Il Garante della privacy
ha dato il via libera alla trasmissione dell'Estratto conto al
fisco.Il nuovo sistema di trasferimento dati “Sid” è considerato
sufficientemente sicuro ma il Garante continuerà a vigilare.
L'Authority ha approvato lo schema di provvedimento dell'Agenzia
delle entrate che stabilisce le modalità con le quali saranno
trasmesse all'Agenzia le informazioni relative ai conti correnti
(importi totali di accrediti e addebiti, saldo iniziale e finale
dell'estratto conto) e anche ai rapporti extra-conto per la
"comunicazione integrativa annuale". La trasmissione doveva
iniziare il 31 ottobre scorso ma il Garante aveva sollevato obiezioni
sulla sicurezza del sistema, considerata l'enorme concentrazione di
informazioni presso l'Anagrafe tributaria e il potenziale di rischio
difficilmente riscontrabile in un ordinario esercizio dell'attività
finanziaria o bancaria.
Così è stata cambiata l'infrastruttura tecnologica e il servizio Entratel ha ceduto il passo al Sid, Sistema di interscambio. Il nuovo sistema consente di automatizzare le procedure di trasmissione con meccanismi di estrazione, composizione, compressione e cifratura dei dati. La banca sarà connessa direttamente all'Agenzia e non potrà avvalersi di intermediari fiscali. Il file cifrato dovrà essere conservato su un server Ftp solo per il tempo strettamente necessario allo scambio e in ogni caso i dati dovranno essere definitivamente cancellati dopo 6 anni.
Così è stata cambiata l'infrastruttura tecnologica e il servizio Entratel ha ceduto il passo al Sid, Sistema di interscambio. Il nuovo sistema consente di automatizzare le procedure di trasmissione con meccanismi di estrazione, composizione, compressione e cifratura dei dati. La banca sarà connessa direttamente all'Agenzia e non potrà avvalersi di intermediari fiscali. Il file cifrato dovrà essere conservato su un server Ftp solo per il tempo strettamente necessario allo scambio e in ogni caso i dati dovranno essere definitivamente cancellati dopo 6 anni.
Già alla fine dell'anno
scorso ,nell'ambito della lotta all'evasione fiscale, l'art. 11 del
Decreto SalvaItalia ha reso automatico il controllo delle
movimentazioni finanziarie. Banche, Poste, Sim devono comunicare
regolarmente al fisco le operazioni relative ai rapporti di tutti i
clienti. Dal 2013 l'operazione si ripeterà il 31 marzo di ogni anno,
con riferimento alle operazioni di conto corrente (e anche
extra-conto, es. cambi di valuta estera o incasso di assegni)
relativi all'anno precedente.
Sono esclusi i pagamenti con bollettini postali inferiori ai 1.500 euro.
In questo modo l’amministrazione tributaria avrà accesso diretto ai dati contenuti in circa 40 milioni di conti correnti. I supercomputer della Sogei, la società di IT del ministero dell'Economia, elaboreranno 22mila informazioni al secondo e segnaleranno le posizioni "a rischio", cioè che richiedono un controllo più mirato.
L'obiettivo sarebbe di recuperare una parte dei 120 miliardi di euro che vengono sottratti al fisco ogni anno.
Sono esclusi i pagamenti con bollettini postali inferiori ai 1.500 euro.
In questo modo l’amministrazione tributaria avrà accesso diretto ai dati contenuti in circa 40 milioni di conti correnti. I supercomputer della Sogei, la società di IT del ministero dell'Economia, elaboreranno 22mila informazioni al secondo e segnaleranno le posizioni "a rischio", cioè che richiedono un controllo più mirato.
L'obiettivo sarebbe di recuperare una parte dei 120 miliardi di euro che vengono sottratti al fisco ogni anno.
D'ora in poi l'Agenzia delle Entrate userà i dati bancari non solo per avere conferma nell'ambito di accertamenti già in corso su specifici contribuenti, ma come fonte diretta per selezionare i potenziali evasori.
Tutti parlano di fine
del segreto bancario.In realtà esso non è mai esistito per i conti
dei poveracci e continuerà ad esserci per i conti svizzeri ed
esteri, in generale, dei ricchi e degli evasori.
Non è escluso che possa
significare invece la fine delle banche italiane a vantaggio di
quelle straniere. Ecco perchè, solo per questo, molto probabilmente
questo provvedimento verrà pian piano annacquato e reso innocuo
(ovviamente con la scusa della difesa della nostra privacy) dai
politici (presenti in ogni partito, anche prima del governo Monti)
servi delle banche.
Come giustamente
sottolineato da alcuni rimarrà invece la natura liberticida insita
nel provvedimento. Come se la polizia , come accade nelle dittature,
possa senza mandato fare perquisizioni di caseggiato. Chiunque potrà
essere arbitrariamente colpito per motivi estranei alla lotta
all'evasione partendo da questi dati, tra l'altro già oggi incerti
e pericolosi (si pensi alle truffe on line, ai furti di identità,
alle card clonate e alle cartelle pazze). Se poi qualcuno ha fiducia
nelle possibilità della giustizia italiana di tutelare celermente e
a costi contenuti il cittadino, evidentemente viene da un altro
pianeta.
Inviteremmo poi tutti
coloro che hanno a cuore la democrazia a riflettere sul processo che
in questi anni ha portato l'agenzia delle entrate ed equitalia (rette
di fatto da un unica persona fisica, ricordiamolo) ad essere un
soggetto pubblico con poteri di gran lunga superiori a quelli del
governo e del parlamento. Di vita e di morte, a giudicare dai suicidi
verificatisi. Con quali risultati? Chiedetelo alle famiglie e alle
imprese.
Effetto sicuro sarà la
chiusura di migliaia di conti correnti in Italia, analogamente a
quanto avvenuto per le imprese e, ancora, similmente, l'acquisizione
di tale servizio all'estero per chi se lo potrà permettere.
Altrimenti, nero. Tanto nero in più. E il calo di gettito sarà
pagato da ulteriori tagli ai servizi essenziali.
L'abbiamo detto tante
volte: l'unica maniera per ridurre l'evasione fiscale è l'abolizione
delle centinaia di voci e di adempimenti e il passaggio a un sistema
semplice in cui ciascun cittadino venga chiamato a contribuire al
massimo per un terzo di quello che ha complessivamente. Là dove ciò
è stato fatto, storicamente, si sono avuti risultati.
Calo immediato del
gettito? Possibile, ma allora riduciamo le spese inutili, come ad
esempio, tra le numerose altre, l'agenzia delle entrate ed equitalia
(ovviamente impiegando altrove nella amministrazione finanziaria i
funzionari che vi operano) l'una incapace di accertare quanto evaso,
l'altra di riscuoterlo. Entrambe capaci solo di rovinare la vita di
tanti cittadini e imprese, con adempimenti mostruosamente complicati,
con perdite di tempo, con pretese infondate e generatrici di un
costosissimo e inutile contenzioso in cui per lo più vengono
sconfitte. E l'Italia affonda (tranne le banche, i loro referenti
politici e gli alti dirigenti pubblici).
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