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http://www.ansa.it/web/notizie/videogallery/italia/2012/10/29/Fornero-esodati-sapevamo-tutto-mi-candido-_7712944.html
martedì 30 ottobre 2012
lunedì 29 ottobre 2012
PUBBLICO IMPIEGO, BUONUSCITA: DOPO CAROSELLO IL GOVERNO MANDA A DORMIRE I SINDACATI
Il Consiglio dei Ministri ha varato un decreto legge riguardante
la questione del prelievo illegittimo del 2,5% ai fini della buonuscita a far
data dal 1° gennaio 2011.
Con esso il Governo ha dato attuazione alla sentenza della Corte
Costituzionale n. 223/2012, abrogando l’articolo 12, comma 10 del Decreto Legge
n. 78/2010 e facendo tornare così la buonuscita dei dipendenti pubblici al
regime del TFS, più vantaggioso del calcolo del TFR introdotto nel 2010.In
parole povere: non ci sarà nessuna restituzione di denaro (chi aveva prenotato
una vacanza alle Maldive è meglio che dia disdetta).
Quindi a tutti quei sindacati che avevano tratto spunto per
preannunciare ricorsi (ovviamente non a carico loro ma dei lavoratori) , alzare
un polverone e ritrovare una identità perduta, è stato infilato velocemente e
dolcemente qualcosa di consistente nel posto che tutti immaginiamo.
La domanda che si fanno tutti, ora, nel pubblico impiego, è:
cosa potrà tenere svegli i sindacati, visto che i contratti sono bloccati da e
per anni, le retribuzioni sono da fame ma non potranno essere aumentate in
nessun modo perchè i sindacati da trent'anni hanno accettato una finta
contrattazione che pone un limite superiore agli incrementi legato alle risorse
stanziate dalle Leggi di Stabilità (e, per molto tempo, no Martini no party,
ossia: no soldi no aumenti), da anni i Ministri della Funzione Pubblica
incontrano i più grandi sindacati solo per comunicare le loro decisioni, le RSU
sono belle ma inutili, perchè non contano nulla, all'inizio degli anni '90 i
sindacati dettero il via libera alla costituzione di una dirigenza strapagata,
sperando di avere qualcosa in cambio (in realtà - ed è la sola cosa che tiene in
vita i sindacati rappresentativi del Pubblico Impiego- distacchi e permessi
sindacali). In effetti quelli, oltre alla mano, si sono presi il braccio,
costituendo una casta di semi-dei, più potente dei politici (questi ultimi
vengono e vanno) loro invece restano tutta la vita (e oltre?) e per prima cosa
hanno piallato con lo strumento disciplinare quelle punte, nel sindacato ma
anche nel personale, che potevano loro dare fastidio.Da ultimo sta per essere
abbattuto l'ultimo tabù: il licenziamento (preceduto da mobilità al 60% dello
stipendio) dei pubblici dipendenti che andrà avanti nelle amministrazioni più
deboli (e a più alta numerosità e diffusione sul territorio) innanzitutto e, in
quelle più forti, verrà di molto attenuato (e, subito dopo, coi risparmi
attuati, verranno indetti "concorsi" per assumere figli e nipoti al posto degli
epurati).
E il sindacato? Serve, serve (altrimenti c'è il rischio che
qualcuno di poco gradito occupi quegli spazi). Ma i sindacalisti devono essere
educati, silenziosi, bravi, buoni e pettinati. E dire sempre di sì.
Se qualcuno si agita troppo (come è avvenuto in questi giorni
per la questione della buonuscita) poco male. Il piccolo fuori programma (il
Carosello) è finito quindi...tutti a dormire!
venerdì 26 ottobre 2012
LSU LAVORATORI SOCIALMENTE UTILI : 17 ANNI DI ATTESA
I lavoratori socialmente utili (LSU). Una
categoria che non tutti conoscono ma che molti fanno finta di ignorare. E invece
ci sono, in silenzio, da 17 anni. E ultimamente hanno dovuto pure sopportare
l'accusa di parassitismo e l'ironia di soggetti politici in cerca di facile
propaganda. Sono i più precari per antonomasia. Ma in questi anni, in silenzio
(anche di chi lavorava al loro fianco come stabile e dei sindacati di
riferimento), sono stati utilizzati nelle più svariate attività istituzionali e,
addirittura, a copertura di vuoti di organico per far fronte al blocco del
turn-over imposto dalle leggi succedutesi, senza tutela contrattuale, senza
contributi previdenziali. Infatti la norma legislativa di riferimento stabilisce
che nessun rapporto di natura subordinata è previsto nel loro utilizzo. A nostro
parere è , quest'ultima, una delle più grosse schifezze concepite nella storia
del diritto del lavoro italiano. In pratica: lavoro nero legalizzato. Li hanno
utilizzati e li utilizzano Ministeri ,Tribunali, Procure, Giudici di
Pace,Ospedali, Regioni, Province, Comuni, Comunità Montane. Scuole, ecc.Ad oggi
non si intravvedono possibilità, per loro, di una soluzione definitiva e
positiva. Come ALASU-AGL pensiamo che queste soluzioni vadano trovate. Occorre
censire tutti gli enti utilizzatori degli LSU, con lo stato effettivo di
utilizzo ; provvedere a emanare norme con cui fare chiarezza sulla natura
giuridica dei LSU tendenti ad eliminare le eventuali situazioni discriminatorie
nell’utilizzo; accertare le attuali disponibilità economiche degli Enti ,
definire le procedure di assunzione ed attuare nuove procedure sino a
concorrenza di dette disponibilità economiche; l’adozione di un provvedimento,
nelle more di una soluzione definitiva di stabilizzazione dei LSU, con cui
cofinanziare gli Enti utilizzatori dei LSU, promuovendo iniziative che
consentano l'integrazione dell' orario, oltre le 20 ore già finanziate con
l’Assegno ASU, fino al raggiungimento di 36 ore settimanali di attività
complessiva; l’approvazione di disposizioni per l’assunzione in deroga ai limiti
di legge e in soprannumero, stabilizzando l’assegno ASU; il riconoscimento
d’ufficio dei contributi validi per la pensione per l’intero periodo svolto in
regime LSU, dal momento dell’ assunzione fino al pensionamento del lavoratore;
incentivi per i prepensionamenti. Chiediamo che il Ministero del Lavoro promuova
provvedimenti normativi specifici per risolvere definitivamente la questione
occupazionale delle categoria, rifinanziando il FNO il fondo nazionale per
l'occupazione presso il MLPS da cui vengono prelevate le risorse economiche per
gli assegni ASU.
ALASU-AGL
Alleanza Lavoratori Atipici e Socialmente
Utili
VICENDA MARO': L'AGL E' DALLA PARTE DELLA VERITA' E DELLA GIUSTIZIA
La bandiera della Marina Militare Italiana campeggerà sulle monoposto di Fernando Alonso e Felipe Massa nel prossimo Gran Premio dell'India. Lo ha comunicato la Ferrari in una nota dove spiega che così "vuole rendere omaggio a una delle migliori eccellenze del nostro Paese auspicando anche che le autorità indiane e italiane trovino presto una soluzione per la vicenda che vede coinvolti i due militari della Marina Italiana". I due marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre si trovano bloccati nel Paese dallo scorso febbraio con l'accusa di aver causato la morte di due pescatori del Kerala in un'azione contro la pirateria.
L'AGL auspica una gestione della vicenda nell'assoluto rispetto delle norme del diritto internazionale e manifesta la propria solidarietà sia ai due Marò (che hanno diritto a vedere sollecitamente chiarita la propria situazione, ad essere liberati e risarciti se innocenti o a scontare la giusta pena in caso di accertata responsabilità penale) sia alle umili famiglie dei due pescatori morti in circostanze così tragiche che hanno diritto a veder puniti i colpevoli (chiunque essi siano) e ad essere risarcite e sostenute.
giovedì 25 ottobre 2012
MEDIAZIONE OBBLIGATORIA, INTERVENTO CORTE COSTITUZIONALE
La Corte Costituzionale ha
dichiarato la illegittimità costituzionale del decreto legislativo 28 del
2010, per
eccesso di delega legislativa, nella parte in cui ha previsto
il carattere obbligatorio della procedura di mediazione, alternativo al processo
nelle controversie civili e commerciali al fine di ridurre il carico dei
procedimenti nei Tribunali.
