(nella foto: Paolo Pennesi, dal 2013 Segretario Generale del Ministero
del Lavoro, dal 2002 (12 anni) al vertice dell'attività ispettiva del
Ministero)
"""Un'ultima domanda: l'accesso breve è utile ai lavoratori e alle aziende o serve solo per organizzare qualche bella conferenza stampa?
Ci auguriamo di avere, al più presto, qualche risposta convincente."""
Così, con tono inusualmente sprezzante, si conclude una
nota del 10 marzo a firma dei sindacati confederali interni del
Ministero del Lavoro diretta solo a Pennesi, fresco di nomina da parte
del precedente Ministro Giovannini.
Ma la notizia grave è un'altra: il fatto di Casalnuovo
non è casuale. Si tratta di una morte annunciata, considerata
l'altissima tensione nelle piccole aziende italiane e i già numerosi
suicidi causati per lo più dall'atteggiamento delle banche e di
Equitalia.Il ministero, in una sua circolare recente ribadisc che si "definisce" la modalità operativa dell'"accesso breve" come l'accesso finalizzato all'accertamento del lavoro "in nero".Gli ispettori dovranno: esclusivamente
acquisire le dichiarazioni del personale presente con esclusivo
riferimento alla data effettiva di costituzione del rapporto di lavoro
e, qualora non emergano incongruenze in ordine a tali aspetti, il
personale ispettivo potrà dichiarare concluso l'accertamento.Esula
dall'accesso breve, secondo la circolare, qualunque altra indagine
riferita a profili diversi da quello sopra indicato.Ebbene, di questi
accessi brevi il Ministero ne ha programmati 50.000!!!
Ancora più grave è che questa
attività "veloce" sembra abbia la priorità sulle richieste di intervento
dei lavoratori e sulla conciliazione monocratica (ossia l'intervento
dell'ispettore che, prima dell'accertamento, spinge le parti ad
accordarsi, consentendo al lavoratore di avere una parte di quanto
rivendicato e all'azienda di evitare l'ispezione).
Ma attenzione, i sindacati non
intervengono per tutelare i lavoratori sul territorio bensì
l'incolumità degli ispettori! Quindi non solo (meno male) non si faranno
i 50.000 accessi brevi ma è dubbio che si facciano seriamente anche le
altre attività.
Si, perchè è questa ormai la tendenza nel ministero del Lavoro: meglio non muoversi perchè altrimenti si combinano solo danni.
La difesa d'ufficio di Poletti è stata dunque un atto dovuto. Era chiaro che la questione non sarebbe finita li.
Ma non vorremmo che anche questa impennata dei sindacati confederali nei confronti di Pennesi fosse anch'essa una "finta".
Da dodici anni (e più) non
viene condotta in Italia una seria attività ispettiva sul lavoro.
Nonostente l'abnegazione e l'apporto insostituibile dei Carabinieri, il
personale di vigilanza è posto nelle condizioni peggiori per lavorare.
Si sono criticate tutte le leggi sul lavoro degli anni duemila. Ma quali
sono state le indicazioni provenienti da chi doveva fornirle,
all'interno del Ministero, per far sì che tali nuove norme fossero le
meno dannose possibili? E i sindacati confederali interni perchè hanno
fattole le belle statuine? Perchè i loro capi volevano comunque
preservare il rapporto con un Dicastero così importante per i loro
interessi (patronati, enti bilaterali, previdenza complementare,
ecc.)?Solo una categoria in questi anni è stata felice: quella dei
consulenti del lavoro, nonostante le numerose risposte agli Interpelli
fossero in maniera pacchiana, preordinate a dare ragione a tutti su
tutto, quanto più il soggetto interpellante fosse potente. E intanto la
condizione dei lavoratori peggiorava.
Questa situazione durava da
anni ma ci voleva, come spesso capita in Italia, il morto per
svegliarsi.Non ci è piaciuta la reazione degli ispettori napoletani alla
tragedia. E'stata controproducente, agli occhi dell'opinione pubblica,
la scelta dell'autosospensione. Invece di schierarsi con il popolo,
quegli ispettori, temendo solo per la loro incolumità personale, hanno
tentato di fare blocco con la burocrazia e la dirigenza ministeriale.
Scelta disastrosa, non a caso avallata dai sindacati interni che vi
stanno affondando. Cosa farà la dirigenza, per ringraziarvi? Vi metterà
nelle condizioni di non nuocere e poi, appena possibile, vi scaricherà. E
invece poteva essere l'occasione per rivoltare il Ministero del Lavoro
come un calzino, per mandare a casa chi nel ministero occupa poltrone
per servire interessi altrui e non la collettività.
Ma chissà, forse siamo troppo
pessimisti. E' in arrivo il Jobs Act, c'è un nuovo ministro che sembra
avere gli attributi e non è detto che gli attuali dirigenti del
ministero e i sindacati confederali interni non trovino il modo di
trasformare, cari ispettori, la vostra vita in un paradiso.Abbiate
fiducia: dopotutto sono decenni che li pagate e finora almeno il posto i
lavoro ve l'hanno conservato.
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