E' legge la riforma del Ministro della Difesa del Governo Monti, l'Ammiraglio Di
Paola.
La maggioranza , seppur in crisi, vota la delega. Saltano 43.000 posti
di lavoro e il 30% minimo degli Enti.Vi sono state fortissime pressioni dei
vertici militari e dell'industria di produzione di armi.
Ritirati o bocciati
tutti gli emendamenti presentati, ridotto ai minimi termini il dibattito, tenute
fuori dal confronto in Aula tutte le questioni irrisolte della riforma:solo
tagli di personale e di strutture; mancanza di una seria riqualificazione della
spesa; nessuna misura concreta per il personale civile; niente riduzioni di
spesa in armamenti; non toccati in alcun modo i tantissimi privilegi e i tanti
sprechi che ancora si annidano nella Difesa.
Ad esempio questi:
http://alp-agl.blogspot.it/2012/11/ministero-della-difesa-43000-esuberi.html
E
per fortuna che Monti aveva combattuto, in passato, contro le Lobby.Una delega
attribuita di fatto all’Esecutivo e al Ministro della Difesa che verranno dopo
le prossime elezioni politiche i quali, ci scommettiamo, saranno pienamente
d'accordo con chi li ha preceduti (in Italia, su queste cose, tutta la Politica
che conta è sempre d'accordo e chi pensa il contrario è un ingenuo).
Una
pagina amara per i lavoratori pubblici italiani (il precedente è pericoloso e Di
Paola ha fatto vedere "come si fa"), manifestazioni, scioperi e/o concertazione
non sono serviti a nulla. Fallimento per tutti gli attuali sindacati
rappresentativi. Conferma che di questo passo il sistema porterà i lavoratori o
a perdere il posto di lavoro, o a essere impiegati quasi gratis e chi li
rappresenta a fare da soprammobile.
Nessun commento:
Posta un commento