“””””””””Cronache
08/08/2013 - il caso
La Sardegna è assediata dagli incendi,
decine
di evacuati da case e alberghi
Una notte di lotta contro il fuoco,
grave un allevatore che ha sfidato
il rogo. Ed è polemica sui Canadair
nicola pinna
cagliari
Vista dall’elicottero del Corpo forestale, la Sardegna è una
gigantesca graticola. C’è fumo dovunque, le fiamme sono ancora
alte in molte zone e dove c’erano paradisi verdi ora c’è una
distesa nera. Il fuoco continua a tenere l’isola in emergenza: la
paura è iniziata mercoledì pomeriggio e in diverse province si
continua a lottare. La notte è stata difficile e all’alba l’incubo
non era ancora svanito. Nei dintorni di Ghilarza, in provincia di Oristano, sono state evacuate decine case e in ospedale c’è un allevatore di 52 anni in condizioni disperate per aver sfidato il rogo che stava divorando il suo ovile. A Laconi, un altro paese dell’Oristanese, stamattina la Protezione civile ha ordinato lo sgombero di una casa di riposo: un incendio minaccia da ieri sera la zona di Bingixedda e quaranta anziani stamattina sono stati portati via d’urgenza.
In tanti hanno passato la notte sotto il cielo: troppo rischioso tornare a casa e qualcuno ha dormito nelle aule delle scuole messe a disposizione dai sindaci. L’apparato regionale antincendi è ancora in massima allerta: da ieri pomeriggio le squadre a terra e tutti gli elicotteri lavorano ininterrottamente. In campo anche i canadair che la Protezione civile nazionale ha schierato all’aeroporto di Olbia: sono solo due e anche stavolta si è capito che non sono sufficienti per fronteggiare un’emergenza.
Quella di ieri era considerata una giornata a rischio e le previsioni sono state rispettate: la temperatura ha raggiunto i quarantadue gradi e con la complicità del vento i piromani hanno fatto scattare l’assedio. I roghi sono partiti tutti quasi contemporaneamente nel primo pomeriggio e solo al tramonto c’è stata una breve tregua. In realtà è stata un’illusione, perché dopo poco tempo il fuoco è ripartito addirittura più aggressivo. Soprattutto nei piccoli centri dell’Alto Oristanese, dove è stata incenerita una fetta di territorio estesa quasi duemila ettari e molti animali non sono riusciti a fuggire dalle stalle per mettersi in salvo. «Ci hanno mandato un canadair, ma si è guastato quasi subito: il secondo è arrivato poco prima delle 20 ed è dovuto tornare alla base perché stava già calando il buio – polemizza il sindaco, Stefano Licheri - È impossibile vincere la guerra contro gli incendi avendo a disposizione solo due aerei in una giornata come questa».
Di primo mattino l’emergenza è scattata nuovamente nel Sassarese: oggi le fiamme sono divampate nelle campagne di Burgos, mentre ieri pomeriggio ci sono stati interminabili momenti di paura alla periferia di Sassari, a ridosso di un deposito ferroviario. Forestali ed elicotteri ancora al lavoro anche nella provincia di Cagliari: tra Isili e Nurallao le campagne ardono da ieri e questa mattina i quaranta detenuti di una colonia penale sono stati trasferiti in tutta fretta. “””””””””
COMMENTO ADIR-AGL:
La
dotazione dei Canadair, per la lotta contro gli incendi, è stata
ridotta del 50% .L'azione di
contrasto agli incendi boschivi è una emergenza ,
quella di dotarsi di mezzi aerei militari d'attacco, no.I Canadair
sono l'unico mezzo efficace e di pronto soccorso contro gli incendi
in luoghi difficilmente raggiungibili dai mezzi terrestri. Per avere
una minima idea di cosa ci può aspettare teniamo presente che nel
2012 si sono registrati 8.700 incendi che hanno distrutto 100mila
ettari di superficie boschiva.E ciò lo scorso annno, quando la
flotta aerea statale era ancora composta da trenta veicoli .
Spesso è successo che l'Italia abbia avuto necessità di chiedere
in prestito dei Canadair alla vicina Francia (si tratta in realtà di
noleggi a costi orari elevatissimi). Ma la Francia non ha una flotta
di Canadair tanto maggiore dell'Italia. E' in grado di prestarceli
perche le servono di meno.In Francia, grazie ad una più efficace
opera di manutenzione del territorio e di sorveglianza, ad una più
severa normativa sulla inedificabilità delle zone devastate dal
fuoco, incendiare boschi "per autocombustione" è più
rischioso, e meno redditizio che in Italia.
