menzogna che non si può
assolutamente accettare. Lottate contro questo! Ma come lottare? Con le
parole, solo? Con le idee? Lottate con la cooperazione giusta, quella
vera, quella che sempre vince.
L’economia cooperativa, se è autentica, se vuole svolgere una funzione
sociale forte, se vuole essere protagonista del futuro di una nazione e
di ciascuna comunità locale, deve perseguire finalità trasparenti e
limpide. Deve promuovere l’economia dell’onestà! Un’economia risanatrice
nel mare insidioso dell’economia globale. Una vera economia promossa da
persone che hanno nel cuore e nella mente soltanto il bene comune.
Le cooperative hanno una tradizione internazionale forte. Anche in
questo siete stati dei veri pionieri! Le vostre associazioni
internazionali sono nate con grande anticipo su quelle che le altre
imprese hanno creato in tempi molto successivi. Ora c’è la nuova grande
globalizzazione, che riduce alcuni squilibri ma ne crea molti altri. Il
movimento cooperativo, pertanto, non può rimanere estraneo alla
globalizzazione economica e sociale, i cui effetti arrivano in ogni
paese, e persino dentro le nostre case.
Ma le cooperative partecipano alla globalizzazione come le altre
imprese? Esiste un modo originale che permetta alle cooperative di
affrontare le nuove sfide del mercato globale? Come possono le
cooperative partecipare allo sviluppo della cooperazione salvaguardando i
principi della solidarietà e della giustizia? Lo dico a voi per dirlo a
tutte le cooperative del mondo: le cooperative non possono rimanere
chiuse in casa, ma nemmeno uscire di casa come se non fossero
cooperative. E’ questo il duplice principio: non possono rimanere chiusi
in casa ma nemmeno uscire di casa come se non fossero cooperative. No,
non si può pensare una cooperativa a doppia faccia. Occorre avere il
coraggio e la fantasia di costruire la strada giusta per integrare, nel
mondo, lo sviluppo, la giustizia e la pace.
Infine, non lasciate che viva solo nella memoria la collaborazione del
movimento cooperativo con le vostre parrocchie e con le vostre diocesi.
Le forme della collaborazione devono essere diverse, rispetto a quelle
delle origini, ma il cammino deve essere sempre lo stesso! Dove ci sono
le vecchie e nuove periferie esistenziali, dove ci sono persone
svantaggiate, dove ci sono persone sole e scartate, dove ci sono persone
non rispettate, tendete loro la mano! Collaborate tra di voi, nel
rispetto dell’identità vocazionale di ognuno, tenendovi per mano!
So che da alcuni anni voi state collaborando con altre associazioni
cooperativistiche – anche se non legate alla nostra storia e alle nostre
tradizioni – per creare un’Alleanza delle cooperative e dei cooperatori
italiani. Per ora è un’Alleanza in divenire, ma voi confidate di
giungere ad una Associazione unica, ad un’Alleanza sempre più vasta fra
cooperatori e cooperative. Il movimento cooperativo italiano ha una
grande tradizione, rispettata nel mondo cooperativistico internazionale.
La missione cooperativa in Italia è stata molto legata fin dalle
origini alle identità, ai valori e alle forze sociali presenti nel
paese. Questa identità, per favore, rispettatela! Tuttavia, spesso le
scelte che distinguevano e dividevano sono state a lungo più forti delle
scelte che, invece, accomunavano e univano gli sforzi di tutti. Ora voi
pensate di poter mettere al primo posto ciò che invece vi unisce. E
proprio intorno a quello che vi unisce, che è la parte più autentica,
più profonda e più vitale delle cooperative italiane, volete costruire
la vostra nuova forma associativa.
Fate bene a progettare così, e così fate un passo avanti! Certo, vi sono
cooperative cattoliche e cooperative non cattoliche. Ma la fede si
salva rimanendo chiusi in se stessi? Domando: la fede si salva rimanendo
chiusi in se stessi? Rimanendo solo tra di noi? Vivete la vostra
Alleanza da cristiani, come risposta alla vostra fede e alla vostra
identità senza paura! Fede e identità sono la base. Andate avanti,
dunque, e camminate insieme con tutte le persone di buona volontà! E
questa anche è una chiamata cristiana, una chiamata cristiana a tutti. I
valori cristiani non sono soltanto per noi, sono per condividerli! E
condividerli con gli altri, con quelli che non pensano come noi ma
vogliono le stesse cose che noi vogliamo. Andate avanti, coraggio! Siate
creatori, "poeti", avanti!