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COMMENTO ADIR-AGL:
Nonostante le apparenze si tratta, in sostanza, di una buona notizia. Infatti la Consulta ha stoppato la norma solo perchè il governo ha ecceduto i limiti della delega, non attenendosi ai principi e criteri direttivi previsti dalla legge di delegazione. E' un caso molto frequente.E' in un certo senso solo una "critica" al Governo per come ha proceduto ad attuare quanto deliberato dal Parlamento in attuazione della direttiva europea. Nonostante quanto le era stato richiesto, la Corte non ha dichiarato la mediazione obbligatoria illegittima per violazione degli articoli 3(principio di uguaglianza) e 24 (diritto di agire in giudizio) della Costituzione.Una volta letti, dopo il deposito, i motivi della sentenza, Parlamento e Governo avranno modo di adottare regole migliori che riguardino mediatori, relativi organismi e necessaria formazione.E' lasciata intatta dalla Consulta la libertà del cittadino ad usufruire della mediazione perchè economicamente conveniente e per la brevità del procedimento.
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COMMENTO ADIR-AGL:
Nonostante le apparenze si tratta, in sostanza, di una buona notizia. Infatti la Consulta ha stoppato la norma solo perchè il governo ha ecceduto i limiti della delega, non attenendosi ai principi e criteri direttivi previsti dalla legge di delegazione. E' un caso molto frequente.E' in un certo senso solo una "critica" al Governo per come ha proceduto ad attuare quanto deliberato dal Parlamento in attuazione della direttiva europea. Nonostante quanto le era stato richiesto, la Corte non ha dichiarato la mediazione obbligatoria illegittima per violazione degli articoli 3(principio di uguaglianza) e 24 (diritto di agire in giudizio) della Costituzione.Una volta letti, dopo il deposito, i motivi della sentenza, Parlamento e Governo avranno modo di adottare regole migliori che riguardino mediatori, relativi organismi e necessaria formazione.E' lasciata intatta dalla Consulta la libertà del cittadino ad usufruire della mediazione perchè economicamente conveniente e per la brevità del procedimento.
mercoledì 24 ottobre 2012
TRUFFE CORSI FORMAZIONE: SAVIONI (AGL): " E' ORA DI PREVENIRE CONTROLLANDO CAPILLARMENTE"
Questa la notizia:
http://www.liberoquotidiano.it/news/1105924/Lombardia-organizza-falsi-corsi-formazione-con-fondi-pubblici-arrestato.html
""""""""""Lombardia: organizza falsi corsi formazione con fondi pubblici, arrestato
Milano, 24 ott. (Adnkronos) - Organizzava corsi di formazione finanziati con fondi pubblici producendo registri contraffatti e, in alcuni casi, non li avrebbe neppure svolti. Per questo la Guardia di Finanza di Milano sta eseguendo in queste ore un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip Alessandra Clemente, nei confronti dell'amministratore di fatto di una cooperativa milanese, attiva nell'ambito dei corsi di formazione e di aggiornamento professionale, per i reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falso.
Le indagini, svolte su delega del sostituto procuratore di Milano, Paolo Filippini, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Alfredo Robledo, hanno consentito di appurare che l'indagato avrebbe indebitamente percepito erogazioni pubbliche in base legge 236/1993, pari ad oltre 1,3 milioni di euro, finalizzate all'organizzazione di corsi di formazione.
Gli accertamenti hanno rivelato che le attivita' oggetto dei finanziamenti sarebbero, in alcuni casi, mai state svolte oppure, in altri, sarebbero state rappresentate in maniera artificiosa mediante la falsificazione dei registri didattici prodotti alla Regione Lombardia. """"""""""
IVANO SAVIONI (della Segreteria Generale AGL):
"Ci risiamo. Il settore della Formazione (e non solo in Lombardia) è costantemente teatro di tentativi più o meno raffinati di truffare la Pubblica Amministrazione e tradire la fiducia di migliaia di giovani e delle loro famiglie.
E' ora di dire basta! Non ci accontentiamo più delle iniziative a posteriori della Magistratura, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, spesso costretti a rimediare al vuoto della Politica. E' necessario che da subito venga condotta da parte degli Organi di controllo preposti una straordinaria opera di prevenzione di questi odiosi reati in quanto vedono come vittime i più deboli.Ogni giorno sorgono dal nulla nuovi Enti di formazione i cui promotori dovrebbero possedere idonei requisiti e, a questo scopo, monitorati e attentamente seguiti"
http://www.liberoquotidiano.it/news/1105924/Lombardia-organizza-falsi-corsi-formazione-con-fondi-pubblici-arrestato.html
""""""""""Lombardia: organizza falsi corsi formazione con fondi pubblici, arrestato
Milano, 24 ott. (Adnkronos) - Organizzava corsi di formazione finanziati con fondi pubblici producendo registri contraffatti e, in alcuni casi, non li avrebbe neppure svolti. Per questo la Guardia di Finanza di Milano sta eseguendo in queste ore un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip Alessandra Clemente, nei confronti dell'amministratore di fatto di una cooperativa milanese, attiva nell'ambito dei corsi di formazione e di aggiornamento professionale, per i reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falso.
Le indagini, svolte su delega del sostituto procuratore di Milano, Paolo Filippini, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Alfredo Robledo, hanno consentito di appurare che l'indagato avrebbe indebitamente percepito erogazioni pubbliche in base legge 236/1993, pari ad oltre 1,3 milioni di euro, finalizzate all'organizzazione di corsi di formazione.
Gli accertamenti hanno rivelato che le attivita' oggetto dei finanziamenti sarebbero, in alcuni casi, mai state svolte oppure, in altri, sarebbero state rappresentate in maniera artificiosa mediante la falsificazione dei registri didattici prodotti alla Regione Lombardia. """"""""""
IVANO SAVIONI (della Segreteria Generale AGL):
"Ci risiamo. Il settore della Formazione (e non solo in Lombardia) è costantemente teatro di tentativi più o meno raffinati di truffare la Pubblica Amministrazione e tradire la fiducia di migliaia di giovani e delle loro famiglie.
E' ora di dire basta! Non ci accontentiamo più delle iniziative a posteriori della Magistratura, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, spesso costretti a rimediare al vuoto della Politica. E' necessario che da subito venga condotta da parte degli Organi di controllo preposti una straordinaria opera di prevenzione di questi odiosi reati in quanto vedono come vittime i più deboli.Ogni giorno sorgono dal nulla nuovi Enti di formazione i cui promotori dovrebbero possedere idonei requisiti e, a questo scopo, monitorati e attentamente seguiti"
VIGILI DEL FUOCO: LA VENDETTA DEL BRUNETTISMO
Fa un pò effetto vedere i Vigili del Fuoco che protestano contro la riforma
delle pensioni indossando i pannoloni. Non può non ritornre alla mente l'attacco
a suo tempo di Brunetta contro i poliziotti vecchi e "panzoni". Evidentemente,
come tutti i fenomeni che hanno caratterizzato un'epoca, anche la visione del
mondo made in Brunetta ha inciso sull'autostima di tante categorie di lavoratori
legate alla necessità di esibire rassicurante prestanza. Cominciamo col dire che
molti sessantaduenni (e oltre) danno dei numeri ai ventenni, quanto a prontezza
e dinamismo. Nel nostro Paese manca una cultura della cura del proprio corpo, a
differenza ad esempio degli USA. Sarebbe bene quindi che i Vigili del Fuoco non
si buttassero troppo giù nè tanto meno cercassero la compassione dell'opinione
pubblica. Non lo fa la coetanea (sessantacinquenne) Fornero, perchè dovrebbero
farlo loro?
A parte pannoloni e cateteri, resta invece tutta sul tavolo la loro condizione lavorativa effettivamente, quella sì (e non per loro responsabilità) insopportabile e vergognosa.