Ma quella degli F35 è solo la punta dell'iceberg.Cose ben più
gravi stanno accadendo, in silenzio, in ogni Regione, ad opera delle
relative Amministrazioni, riguardo a riduzioni sconsiderate di spese
e pseudo razionalizzazioni. Ad esempio c'è in tutta Italia una
riduzione dei distaccamenti dei Vigili del Fuoco, col risultato di
allontanare i Vigili dal luogo di intervento con aumento
pericolosissimo dei tempi.Poi i mancati rimborsi e sovvenzioni ai
volontari che si occupano del settore antincendio e che spesso non
hanno nemmeno i soldi per il carburante per muovere i mezzi in caso
di emergenza. Pertanto novanta cacciabombardieri Lockheed (ah,
quanti bei ricordi!...) Martin F-35 Lightning "contro"
quindici Canadair.ed un solo elicottero Ab412 operativi su tutto il
territorio nazionale.
Un F-35 costa 200 milioni di euro. UnCanadair costa 24 milioni di euro.
Un’ora di volo di un F-35 costa 25mila euro, un’ora di volo di un Canadair 14mila euro.
Vicenda esemplare , questa degli
F35.
L'aula del Senato ha approvato la mozione di maggioranza
(frutto dell'intesa Pd - Pdl) sui cacciabombardieri F35. Il testo
votato a Palazzo Madama, nella versione già passata alla Camera,
impegna il Governo "a non procedere a nessuna fase di ulteriore
acquisizione senza che il Parlamento si sia espresso nel merito, ai
sensi dell'articolo 4 della legge 31 dicembre 2012, n.
244".L'adesione al programma JSF, siglata per la prima volta dall'Italia nel 1998 (con la firma dell'allora presidente del Consiglio D'Alema) non è in discussione, ma vengono 'congelati' ulteriori acquisti in attesa dell'indagine conoscitiva sui sistemi d'arma che le commissioni Difesa di Camera e Senato dovranno compiere. Tuttavia, secondo il Consiglio supremo di Difesa, presieduto da Giorgio Napolitano, la prescrizione voluta dalla maggioranza non è attuabile. Il Consiglio supremo di Difesa ha ribadito che la titolarità delle scelte sull'ammodernamento delle forze armate, quindi anche sugli F-35 spetta al governo.
Sugli F35 Pentagono ha rilevato 13 difetti costruzione, una serie di difetti gravi e tuttora non risolti nei prototipi, difetti in parte non eliminabili perché legati strutturalmente al progetto stesso. La Lockheed Martin e le Forze Armate italiane, dopo l'aspro dibattito parlamentare sull'acquisto dei caccia, hanno cancellato la pubblica cerimonia di apertura dello stabilimento di assemblaggio dei caccia F35, a Cameri (Novara). Ma i lavori per l'assemblaggio del primo F-35 destinato all'Italia sono già cominciati e il cacciabombardiere dovrebbe essere completato nel secondo semestre del 2015.
Ogni anno gli incendi in Italia
provocano danni di miliardi. I territori bruciati e quindi
senza vegetazione sono una delle principali cause delle alluvioni,
con tutte le conseguenze del caso, che spesso significano anche
perdite in termini di vite umane.
Non si provi, da parte delle lobby
dei fabbricanti di nuovi sistemi d'arma, ad agitare il ricatto
occupazionale (quanti posti di lavoro si sarebbero persi in caso di
rinuncia agli F35) né, da parte dei vertici delle Forze Armate e del
Ministro, a argomentare che le Forze “armate” in quanto tali, lo
devono essere in maniera moderna, aggiornata e competitiva.
Di quali siano le capacità di
coloro che ci dovrebbero difendere da minacce esterne ne abbiamo
avuto prova da come è stata gestita la vicenda dei due Marò.
Vengono i brividi a pensare cosa potrebbero combinare, questi vertici
politico-militari, nel caso in cui effettivamente fossimo attaccati.
Per intanto, si sono portati avanti nel lavoro, acquistando aerei
difettosi.
Se è così che la nostra classe
dirigente intende agganciare la ripresa, possiamo veramente stare
tutti freschi!
ADIR-AGL Vigili del Fuoco
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