ALP ALLEANZA LAVORATORI PUBBLICIhttp://www.blogger.com/profile/05892937802292683682noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6077912633635950700.post-48044212466720941802015-02-18T05:46:00.001-08:002015-02-18T05:46:59.139-08:00LA VICENDA DELL'AMMINISTRAZIONE DEL LAVORO CI DICE CHE LA MERITOCRAZIA SI STA DIFFONDENDO ANCHE NEL NOSTRO PAESE.SE VALI ZERO VIENI RIDIMENSIONATO DI CONSEGUENZA. UNA DIRIGENZA E I SINDACATI (E IL PERSONALE CHE RISPETTIVAMENTE LI HA SERVITI E SUPPORTATI - E CHE STA PER RIVOTARLI IN MASSA-) CHE VALGONO NULLA, VENGONO SEPPELLITI SENZA PIETA' <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwgGrtMN93-UeZi5YR1oy3MQQhupitbdAXdUQ2Z9cecyZT0pu5NjfliKE3tEWm4tj3LVLXfe5QKG4rT7VlcqQ0WoggC7_WW3q4DXx-u-KqY1CLvb6u-6yzw2B390y95DtHtiTSLmjihxWA/s1600/manico_scopa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwgGrtMN93-UeZi5YR1oy3MQQhupitbdAXdUQ2Z9cecyZT0pu5NjfliKE3tEWm4tj3LVLXfe5QKG4rT7VlcqQ0WoggC7_WW3q4DXx-u-KqY1CLvb6u-6yzw2B390y95DtHtiTSLmjihxWA/s1600/manico_scopa.jpg" height="223" width="320" /></a></div>
Chiediamo solo che le Prefetture vigilino, da qui a inizio 2016 affinchè
determinati soggetti di questa "amministrazione" sul viale del tramonto
non chiudano in bellezza la loro inutile carriera facendo gli ultimi
danni a un'Italia che è bisognosa di riprendere a lavorare senza essere
infastidita da raccomandati, miracolati e parassiti.<br />
L'AGL, AL CONTRARIO DEGLI ALTRI SINDACATI, DICE UN CONVINTO SI AL BLITZ
DEL GOVERNO.BRAVO PRESIDENTE RENZI, BRAVO MINISTRO POLETTI: CHE SIA UNA
RAZIONALIZZAZIONE RADICALE E IMPIETOSA. <br />
<br />
dal sito <a href="http://www.ilsole24ore.com/">www.ilsole24ore.com</a><br />
<br />
<h1>
Il decreto è pronto: dal 2016 l’Agenzia unica per le ispezioni del lavoro. Risparmi per 26 milioni</h1>
<div class="by-line">
<span class="time-stamp">17 febbraio 2015</span></div>
<div class="by-line">
</div>
Neanche un anno di tempo e l’Agenzia unica per le ispezioni del
lavoro potrebbe vedere la luce. Con un obiettivo preciso:
«Razionalizzare e semplificare l’attività di vigilanza in materia di
lavoro e legislazione sociale». A prevederne il debutto da gennaio 2016 è
la bozza di decreto attuativo del Jobs Act che, come anticipato dal
Sole 24 Ore, approderà venerdì sul tavolo di Palazzo Chigi in quello che
si preannuncia un Consiglio dei ministri più che ricco. <br />
<b>Una sede centrale, 18 territoriali e 6mila dipendenti</b>
<br />
L’Agenzia dovrà integrare i servizi ispettivi oggi erogati da
ministero del Lavoro, Inps e Inail. Secondo lo schema di Dlgs diffuso
dall’Ansa, potrà contare su una sede centrale a Roma e su 18 sedi
territoriali con 5.982 dipendenti, tra personale dirigenziale e non.
Contestualmente saranno soppresse le attuali Direzioni interregionali e
territoriali del lavoro, con il trasferimento dai relativi 85 uffici del
personale amministrativo: circa mille persone andranno all’Agenzia, le
restanti 1.760 unità verranno invece trasferite - si legge nella
relazione tecnica - «anche in soprannumero, all’Inps, all’Inail o alle
Prefetture-Uffici territoriali del Governo». Quanto al personale
ispettivo, all’Agenzia confluirà quello del ministero del Lavoro e delle
Politiche sociali (3.113 unità), dell’Inps (1.492 unità) e dell’Inail
(377 unità), per un totale pari a 4.982 unità, oltre al personale di
supporto e quello che, presso il ministero, si occupa di gestire il
contenzioso (circa 1.000 unità)<br />
<b>Risparmi per 26 milioni di euro</b>
<br />
Soltanto dai mancati canoni di locazione per le sedi delle attuali
Direzioni del lavoro il governo stima di risparmiare più di 18 milioni
di euro, che insieme a utenze, rifiuti e<br />
manutenzione sale a 25
milioni di euro. La bozza specifica inoltre che gli immobili o le
porzioni di immobili che l’Agenzia andrà ad occupare saranno «in via
assolutamente prioritaria quelli rientranti nel patrimonio di Inps,
Inail o di altre amministrazioni pubbliche, non messe a reddito». <br />
<b>Sindacati all’attacco: no blitz del governo</b>
<br />
Il decreto non è ancora ufficiale e già levano gli scudi i sindacati
del pubblico impiego. «Sull’Agenzia unica delle attività ispettive non
tollereremo alcun blitz del Governo», sottolineano Cgil, Cisl e Uil.