Venendo al merito delle questioni,va innanzitutto precisato che l'attuale situazione è imputabile non solo e non tanto al Ministro Cancellieri ma soprattutto a diversi suoi predecessori. La sensazione è di un corpo gestito con colpevole leggerezza, per non dire incompetenza. Nessuno ha capito per esempio la massiccia iniezione di Prefetti (non certo dei tecnici del settore). Come cioè se si fosse voluto mettere in secondo piano la competenza a favore di un maggiore verticismo e disciplina di tipo poliziesco-militare. Mai come in questo caso poi sembra stridente il contrasto tra le esigenze di fronteggiare il Debito pubblico e quella di fornire un servizio irrinunciabile, la sicurezza, ai cittadini (in termini relativi la presenza dei Vigili del Fuoco, in Italia , è quantitativamente minore rispetto a Paesi con un nostro pari grado di sviluppo, per non parlare delle differenze interne tra territori) ma anche agli stessi Vigili (tutti ricordiamo la tragicomica vicenda dei guanti ignifughi avariati) . Non crediamo infatti che analogo risparmio vi sia stato nella gestione (e nella qualità degli armamenti) della scorta dei Ministri Fornero e Cancellieri.Anche da questi particolari si riscontra la serietà di una classe di governo.C'è chi parla di smantellamento silenzioso in corso (non fatichiamo a crederlo), anche qui il precariato morde (30 mila stabili e 60 mila precari), 5 anni di ritardo nel rinnovo dei contratti, il blocco del turn over, un parco mezzi sul cui stato è meglio sorvolare (si rischierebbe da avere gli incubi), una complessiva situazione critica dell'apparato della protezione civile (aggravata dalla recente condanna di 6 scienziati e dalle conseguenti dimissioni della commissione grandi rischi al completo) per cui speriamo che non accada nulla di veramente grave, nel frattempo...
Non sappiamo quale sia la reale volontà del governo di mettere le mani in questa situazione. Quello che è certo è che occorre muoversi, nell'interesse della collettività. Non vorremmo dover rimpiangere l'epoca del Dott. Bertolaso, tecnico di valore ma un pò sfortunato, capace di suscitare un mare di polemiche e di vicende giudiziarie. Tutt'al più, nel frattempo, potremmo migliorare la situazione di tanti Vigili del Fuoco facendo togliere loro quei brutti pannoloni e affidandoli alle cure della massaggiatrice di cui si avvaleva l'ex Capo della Protezione Civile. Meglio di niente, in attesa di tempi migliori!
A parte pannoloni e cateteri, resta invece tutta sul tavolo la loro condizione lavorativa effettivamente, quella sì (e non per loro responsabilità) insopportabile e vergognosa.
Venendo al merito delle questioni,va innanzitutto precisato che l'attuale situazione è imputabile non solo e non tanto al Ministro Cancellieri ma soprattutto a diversi suoi predecessori. La sensazione è di un corpo gestito con colpevole leggerezza, per non dire incompetenza. Nessuno ha capito per esempio la massiccia iniezione di Prefetti (non certo dei tecnici del settore). Come cioè se si fosse voluto mettere in secondo piano la competenza a favore di un maggiore verticismo e disciplina di tipo poliziesco-militare. Mai come in questo caso poi sembra stridente il contrasto tra le esigenze di fronteggiare il Debito pubblico e quella di fornire un servizio irrinunciabile, la sicurezza, ai cittadini (in termini relativi la presenza dei Vigili del Fuoco, in Italia , è quantitativamente minore rispetto a Paesi con un nostro pari grado di sviluppo, per non parlare delle differenze interne tra territori) ma anche agli stessi Vigili (tutti ricordiamo la tragicomica vicenda dei guanti ignifughi avariati) . Non crediamo infatti che analogo risparmio vi sia stato nella gestione (e nella qualità degli armamenti) della scorta dei Ministri Fornero e Cancellieri.Anche da questi particolari si riscontra la serietà di una classe di governo.C'è chi parla di smantellamento silenzioso in corso (non fatichiamo a crederlo), anche qui il precariato morde (30 mila stabili e 60 mila precari), 5 anni di ritardo nel rinnovo dei contratti, il blocco del turn over, un parco mezzi sul cui stato è meglio sorvolare (si rischierebbe da avere gli incubi), una complessiva situazione critica dell'apparato della protezione civile (aggravata dalla recente condanna di 6 scienziati e dalle conseguenti dimissioni della commissione grandi rischi al completo) per cui speriamo che non accada nulla di veramente grave, nel frattempo...
Non sappiamo quale sia la reale volontà del governo di mettere le mani in questa situazione. Quello che è certo è che occorre muoversi, nell'interesse della collettività. Non vorremmo dover rimpiangere l'epoca del Dott. Bertolaso, tecnico di valore ma un pò sfortunato, capace di suscitare un mare di polemiche e di vicende giudiziarie. Tutt'al più, nel frattempo, potremmo migliorare la situazione di tanti Vigili del Fuoco facendo togliere loro quei brutti pannoloni e affidandoli alle cure della massaggiatrice di cui si avvaleva l'ex Capo della Protezione Civile. Meglio di niente, in attesa di tempi migliori!
SANITA': SPENDING REVIEW O SPENDING "DIPPIU' "?
E' ormai avvenuto che l'adozione da parte del governo della spending review
abbia prodotto un effetto a cascata (una volta si chiamava scarica barile) sulle
Regioni le quali sono state obbligate in fretta e furia a risparmiare dove era
possibile, oltre che necessario. Si sa che la maggiore fonte di spesa per le
regioni è la sanità quindi, cascata sulle ASL , seguita da cascatine sulle
singole aziende ospedaliere. Ricordiamoci che la questione è serissima: stiamo
parlando della salute della gente. Siamo vicini forse a una svolta. Ossia,
potrebbe accadere che a breve quello che ognuno di noi dava per scontato e
sicuro, rivolgendosi a uno ospedale (facendo i debiti scongiuri) a breve non
possa esserlo più. Di solito, quando c'è da risparmiare si comincia, guarda
caso, dal basso, anche se l'ordine viene dall'alto. Chi sono i più deboli? I
malati. Da chi vengono accuditi, per lo più , di fatto? Da lavoratori che sono i
più deboli e sfruttati: quegli degli appalti di servizi, spesso precari,
sfruttati e sottopagati. Negli ospedali normali accade ciò. Ovviamente chi
lancia quegli ordini dall'alto non è poi tra le vittime ma va a curarsi nelle
cliniche di lusso, dove questi problemi non esistono.Si dirà, allora, che in
definitiva si tratta di raschiare l'osso? Non esattamente, perchè questi
appalti, in realtà, sono degli appetitosi e paffuti cosciotti addentati però da
chi non è nè malato nè assistente dei malati. Di chi è la dentierà? Dei
politici, i quali, notoriamente, nutrono la propria attività proprio grazie ai
meccanismi che sono dietro gli appalti, il cui costo è in minima parte quello
del servizio (quanto volete possano spendere per i poveri salari di quei
lavoratori? Pochissimo) . In realtà, la parte del leone la fanno i costi
generali dentro cui troveremmo, a ben cercare, qualcosa che conosciamo
benissimo: i costi della politica.
