Crediamo che l'esperienza di questi
anni ci detti la regola numero uno: mai e poi mai accada che la
dirigenza pubblica, anche contro la sua volontà, si trovi ad avere
la piena responsabilità della gestione della pubblica
amministrazione. Alla dirigenza pubblica serve altro: un potere
politico che sappia e faccia il proprio mestiere, obbiettivi concreti
e misurabili, una valutazione oggettiva (mai realizzata),meritocrazia
(e non favoritismi come finora) e, soprattutto, l'adozione dello
Spoils System più che fantomatici criteri di trasparenza , di
rotazione e di selezione dei migliori irrealizzabili, come la
storia dimostra da decenni, in un sistema concepito come il nostro
attuale. La Pubblica Amministrazione italiana è ormai una specie di
area contaminata dalle radiazioni della corruzione e del servilismo
nella quale nascono mostri in spregio alle leggi della natura. In
particolare non valgono alcune regole consolidate dell'organizzazione
aziendale, ad esempio che se il dirigente è assunto a tempo
indeterminato è più motivato, investe nella sua formazione ed è
più propenso a guardare a soluzioni a più lungo termine. Macchè?
Altro che servizio alla Nazione! Se il dirigente pubblico è a tempo
indeterminato , semplicemente, cercherà di farsi innanzitutto gli
affari suoi senza limitazioni temporali e, solo invia residuale, di
non schiacciare i piedi a chi potrebbe parlare male di lui nelle alte
sfere o a fare favori “a buon rendere”. Questo è il frutto del
lavoro dei grossi (non grandi) sindacati della dirigenza che in
maniera sotterranea hanno convinto anche i più giovani che l'unica
strada che conta è quella dell'illegalità e del sopruso.
Ora che c'è la possibilità che avanzi
un innovatore ( Renzi ) in grado di scompaginare un assetto
vergognoso della dirigenza pubblica, costoro mettono le mani avanti,
chiedendo addirittura di avere posti garantiti negli uffici di
diretta collaborazione nazionali , regionali e locali (ma sulla base
di quale esperienza concreta di vita e di lavoro, quella delle
scartoffie?) che i dirigenti non vengano trasformati in “Yes men”.
Ma perché, adesso cosa sono? Degli eroi dell'imparzialità e
dell'autonomia, della legalità e del rispetto della Costituzione? Ma
non fateci ridere! E' proprio dalla realtà medievale dell'attuale
dirigenza italiana che occorre partire per attuare una vera riforma.
Spoils System (modificando la Costituzione, se necessario), dirigenti
a tempo, nominati da politici autenticamente eletti dal popolo
(riforma legge elettorale, quindi) non imparziali (nel periodo
dell'esercizio delle loro funzioni non dovranno essere giudici ma
rispettare le leggi senza favoritismi) e non distinti ma , in maniera
trasparente, leali collaboratori della politica eletta dal popolo che
li nominerà. Non certo impegnati quindi in giochini finalizzati alla
continuazione del loro potere personale anche oltre la successiva
scadenza elettorale (come oggi accade, incontestabilmente,
dapperttutto in Italia), tanto da essere disponibili anche a non
denunciare fenomeni di illegalità. Premi? Si, ma solo a chi denunci
il malaffare, al di sopra e al di sotto di loro.
Solo adesso, che siete alle strette,
vi viene in mente di copiare quanto fanno da anni in Usa e Francia?
Ma con quale coraggio evocate realtà di altri pianeti nelle quali un
dirigente pubblico medio italiano si troverebbe nell'impossibilità
di sopravvivere, come un pesce fuor d'acqua e verrebbe inviato a
friggere patatine o a raccogliere l'uva in pochi giorni?
E ancora pensate che per svicolare
dalla spending review e dagli sprechi qualcuno cada nel tranello di
dilazionare ancora i tempi di accertamento (e risarcimento alla
collettività) creando autorità “terze” ad hoc quando dovreste
invocare, invece, l'immediato intervento di Corte dei Conti e GdF?
Le prospettive della parte sana della
dirigenza pubblica italiana, in un sistema pubblico che sta
collassando, che è odiato dai cittadini in quanto tenuto in vita da
sempre più tasse, non possono che essere legate a questa doverosa
rivoluzione, l'unica che possa produrre consenso popolare e di
conseguenza assicurare un futuro vero, non tanto ai grossi sindacati
dirigenziali corresponsabili dello sfascio quanto a chi oggi,
nonostante tutto, svolge onestamente e in buona fede la professione
di dirigente.
ADIR-AGL
ALLEANZA MANAGER,
PROFESSIONISTI, ALTE PROFESSIONALITA', DIRIGENTI PUBBLICI E PRIVATI
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