«Vogliamo una riforma condivisa con i lavoratori. Senza confronto la
nostra reazione sarà durissima». Le federazioni hanno proclamato lo
stato di agitazione dei lavoratori coinvolti nel riordino e hanno
chiesto la convocazione immediata di un tavolo di confronto. Ricordando
che da tempo invocano lo snellimento dei controlli sulle aziende, i
sindacati attaccano: con l’ipotesi dell’Esecutivo «la toppa sarebbe
peggiore del buco». Perché «si spalancherebbero le porte al caos
organizzativo». <br />ALP ALLEANZA LAVORATORI PUBBLICIhttp://www.blogger.com/profile/05892937802292683682noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6077912633635950700.post-48075813680309984752014-12-15T07:33:00.002-08:002014-12-15T07:33:42.964-08:00IL NOME DEL PUZZONE. RENZI, POLETTI: DITECI CHI E' RESPONSABILE NEL MINISTERO DEL LAVORO DI QUESTO SCONCIO E SBATTETELO FUORI DALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. LUI E I SUOI COMPLICI.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="background-color: white; clear: both; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2000007629395px; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKwbdxANIDYK4zc4iRLP0IoZbkw98ftk1upQgYefhkgAditFM96D24bj4OQQ3h6ufkh14bTQMG6se85VDt2wrCWl3R_YQCm7GO1zJ-wjC5hhwZGoZSgSxWTxsBsnZVQycPZHu8jqt6he2u/s1600/can11+ugo+puzzone+P9268529.JPG" imageanchor="1" style="color: #015782; margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-decoration: none;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKwbdxANIDYK4zc4iRLP0IoZbkw98ftk1upQgYefhkgAditFM96D24bj4OQQ3h6ufkh14bTQMG6se85VDt2wrCWl3R_YQCm7GO1zJ-wjC5hhwZGoZSgSxWTxsBsnZVQycPZHu8jqt6he2u/s1600/can11+ugo+puzzone+P9268529.JPG" style="-webkit-box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.2) 0px 0px 20px; background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border-radius: 0px; border: 1px solid rgb(204, 204, 204); box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.2) 0px 0px 20px; padding: 8px; position: relative;" width="300" /></a></div>
<br style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2000007629395px;" /><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2000007629395px;">Grave denuncia da parte del Sen. Prof. Pietro Ichino: nel Ministero del Lavoro c'è chi sabota le Politiche Attive! Gradiremmo che il Premier e il Ministro Poletti intervenissero con la massima energia per risolvere il problema.</span><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2000007629395px;" /><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2000007629395px;" /><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2000007629395px;">Dal Blog di Pietro Ichino </span><a href="http://www.pietroichino.it/" style="background-color: white; color: #015782; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2000007629395px; text-decoration: none;">http://www.pietroichino.it/</a><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2000007629395px;" /><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2000007629395px;" /><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2000007629395px;">""""""""""</span><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2000007629395px;" /><br />
<div class="post-title" style="background-color: white; color: #333333; float: left; font-family: 'Trebuchet MS', Tahoma, Arial; font-size: 16px; line-height: 24px; margin-left: 10px; width: 600px;">
<h2 style="border-bottom-color: rgb(204, 204, 204); border-bottom-style: dotted; border-bottom-width: 1px; color: #666666; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 27px; font-stretch: normal; font-weight: normal; letter-spacing: -1px; line-height: 27.2000007629395px; margin: 0px 0px 2px; padding: 0.6em 0px 3px; position: relative;">
<a href="http://www.pietroichino.it/?p=33726" rel="bookmark" style="color: #999999; text-decoration: none;" title="Link permanente a PERCHÉ IL MINISTERO OSTACOLA LA SPERIMENTAZIONE DELLE POLITICHE ATTIVE?">PERCHÉ IL MINISTERO OSTACOLA LA SPERIMENTAZIONE DELLE POLITICHE ATTIVE?</a></h2>
</div>
<div class="entry" style="background-color: white; clear: both; color: #333333; font-family: 'Trebuchet MS', Tahoma, Arial; font-size: 16px; line-height: 24px; padding-top: 10px;">
</div>
<br style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2000007629395px;" />