Bene, si dirà.Il taglio riguarderà anche quei costi. No. Riguarda gli stipendi di quei lavoratori (aumento dei carichi a parità di retribuzione, riduzioni di orario, demansionamento) e gli acquisti di pertinenza dei malati. La politica non può tagliare i propri costi: ne verrebbe compromessa la democrazia, diamine!Quindi non solo quei lavoratori sono stati utilizzati in tutti questi anni come normali impiegati di ASL e Ospedali, senza vederselo riconosciuto (in violazione tra l'altro di ogni principio di diritto del lavoro, la medesima materia insegnata da qualcuno dei professori che ci governa). Ora rischiano di dover lavorare quasi gratis o, peggio, di perdere il loro lavoro. E i malati di perdere un sostegno che domani potrebbe non esserci più. L'unica via che porterebbe a un risparmio duraturo ossia il riconoscimento del lavoro effettuato dai precari, stabilizzandoli e la presa d'atto che solo reinternalizzando le funzioni, ossia facendo ridiventare pubblico quello che avventatamente è stato reso privato, si recupererebbe la qualità del servizio, non viene perseguita proprio perchè in tal caso cadrebbe la copertura di questo meccanismo perverso finalizzato a foraggiare la classe politica.Ma se i costi minimi del servizio sono incomprimibili e, quindi, per altre vie la Pubblica Amministrazione sarà costretta a breve, in qualche maniera (tasse ovviamente) a trovare, sulla base del disagio e della protesta sociale, le risorse per recuperare gli standard minimi di prestazioni e assistenza, se prima o poi il costo sociale di questa modalità di gestione della forza lavoro presenterà il proprio conto (chi può essere mai disposto a lavorare da schiavo?) e se la politica non vorrà rinunciare alla sua fetta di torta (si sa quanto sia difficile per chiunque mettersi a dieta) , è facile concludere che in questo e altri settori la spending review produrrà un complessivo incremento della spesa pubblica, un pò come accade all'obeso che inizia scelleratamente a fare dei forzati digiuni, perde inizialmente dei chili e poi li riacquista con gli interessi, cedendo su tutta la linea. Siamo veramente delusi. Pensavamo che un governo tecnico, formato da professori e manager così qualificati, escogitasse soluzioni più intelligenti.
Bene, si dirà.Il taglio riguarderà anche quei costi. No. Riguarda gli stipendi di quei lavoratori (aumento dei carichi a parità di retribuzione, riduzioni di orario, demansionamento) e gli acquisti di pertinenza dei malati. La politica non può tagliare i propri costi: ne verrebbe compromessa la democrazia, diamine!Quindi non solo quei lavoratori sono stati utilizzati in tutti questi anni come normali impiegati di ASL e Ospedali, senza vederselo riconosciuto (in violazione tra l'altro di ogni principio di diritto del lavoro, la medesima materia insegnata da qualcuno dei professori che ci governa). Ora rischiano di dover lavorare quasi gratis o, peggio, di perdere il loro lavoro. E i malati di perdere un sostegno che domani potrebbe non esserci più. L'unica via che porterebbe a un risparmio duraturo ossia il riconoscimento del lavoro effettuato dai precari, stabilizzandoli e la presa d'atto che solo reinternalizzando le funzioni, ossia facendo ridiventare pubblico quello che avventatamente è stato reso privato, si recupererebbe la qualità del servizio, non viene perseguita proprio perchè in tal caso cadrebbe la copertura di questo meccanismo perverso finalizzato a foraggiare la classe politica.Ma se i costi minimi del servizio sono incomprimibili e, quindi, per altre vie la Pubblica Amministrazione sarà costretta a breve, in qualche maniera (tasse ovviamente) a trovare, sulla base del disagio e della protesta sociale, le risorse per recuperare gli standard minimi di prestazioni e assistenza, se prima o poi il costo sociale di questa modalità di gestione della forza lavoro presenterà il proprio conto (chi può essere mai disposto a lavorare da schiavo?) e se la politica non vorrà rinunciare alla sua fetta di torta (si sa quanto sia difficile per chiunque mettersi a dieta) , è facile concludere che in questo e altri settori la spending review produrrà un complessivo incremento della spesa pubblica, un pò come accade all'obeso che inizia scelleratamente a fare dei forzati digiuni, perde inizialmente dei chili e poi li riacquista con gli interessi, cedendo su tutta la linea. Siamo veramente delusi. Pensavamo che un governo tecnico, formato da professori e manager così qualificati, escogitasse soluzioni più intelligenti.
venerdì 19 ottobre 2012
SCUOLA: PER UNA VOLTA MARCHIONNE A LEZIONE DA PROFUMO
Disegno di Legge di Stabilità 2013: “A decorrere dal 10 settembre 2013 l’orario
di servizio del personale docente della scuola primaria e secondaria di primo e
di secondo grado, incluso quello di sostegno, è di 24 ore settimanali“.
PASSAGGIO CIOE' DA 18 A 24 ORE A PARITA DI STIPENDIO!!!
Il contratto collettivo viene trapassato così com'è dai neutrini di Profumo che sembra aver studiato la materia meglio del suo predecessore, la Gelmini, la quale pensava che viaggiassero in tunnel.
A confronto l'ex Ministro Brunetta e l'ad Fiat Marchionne appaiono dei buontemponi.
Entriamo nei particolari:
A decorrere dal 10 settembre 2013 l’orario di servizio del personale docente della scuola primaria e secondaria di primo e di secondo grado, incluso quello di sostegno, è di 24 ore settimanali. Nelle sei ore eccedenti l’orario di cattedra il personale docente non di sostegno della scuola secondaria titolare su posto comune è utilizzato per la copertura di spezzoni orario disponibili nell’istituzione scolastica di titolarità e per l’attribuzione di supplenze temporanee per tutte le classi di concorso per cui abbia titolo nonché per posti di sostegno, purché in possesso del relativo diploma di specializzazione.
L'effetto di una simile misura è facile da rilevare: indebolimento della situazione di tanti docenti precari che vedrebbero diminuite ancor di più le loro prospettive di insegnamento.Nelle sei ore eccedenti l’orario di cattedra il personale docente della scuola secondaria non di sostegno sarebbe utilizzato per la copertura di spezzoni orario disponibili nell’istituzione scolastica di titolarità e per l’attribuzione di supplenze temporanee.
Ciò causerebbe inevitabilmente una sensibile diminuzione delle
supplenze annuali e temporanee per i docenti precari. Conseguentemente
si aggraverebbe la possibilità di sopravvivenza degli insegnanti precari e si
ridurrebbero ulteriormente le possibilità lavorative per tanti docenti non di
ruolo. La riduzione dei posti di lavoro conseguente alla riduzione di orario
viene valutata di circa 30 mila unità.
In nessun paese europeo (in cui gli standard non sono certo
inferiori a quelli della scuola italiana) vige un orario di 24
ore.
Crediamo che un immediato ritiro di questa misura sia il minimo che
si debba chiedere al Governo.
A meno che non si voglia trasformare la scuola da maestra di vita a
maestra di Lingotto.
mercoledì 17 ottobre 2012
INAIL:25 MILIONI PER SITO WEB!
Dal sito www.fanpage.it
""""""""""
In tempi di spending review e di manovre “lacrime
e sangue”, non può non saltare agli occhi l'ennesimo “caso” sollevato da
un'interrogazione parlamentare rivolta al ministro Elsa Fornero a firma Di
Pietro, Donadi, Borghesi, Evangelisti, Messina, Rota e Paladini. In discussione
l'avviso per un appalto pubblico per l'affidamento di servizi di sviluppo
software, gestione dei siti web e di publishing redazionale, pubblicato sul sito
dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. In
pratica l'INAIL darà in affido i servizi connessi al proprio sito web,
attraverso un bando diviso in due lotti per una spesa che potrebbe arrivare fino
a 25 milioni. Ne avevamo parlato qualche giorno fa nella nostra area tech, con un post in cui ripercorrevamo l'iter
procedurale seguito dall'Inail.
In poche parole verranno presumibilmente spesi circa 20 milioni al netto dell'IVA per lo sviluppo, la manutenzione, il supporto applicativo e quello specialistico di “siti web”, per i cui servizi editoriali (per 48 mesi) sono previsti almeno altri 4,6 milioni di euro. Una cifra che definire “folle” è un eufemismo, proprio in relazione alla necessità di ottimizzare le spese e ridurre i costi di gestione della pubblica amministrazione. Gli stessi deputati dell'Italia dei Valori poi fanno notare il paradossale contrasto fra un simile volume di spesa e alcuni “vergognosi risarcimenti” alle vittime di infortuni sul lavoro (viene citato il caso di Matteo Armellini, l'operaio di 31, schiacciato dal crollo del palco che avrebbe dovuto ospitare il concerto di Laura Pausini). Certo, resta la magra consolazione di “un'asta la ribasso”, ma davvero la vicenda meriterebbe indagini ben più approfondite. E, nonostante la risposta della Fornero (che ha parlato di rispetto delle procedure e di analisi approfondita), la sensazione è quella di essere di fronte ad un nuovo www.italia.it, uno dei casi più eclatanti di gestione allegra del denaro pubblico e di “abuso della pazienza dei cittadini”.
