I più attenti lettori della stampa quotidiana avranno notato un fiorire
negli ultimi giorni di articoli allarmati sul destino di migliaia di
statali. Tale bagno di verità stride con l'ormai permanente
atteggiamento dei sindacati rappresentativi che, indossando il camice e
infilando nel braccio la flebo dei FUA e dei decreti di avanzamento
economico privi di copertura, svolgono il ruolo dei bravi inferimieri
che ti accompagnano, confortandoti, a una morte che sia la più
tranquilla possibile.
Mettiamoci pure un pò di sano ricatto elettorale, soprattutto al Sud. Al
centro-nord neppure più questo: perfino la cgil, nel suo piano del
lavoro, parla si di 175 mila giovani da assumere ma di 20 miliardi di
risparmi nella PA (una specie di spending review con le forbici rosse,
stavolta).
Difesa, Istruzione, Beni Culturali, INPS sono in questo momento in prima
linea. Come nei migliori film di fantascienza, l'invasione degli
ultracorpi brunettiani sta rendendo irreversibile il destino della
vecchia PA italiana. Sarà un bene o un male?Chi può dirlo? Da tanti
anni, tra l'incredulità di molti, si mormorava che prima o poi il potere
governativo avrebbe saldato i conti anche nella PA, una volta serbatoio
di voti oggi divenuto elemento di imbarazzo e ostacolo. E' forse
arrivato il momento. Tanti colleghi si troveranno allora di fronte a una
svolta anticipata, nella loro vita: ancora giovani, senza una vera
pensione a tutelare il loro futuro, con grandi problemi a ricollocarsi
nel mercato del lavoro.
Al contrario degli altri sindacati, noi non abbiamo mai ingannato
nessuno, illudendolo e neppure cercato di lavare il cervello alla gente
cambiando giorno per giorno linguaggio e terminologia, quelli che pian
piano, negli scritti e nelle assemblee, vedevano insinuarsi, in maniera
gradualmente sempre più evidente e forte, lo spettro del licenziamento.
Noi, invece, abbiamo sempre detto no a tutti i licenziamenti e sì a una
vera mobilità, non necessariamente sempre volontaria (altrimenti vi
avremmo preso in giro) da una amministrazione all'altra, magari più
bisognosa di personale e con più prospettive strategiche.Testando la
validità di una vera informatizzazione dalla capacità di indurre
risparmi veri sul personale (bloccando gli automatismi del turn-over) e
sulle funzioni , da ridurre, spezzando la spirale perversa "dirigenti
spinti-personale soldatino-scartoffie pretesto".Gli altri (seguiti
purtroppo dalla maggioranza del personale) hanno scelto un'altra strada e
questi sono i risultati: politica e dirigenza voltano le spalle al loro
finora fedele personale e elettorato sfinito da tasse inutili
imbestialito che se la prende, pretendendone la testa, con le ultime
ruote del carro.
Per ognuno di coloro che pagheranno con il licenziamento vorremmo avere
una parola di conforto: il resto del mondo del lavoro non è poi così
brutto. Rimboccandosi le maniche e liberandosi dei finti privilegi di
chi fino ad oggi voleva viziarvi col nulla di una falsa sicurezza,
sicuramente recupererete una vostra dignità, pretendendo che in Italia
finalmente chi vuole lavorare lo possa fare senza dare la maggior parte
del suo reddito in pasto ai parassiti, ma conquistando un sistema
fiscale più giusto e non è detto che tra un pò di tempo non possiate
prendervi la rivincita di cacciare dalle loro poltrone i politici di
tutti gli schieramenti che vi hanno usato e poi traditi e gettati via e i
sindacati che vi hanno venduti.
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