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: 'Trebuchet MS', Tahoma, Arial; font-size: 16px; line-height: 24px; padding: 0px 0px 15px;">
<span style="color: #993300;">COSÌ IL POTERE BUROCRATICO ABROGA DI FATTO UNA LEGGE DELLO STATO </span></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: 'Trebuchet MS', Tahoma, Arial; font-size: 16px; line-height: 24px; padding: 0px 0px 15px;">
<em>Editoriale telegrafico per la</em> Nwsl <em>n. 324, 13 dicembre 2014 - <em>Per ulteriore documentazione in proposito v. il <a href="http://www.pietroichino.it/?p=29934" style="color: #6699cc; text-decoration: none;" target="_blank" title="Portale del contratto di ricollocazione">Portale del contratto di ricollocazione</a> – In argomento v. anche l’editoriale telegrafico </em><a href="http://www.pietroichino.it/?p=32447" style="color: #6699cc; text-decoration: none;" target="_blank" title="Editoriale telegrafico 8.9.14">Lavoro: per prima cosa, stanare i gattopardi</a><em>, dell’8 settembre</em><em> .</em></em><span id="more-33726"></span><span style="color: white;">.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: 'Trebuchet MS', Tahoma, Arial; font-size: 16px; line-height: 24px; padding: 0px 0px 15px;">
<strong>27 dicembre 2013 -</strong> Viene emanata la legge di stabilità 2014, il cui articolo unico al comma 215 istituisce il <em>Fondo per le politiche attive del lavoro</em>, disponendo un suo finanziamento iniziale di 50 milioni. Il relativo regolamento dovrà essere emanato entro 90 giorni.<br /><strong>8 aprile 2014 -</strong> Scaduto inutilmente il termine per l’emanazione del regolamento, i capigruppo di maggioranza in Commissione Lavoro al Senato presentano <a href="http://www.pietroichino.it/?p=30643" style="color: #6699cc; text-decoration: none;" target="_blank" title="Interrogazione 8.4.14">una prima interrogazione</a> in proposito al Ministro, che resta però priva di risposta.<br /><strong>25 giugno 2014 -</strong> Del regolamento nessuna traccia. <a href="http://www.pietroichino.it/?p=31636" style="color: #6699cc; text-decoration: none;" target="_blank" title="Interrogazione al ministro del Lavoro 25.6.14">Seconda interrogazione</a> dei capigruppo di maggioranza. Questa volta il <a href="http://www.pietroichino.it/?p=31770" style="color: #6699cc; text-decoration: none;" target="_blank" title="Question time con il ministro del Lavoro, 3.7.14">il ministro risponde in Aula il 3 luglio, nel corso di un <i>question time</i></a>, informando il Senato che il regolamento è pronto ed è ormai “alla firma”.<br /><strong>14 luglio 2014 -</strong> <a href="http://www.pietroichino.it/?p=31886" style="color: #6699cc; text-decoration: none;" target="_blank" title="Alitalia: finalmente la crisi è affrontata nel modo giusto">Il Governo e la Regione Lazio annunciano</a> il prossimo avvio della sperimentazione, con il contributo del <em>Fondo per le politiche attive</em>, del contratto di ricollocazione per la soluzione della nuova crisi occupazionale Alitalia, che vede oltre 900 lavoratori licenziati.<br /><strong>16 settembre 2014 -</strong> Il regolamento non c’è ancora. <a href="http://www.pietroichino.it/?p=32492" style="color: #6699cc; text-decoration: none;" target="_blank" title="Interrogazione al ministro del Lavoro, 16.9.14">Terza interrogazione al ministro del Lavoro</a>.<br /><strong>15 ottobre 2014 -</strong> Il sottosegretario al Lavoro Bobba risponde in Commissione che il decreto è pronto e deve essere solo registrato alla Corte dei Conti.<br /><strong>15 dicembre 2014 -</strong> Il regolamento non è ancora emanato. Viene presentata la <a href="http://www.pietroichino.it/?p=33730" style="color: #6699cc; text-decoration: none;" target="_blank" title="Interrogazione al ministro del Lavoro 16.12.14">quarta interrogazione</a> in proposito.<br />A questo punto, però, secondo logica, l’interrogazione non dovrebbe più riguardare il regolamento del <em>Fondo per le politiche attive</em>, bensì un quesito assai più inquietante: chi, in seno al ministero, è responsabile di questa vera e propria omissione di un atto d’ufficio, platealmente mirata a impedire l’attuazione di una legge dello Stato?""""""""""</div>
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