Ecco nel dettaglio, i punti salienti dell'interrogazione presentata dall'IDV:
IL VIDEO DELL'INTERROGAZIONE IN FONDO ALLA SEGUENTE PAGINA:
http://www.fanpage.it/duemila-euro-per-un-operaio-morto-sul-lavoro-e-25-milioni-per-il-nuovo-sito-web/
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ALP-AGL:
Invece di organizzare nella Pubblica Amministrazione scioperi generali che fanno perdere inutilmente soldi ai lavoratori, facendo guadagnare le PA stesse (con le trattenute per lo sciopero e con i risparmi degli istituti legati alla presenza di quel giorno) perchè i sindacati (che con l'attuale presa in giro del meccanismo della rappresentatività, da anni, si sono trasformati in sindacati-maggiordomo, buoni solo a fare richieste di incontro che, tra l'altro, i dirigenti neppure concedono più) non coordinano l'emersione, in ogni pubblica amministrazione o ente pubblico, di informazioni di questo tipo che aiuterebbero i cittadini a capire, anche al momento delle elezioni, che un altro modo di amministrare la cosa pubblica è possibile e sarebbe auspicabile, sostenendo gli sforzi di quei sindacati (tra cui il nostro) che non hanno paura di far emergere la verità poichè non sono collusi con nessuno e non guadagnano nulla da questa situazione? Avremmo vinto la nostra battaglia in poche settimane.Ma c'è chi non vuole vincere per voi,anche se magari lo avete fatto vincere alle elezioni RSU: quando si dice l'ingratitudine....
""""""""""
“Duemila euro per un operaio morto sul lavoro e 25 milioni per il nuovo sito web”
La denuncia dell'Italia dei Valori in una interrogazione al ministro Fornero: l'INAIL spenderà circa 25 milioni di euro per il nuovo sito web. In tempi di spending review, una scelta estremamente discutibile.
In poche parole verranno presumibilmente spesi circa 20 milioni al netto dell'IVA per lo sviluppo, la manutenzione, il supporto applicativo e quello specialistico di “siti web”, per i cui servizi editoriali (per 48 mesi) sono previsti almeno altri 4,6 milioni di euro. Una cifra che definire “folle” è un eufemismo, proprio in relazione alla necessità di ottimizzare le spese e ridurre i costi di gestione della pubblica amministrazione. Gli stessi deputati dell'Italia dei Valori poi fanno notare il paradossale contrasto fra un simile volume di spesa e alcuni “vergognosi risarcimenti” alle vittime di infortuni sul lavoro (viene citato il caso di Matteo Armellini, l'operaio di 31, schiacciato dal crollo del palco che avrebbe dovuto ospitare il concerto di Laura Pausini). Certo, resta la magra consolazione di “un'asta la ribasso”, ma davvero la vicenda meriterebbe indagini ben più approfondite. E, nonostante la risposta della Fornero (che ha parlato di rispetto delle procedure e di analisi approfondita), la sensazione è quella di essere di fronte ad un nuovo www.italia.it, uno dei casi più eclatanti di gestione allegra del denaro pubblico e di “abuso della pazienza dei cittadini”.
Ecco nel dettaglio, i punti salienti dell'interrogazione presentata dall'IDV:
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che: La base d'asta massima non superabile (asta al ribasso) per il lotto 1 è di 20.113.000 euro, al netto dell'iva; mentre la base d'asta massima per il lotto 2 è di 4.666.200 euro, al netto dell'iva; la durata dell'appalto per il lotto 1 è di «48 mesi dalla data di inizio attività, di cui gli ultimi 12 mesi ai soli fini della manutenzione correttiva in garanzia»; per il lotto 2 di «36 mesi dalla data di inizio attività»; l'apertura delle offerte, da bando, è avvenuta il 18 settembre 2012 presso gli uffici di Consip s.p.a., in Roma; la gara, infatti, è la prima indetta dalla Consip s.p.a. per la fornitura di servizi per l'Inail, «nell'ambito della convenzione firmata lo scorso 13 luglio, che disciplina il supporto di Consip per l'acquisto di beni e servizi dell'Istituto e si inserisce compiutamente nell'ambito delle più moderne ed efficienti strategie di razionalizzazione e contenimento della spesa, di cui ai recenti provvedimenti sulla spending review», come ha fatto sapere l'Inail attraverso un comunicato stampa del 2 agosto 2012, pubblicato sul sito dell'ente; secondo l'Inail l'iniziativa «produrrà un risparmio stimato di circa 4 milioni di euro per l'istituto, grazie all'introduzione di meccanismi innovativi per la gestione della fornitura»; i siti e le piattaforme multimediali per le amministrazioni pubbliche sono di fondamentale importanza, perché devono assicurare un'informazione aggiornata e un'interazione diretta dei cittadini con esse; non è giustificabile, tuttavia, che la realizzazione di siti e servizi collegati costi a un ente pubblico, come l'Inail, la spesa stratosferica massima di 25 milioni di euro; si tratta di un importo spropositato, che riporta immediatamente alla mente lo scandalo del portale web www.italia.it, voluto nel 2004 dal Governo Berlusconi per promuovere l'immagine turistica dell'Italia all'estero, a suo tempo ribattezzato il sito più caro del mondo e rivelatosi uno sperpero, senza precedenti, di milioni di euro di denaro pubblico;Aggiornamento – Grazie alla segnalazione dello stesso Antonio Di Pietro, siamo in grado di mostrarvi il video dell'intervento in Aula di Antonio Borghesi e della risposta del ministro Elsa Fornero (che in sostanza ricorda l'inadeguatezza del “profilo infrastrutturale e tecnologico del sito” e parla di “risparmi economici per circa 10 milioni” da un raffronto con la gestione precedente e di una fantomatica “attività redazionale e non giornalistica”). Ovvia la considerazione dell'onorevole Borghesi che, sottolineando come il bando sembra cucito addosso ad una determinata azienda, ricorda come “questa attività possa essere svolta con un decimo di quella cifra” . A voler essere generosi, ci sentiamo di aggiungere…"""""""""
il precedente citato ricorda come un'amministrazione pubblica possa gestire la realizzazione di un portale internet – per quanto ampio e complesso – senza alcuna cognizione di causa e senza alcun riferimento ai valori di mercato; nel caso dell'Inail si ignora quale sia stata e da chi sia stata fatta l'analisi tecnica e di fattibilità, che ha portato a fissare la base d'asta a 20 milioni di euro per la costruzione e migrazione del sito e a 5 milioni per la gestione dei contenuti; si ignora, altresì, quali fossero i costi della precedente piattaforma web dell'Inail e della sua gestione, se, come dichiara l'ente, la nuova gara consentirà di risparmiare addirittura 4 milioni di euro; la sensazione è che si tratti ancora una volta di sperpero di danaro pubblico, aggravato dal fatto che questo denaro viene sottratto alle casse dell'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. Non sarebbe la prima volta, anzi è prassi, che le risorse delle casse previdenziali e assicurative vengono distratte per altri fini.
IL VIDEO DELL'INTERROGAZIONE IN FONDO ALLA SEGUENTE PAGINA:
http://www.fanpage.it/duemila-euro-per-un-operaio-morto-sul-lavoro-e-25-milioni-per-il-nuovo-sito-web/
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ALP-AGL:
Invece di organizzare nella Pubblica Amministrazione scioperi generali che fanno perdere inutilmente soldi ai lavoratori, facendo guadagnare le PA stesse (con le trattenute per lo sciopero e con i risparmi degli istituti legati alla presenza di quel giorno) perchè i sindacati (che con l'attuale presa in giro del meccanismo della rappresentatività, da anni, si sono trasformati in sindacati-maggiordomo, buoni solo a fare richieste di incontro che, tra l'altro, i dirigenti neppure concedono più) non coordinano l'emersione, in ogni pubblica amministrazione o ente pubblico, di informazioni di questo tipo che aiuterebbero i cittadini a capire, anche al momento delle elezioni, che un altro modo di amministrare la cosa pubblica è possibile e sarebbe auspicabile, sostenendo gli sforzi di quei sindacati (tra cui il nostro) che non hanno paura di far emergere la verità poichè non sono collusi con nessuno e non guadagnano nulla da questa situazione? Avremmo vinto la nostra battaglia in poche settimane.Ma c'è chi non vuole vincere per voi,anche se magari lo avete fatto vincere alle elezioni RSU: quando si dice l'ingratitudine....
POLIZIA: NELL'INTERESSE DI CHI OPERA CORRETTAMENTE
Da http://notizie.tiscali.it/feeds/12/10/17/t_01_2012-10-17_117839464.html?ultimora
"""""""""Francia: agenti saranno identificabili
"""""""""Francia: agenti saranno identificabili
(ANSA) - PARIGI, 17 OTT - Il ministro dell'Interno francese,
Manuel Valls, ha annunciato oggi il ripristino di un ''elemento di
identificazione'' sull'''uniforme o il bracciale'' dei poliziotti, una misura
che ha come obiettivo quello di evitare abusi nelle operazioni di controllo. Per
essere ''rispettata'' - ha detto Valls - la polizia deve essere ''rispettosa dei
cittadini''.
17 ottobre 2012""""""""""
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ALP-AGL Polizia di Stato:
Nel manifestare alle Forze di Polizia la nostra vicinanza
e solidarietà per il difficile compito che ogni giorno svolgono a difesa del
cittadino, non possiamo che auspicare che analoga iniziativa sia intrapresa in
Italia, al più presto, anche in considerazione di fatti più o meno recenti che
hanno provocato , oltre a processi e campagne di stampa, interminabili
contenziosi e strumentalizzazioni in cui, il più delle volte, è stata fatta di
ogni erba un fascio.Questa misura gioverebbe innanzitutto a quegli appartenenti
alle Forze dell'Ordine (e sono la stragrande maggioranza) che si sono sempre
comportati con correttezza e scrupolo, senza commettere abusi e senza violare le
regole.
E' una questione urgentissima da affrontare in quanto
l'aggravamento della situazione economica e sociale del Paese fa prevedere un
incremento esponenziale di proteste e manifestazioni di piazza (sacrosante) e di
conseguenti rischi per i cittadini, per i lavoratori delle Forze dell'Ordine e
per quelli degli altri settori.
lunedì 15 ottobre 2012
PENSIONI DI GUERRA, DI INVALIDITA', POLIZZE VITA: MA QUANTO CI COSTI!......
Da oggi verranno tassate anche tutte quelle rendite rimaste finora protette
dall'imposizione fiscale. Pensioni di guerra, pensioni di invalidità e polizze
sulla vita.In particolare le pensioni di invalidità e di guerra di tutti coloro
che possiedono un reddito superiore ai 15.000 euro.Saranno ridotti anche i
permessi richiesti per i disabili e per la cura di familiari portatori di
handicap.La retribuzione erogata per i 3 giorni subirà un dimezzamento, ad
eccezione nel caso in cui il permesso non venga richiesto per far fronte ai
bisogni di un figlio o del proprio coniuge. I permessi per i genitori saranno
quindi eliminati. Verrà riconosciuto solamente il 50% della giornata lavorativa
a quei genitori che per prendersi cura del proprio figlio chiederanno un giorno
di permesso. E la famosa riduzione delle imposte? Lo sconto Irpef : avrà un
valore non superiore ai 280 euro annui (tutto qui?). L'IVA (aumentata) potrebbe
indurre i consumatori a sostenere un costo compreso tra i 273 e i 500 euro.
Tutti i beni, ad eccezione di quelli considerati essenziali (e qui ci sarebbe da
discutere, ma lasciamo stare), subiranno un incremento dovuto ad un aumento
dell'aliquota intermedia e di quella alta.Le famiglie, sopratutto quelle a
reddito medio basso subiranno questi incrementi, ma anche le imprese che dovendo
praticare prezzi più alti devono ridurre i propri guadagni (e di ciò abbiamo
parlato da poco sul sito dell'ALCAMS-AGL).Però non osate lamentarvi! Il Ministro
Padoa-Schioppa (pace all'anima sua) ricorderete, ebbe a dire che pagare le tasse
è bello. Ringraziamo Monti e la Maggioranza per quanto ci stanno facendo godere!
venerdì 12 ottobre 2012
GRAVE ATTACCO DEL GOVERNO ALLE COOPERATIVE SOCIALI
Aumento dell’IVA dal 4% al 10% per
le cooperative sociali che prestano servizi socio – sanitari ed educativi, un
provvedimento previsto nella Legge di Stabilità.
Anziché tradursi in maggiori
entrate comporterà un disastro sociale perché indurrà maggiori spese per le
ASL e i Comuni, riduzione dei servizi che colpirà le categorie più fragili e
indifese (disabili, malati terminali, anziani e minori che vivono situazioni di
emarginazione sociale e disadattamento) e le loro famiglie che vedranno ridursi
i servizi o aumentare i costi.
ALCOOP-AGL e AGL-WELFARE: Il
Governo ritiri questo provvedimento!
CORTE COSTITUZIONALE AL LAVORO SUL LAVORO. UNA NOTIZIA BUONA E UNA CATTIVA
LA NOTIZIA
BUONA...
La Corte Costituzionale boccia il prelievo del 2,50% per il Tfr sugli stipendi dei dipendenti pubblici
con sentenza n. 223/2012 deposita in data 11.10.2012, la Corte Costituzionale dichiara illegittima la trattenuta del 2,50% della base retributiva operata dal datore di lavoro nei confronti dei lavoratori pubblici.
L’applicazione di tale ritenuta è un ingiustificato trattamento deteriore dei dipendenti pubblici rispetto a quelli privati, i quali non sono sottoposti a tale prelievo da parte del datore di lavoro; un trattamento lesivo quindi che viola gli artt. 3 e 36 della Costituzione.
LA NOTIZIA CATTIVA...
Il taglio agli stipendi dei magistrati e alle retribuzioni dei dirigenti pubblici che superano i 90mila euro è incostituzionale. Lo ha stabilito la Corte costituzionale che con la sentenza 223/2012 boccia alcune norme contenute nella manovra correttiva varata dal governo Berlusconi con il dl del 31 maggio 2010 n. 78, intitolato 'Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitivita' economica'. La sentenza riguarda 26.472 tra dipendenti e manager (tra cui 10 mila medici) per un ammontare di circa 23 milioni l'anno.
La Consulta blocca l'articolo 9 del decreto che dispone che a decorrere dal primo gennaio 2011 e sino al 31 dicembre 2013 ''i trattamenti economici complessivi dei singoli dipendenti, anche di qualifica dirigenziale, previsti dai rispettivi ordinamenti, delle amministrazioni pubbliche, siano ridotti del 5% per la parte eccedente il predetto importo fino a 150.000 euro, nonché del 10% per la parte eccedente 150.000 euro''.
La Consulta boccia analogamente il comma 22 sempre dell'articolo 9, dove viene disposto che ai magistrati non siano erogati, ''senza possibilita' di recupero, gli acconti degli anni 2011, 2012 e 2013 ed il conguaglio del triennio 2010-2012'' e che ''per il triennio 2013-2015 l'acconto spettante per il 2014 e' pari alla misura gia' prevista per l'anno 2010 e il conguaglio per l'anno 2015 viene determinato con riferimento agli anni 2009, 2010 e 2014''.
A giudizio della Corte le disposizioni governative si pongono ''in evidente contrasto'' con gli articoli 3 e 53 della Costituzione, dove viene sancito come tutti i cittadini siano uguali davanti alla legge e tutti siano tenuti a concorrere alla spesa pubblica in ragione della loro capacità contributiva. Nella sentenza si legge inoltre che ''l'introduzione di una imposta speciale, sia pure transitoria ed eccezionale, in relazione soltanto ai redditi di lavoro dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione viola, infatti, il principio della parita' di prelievo a parita' di presupposto d'imposta economicamente rilevante''.
La Corte Costituzionale boccia il prelievo del 2,50% per il Tfr sugli stipendi dei dipendenti pubblici
con sentenza n. 223/2012 deposita in data 11.10.2012, la Corte Costituzionale dichiara illegittima la trattenuta del 2,50% della base retributiva operata dal datore di lavoro nei confronti dei lavoratori pubblici.
L’applicazione di tale ritenuta è un ingiustificato trattamento deteriore dei dipendenti pubblici rispetto a quelli privati, i quali non sono sottoposti a tale prelievo da parte del datore di lavoro; un trattamento lesivo quindi che viola gli artt. 3 e 36 della Costituzione.
LA NOTIZIA CATTIVA...
Il taglio agli stipendi dei magistrati e alle retribuzioni dei dirigenti pubblici che superano i 90mila euro è incostituzionale. Lo ha stabilito la Corte costituzionale che con la sentenza 223/2012 boccia alcune norme contenute nella manovra correttiva varata dal governo Berlusconi con il dl del 31 maggio 2010 n. 78, intitolato 'Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitivita' economica'. La sentenza riguarda 26.472 tra dipendenti e manager (tra cui 10 mila medici) per un ammontare di circa 23 milioni l'anno.
La Consulta blocca l'articolo 9 del decreto che dispone che a decorrere dal primo gennaio 2011 e sino al 31 dicembre 2013 ''i trattamenti economici complessivi dei singoli dipendenti, anche di qualifica dirigenziale, previsti dai rispettivi ordinamenti, delle amministrazioni pubbliche, siano ridotti del 5% per la parte eccedente il predetto importo fino a 150.000 euro, nonché del 10% per la parte eccedente 150.000 euro''.
La Consulta boccia analogamente il comma 22 sempre dell'articolo 9, dove viene disposto che ai magistrati non siano erogati, ''senza possibilita' di recupero, gli acconti degli anni 2011, 2012 e 2013 ed il conguaglio del triennio 2010-2012'' e che ''per il triennio 2013-2015 l'acconto spettante per il 2014 e' pari alla misura gia' prevista per l'anno 2010 e il conguaglio per l'anno 2015 viene determinato con riferimento agli anni 2009, 2010 e 2014''.
A giudizio della Corte le disposizioni governative si pongono ''in evidente contrasto'' con gli articoli 3 e 53 della Costituzione, dove viene sancito come tutti i cittadini siano uguali davanti alla legge e tutti siano tenuti a concorrere alla spesa pubblica in ragione della loro capacità contributiva. Nella sentenza si legge inoltre che ''l'introduzione di una imposta speciale, sia pure transitoria ed eccezionale, in relazione soltanto ai redditi di lavoro dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione viola, infatti, il principio della parita' di prelievo a parita' di presupposto d'imposta economicamente rilevante''.
mercoledì 10 ottobre 2012
LEGGE DI STABILITA: E ADESSO I SINDACATI DEL PUBBLICO IMPIEGO FARANNO LA SOLITA RICHIESTA DI INCONTRO?
Governo: le misure
presenti nella Legge di Stabilità
Il Consiglio dei
Ministri ha definito le misure che saranno presenti nella Legge di
Stabilità.
Tra
queste:
"STATALI: viene confermato il
blocco dei contratti fino al 2014. Per gli anni 2013 e 2014 non sarà erogata
neanche l'indennità di vacanza contrattuale. Dal 2015 l'indennità di vacanza
contrattuale sarà calcolata sulla base dell'inflazione programmata.
"
*******************************
AGL Lavoratori Pubblici :
e ora gli altri Sindacati
"rappresentativi" del Pubblico Impiego chiederanno ai lavoratori di programmare
l'aggiunta a ciò delle future trattenute per altri 2 o 3 inutili scioperi
generali? O non sarebbe bene che chi ha "trattato" fino ad oggi lasciasse il
mestiere di sindacalista?
E venisse mandato al diavolo, una volta per tutte, questo indecente sistema di determinazione della rappresentatività (compresi i privilegi solo per alcuni sindacati) , una presa in giro che dura ormai da anni?
E venisse mandato al diavolo, una volta per tutte, questo indecente sistema di determinazione della rappresentatività (compresi i privilegi solo per alcuni sindacati) , una presa in giro che dura ormai da anni?
martedì 9 ottobre 2012
MARINA MILITARE: CHAMPAGNE ALL'AMMIRAGLIO, MILITARI COSTRETTI A FARE I CAMERIERI
Incredibile, leggete questo articolo:
http://italia.panorama.it/cronaca/Champagne-e-mandorle-tostate-Un-ammiraglio-privatizza-la-Marina
E' la punta di un iceberg? Occorre che chi ha il dovere di farlo se ne accerti.E' necessario che anche in questo settore si individuino e colpiscano persone e comportamenti, nell'interesse nostro e delle persone per bene (la maggioranza) che operano nella Difesa.Facendo pulizia, anche duramente.
E' ovviamente anche l'occasione per riconsiderare se effettivamente nel nostro Paese esista un equilibrio accettabile tra necessità della società civile e spese derivanti dallo strumento militare.E' più importante un nuovo caccia o un ospedale, una caserma o una scuola, la ricerca per un nuovo missile o quella per una nuova cura medica, utilizzare militari per missioni all'estero o per supportare la protezione civile? Siamo ad inizio autunno, stagione di piogge, alluvioni e frane. Ricordiamoci dell'esigenza di risanare il territorio e di salvaguardarlo.L'apporto dei militari, uomini e mezzi, potrebbe essere decisivo per iniziare a risolvere annosi problemi a un costo sostenibile.
http://italia.panorama.it/cronaca/Champagne-e-mandorle-tostate-Un-ammiraglio-privatizza-la-Marina
E' la punta di un iceberg? Occorre che chi ha il dovere di farlo se ne accerti.E' necessario che anche in questo settore si individuino e colpiscano persone e comportamenti, nell'interesse nostro e delle persone per bene (la maggioranza) che operano nella Difesa.Facendo pulizia, anche duramente.
E' ovviamente anche l'occasione per riconsiderare se effettivamente nel nostro Paese esista un equilibrio accettabile tra necessità della società civile e spese derivanti dallo strumento militare.E' più importante un nuovo caccia o un ospedale, una caserma o una scuola, la ricerca per un nuovo missile o quella per una nuova cura medica, utilizzare militari per missioni all'estero o per supportare la protezione civile? Siamo ad inizio autunno, stagione di piogge, alluvioni e frane. Ricordiamoci dell'esigenza di risanare il territorio e di salvaguardarlo.L'apporto dei militari, uomini e mezzi, potrebbe essere decisivo per iniziare a risolvere annosi problemi a un costo sostenibile.
lunedì 8 ottobre 2012
SCANDALO COOPERATIVE EDILIZIE LAZIO E VIGILANZA STATALE
dal sito:
http://www.regione.lazio.it/rl_consumatore/?vw=newsDettaglio&id=358
http://www.regione.lazio.it/rl_consumatore/?vw=newsDettaglio&id=358
"""""""""""CASA/BUONTEMPO, A MAGISTRATURA DOSSIER SU COOPERATIVE EDILIZIE
04/10/2012 -
"In Regione Lazio ho scoperto situazioni scandalose nel settore
dell'edilizia sociale, con imprenditori e cooperative che hanno ricevuto risorse
economiche, anche nella misura del cento per cento, per costruire abitazioni che
poi hanno affittato a prezzi di mercato, facendo leva su convenzioni sbagliate
stipulate con i Comuni. I costruttori e le cooperative hanno guadagnato tre,
quattro, otto volte di più, mentre i cittadini sono stati massacrati. Nei
prossimi giorni fornirò alla magistratura un dettagliato dossier al riguardo".
Lo ha detto l'assessore alle Politiche per la casa della Regione Lazio,
Teodoro Buontempo, a margine del
convegno "Regione Lazio, un patto sociale per la casa". L'incontro,
organizzato dal presidente dell'Ater della Provincia di Roma, Massimo Cacciotti,
si è svolto questa mattina a Carpineto Romano e ha riunito i vertici delle sette
aziende di edilizia residenziale pubblica del Lazio. Presente anche il
presidente nazionale di Federcasa, Emidio Ettore Isacchini. Nel
corso del suo intervento, Buontempo ha poi sottolineato che "le Ater non
avrebbero dovuto pagare l'Imu, una tassa iniqua e assolutamente dannosa per le
aziende che si occupano di edilizia pubblica". "Che cosa avrebbero
fatto lo Stato e i Comuni, nel caso di una disobbedienza collettiva? - si è
chiesto Buontempo - avrebbero sequestrato gli immobili Ater? Forse - ha concluso
- per alcune Ater sarebbe stato un bene, perché poi lo Stato avrebbe dovuto
provvedere direttamente alla manutenzione degli
immobili".""""""""""
ALP-AGL ISPETTORI DI SOCIETA' COOPERATIVE:
La vigilanza sulle società cooperative, anche su quelle di edilizia
abitazione, è stata competenza fino al 2001 del Ministero del Lavoro, poi del
Ministero dello Sviluppo Economico.Chi legge sa della situazione disastrosa, dal
punto di vista della mutualità, in cui si trovano queste imprese.
Se la legge venisse rispettata, ogni anno alla porta di ogni
cooperativa edilizia iscritta all'Albo Nazionale Cooperative Edilizie presso il
Ministero dello Sviluppo Economico (le sole che possono legittimamente godere di
finanziamenti pubblici) dovrebbe bussare un ispettore di cooperative
ministeriale il quale avrebbe il compito di verificare, in maniera approfondita,
che non trattasi di cooperativa spuria (=fasulla) bensì meritevole di
agevolazioni.E in caso negativo di diffidarla e di proporne il commissariamento.
E di fare le segnalazioni agli altri Organi di vigilanza. Capillarmente. Prima
che sia troppo tardi, prima che le famiglie finiscano sul lastrico.
Questa frequenza annuale non è mai stata rispettata perchè da anni il
Ministero del Lavoro (cui appartengono ancora per lo più gli ispettori che al di
fuori dell'orario di servizio, su incarico del MISE, svolgono questa attività)
non facilita questi funzionari e non concede loro, in caso lo volessero, di
transitare nei ruoli del Ministero dello Sviluppo Economico occupandosi solo di
cooperative . Addirittura il direttore generale del personale del ministero del
lavoro da anni si rifiuta perfino di incontrare i sindacati su questo argomento.
Preferisce evidentemente occuparsi di buoni pasto. D'altro canto, la reazione a
questo atteggiamento del direttore generale degli enti cooperativi del MISE è
blanda e inconsistente.
Ci appelliamo pertanto al Presidente Monti, al Ministro Patroni
Griffi, ai Ministri Fornero e Passera affinchè questa situazione sia risolta una
volta per tutte, intervenendo su quei dirigenti un pò distratti, mettendo in
condizione la vigilanza sulle cooperative esercitata dallo Stato di compiere il
suo dovere. Perchè la casa è un argomento su cui anche gli italiani più buoni
possono perdere la pazienza: E questa situazione non riguarda solo il
Lazio.
CORO DELLA SCALA: PERCHE' LUI NO?ANCHE SE E' DELLA CISL......
Con una lettera inviata al Sovrintendente
Stéphane Lissner (che proprio oggi abbiamo saputo che diverrà il prosimo
direttore artistico dell'Opera di Parigi, a partire dal 2015, speriamo che
conservi questo buon ricordo...) i Rappresentanti della Commissione Esaminatrice
del Coro della Scala di Milano hanno denunciato l’assunzione con contratto
professionale di un baritono andato in pensione.
Tutto ciò in violazione del Contratto Nazionale e delle graduatorie formate a seguito delle audizioni del maggio 2012.
Il baritono in pensione è Rappresentante Sindacale della Cisl e in passato , dicono, era stato molto severo nelle applicazione delle regole contrattuali.
Tutto ciò in violazione del Contratto Nazionale e delle graduatorie formate a seguito delle audizioni del maggio 2012.
Il baritono in pensione è Rappresentante Sindacale della Cisl e in passato , dicono, era stato molto severo nelle applicazione delle regole contrattuali.
Staremo a vedere come sistemeranno la cosa
Pisapia e la direzione della Scala.
Ovviamente i lavoratori del coro vittime di
questo scavalcamento sono infuriati e probabilmente adiranno azioni legali visto
che dei sindacati interni (l'avvenimento lo dimostra) non sembra ci sia molto da
fidarsi.
Una delle eccellenze meneghine quindi è
definitivamente omogeneizzata alle tendenze imperanti. La Bocconi sappiamo quali
frutti eccelsi abbia recentemente partorito. Nella Moda già si sussurra di
stilisti che non fanno lavorare modelle non appartenenti a sindacati
concertativi. Speriamo solo che alla Scala del Calcio, accanto a giocatori
aderenti alla storica Associazione non ne spunti qualcuno con la tessera
confederale. Oddio, a Milano chiuderebbero volentieri un occhio purchè si
smuovesse la classifica........
venerdì 5 ottobre 2012
BUCO INPS/INPDAP: GLI INDIANI FORNEROS ASSEDIANO FORT WELFARE
UNA GIGANTESCA CAMPAGNA PUBBLICITARIA PER I
FONDI PENSIONE COMPLEMENTARI DEL PUBBLICO IMPIEGO?
L'accorpamento dell'Inpdap provoca nel bilancio
INPS un buco 6 miliardi di euro di disavanzo finanziario e oltre 10 miliardi di
deficit patrimoniale.
In realtà era stato col decreto “Salva Italia”
inglobato dallo stesso Inps, allo scopo di ottenere consistenti risparmi sui
costi amministrativi e del personale (20 milioni di euro già nel 2012).
Il Governo assicura che verrà coperto dai
trasferimenti statali.
E' opportuno richiamare le ragioni di tale
situazione:
la prima deriva da un artificio contabile che è
stato adottato nei decenni scorsi per non incidere troppo sul debito pubblico.
Di regola, infatti, gli enti dello Stato devono versare all'Inpdap i contributi
pensionistici dei propri dipendenti. Questi trasferimenti di denaro, però, sono
stati classificati dal punto di vista contabile come anticipazioni di tesoreria
e non come versamenti previdenziali, in modo da non accrescere troppo il debito
pubblico. Il che ha trasformato l'Inpdap da ente creditore dello Stato centrale
a ente debitore. Dalla riforma Dini del 1996 al 2007 non c’è stato alcun
controllo sui contributi dovuti allo Stato dallo Stato per i propri dipendenti.
Tanto, quando le uscite superavano le entrate, lo Stato provvedeva attraverso la
Gias, cioè i trasferimenti a sostegno della gestione assistenziale, che nel 2011
sono stati pari a 83 miliardi di euro (-243 milioni rispetto al 2010).
Ma più importanti sono le cause strutturali.
Negli ultimi 6 anni, infatti, la spesa sostenuta dall'Inpdap per pagare le
pensioni dei dipendenti pubblici è cresciuta di oltre il 30%: dai 48 miliardi
di euro del 2006 si è passati agli oltre 62,6 miliardi del 2012.
Le entrate dell'istituto derivanti dall'incasso
dei contributi non hanno registrato lo stesso aumento: dai 48 miliardi di euro
del 2006, si è passati a 57,8 miliardi (+20%) nel 2012. Per questo, la gestione
finanziaria dell'Inpdap risulta oggi negativa per quasi 5 miliardi, a cui va
aggiunto un ulteriore passivo di oltre 1 miliardo per altre voci di
bilancio.
La colpa di questo squilibrio va imputata
soprattutto al blocco del turnover in molti uffici. A causa di questo tentativo
di ottenere consistenti risparmi sui costi nella pubblica amministrazione è
cresciuto il numero dei dipendenti statali a riposo ed è diminuito quello del
lavoratori attivi che versano i contributi.
Un'altra motivazione: tra il 2001 e la fine del
2010, l'importo medio delle pensioni degli ex-dipendenti statali è cresciuto a
un ritmo ben più sostenuto rispetto al tasso di inflazione. Mentre il caro-vita
è salito nel complesso di circa il 20% in un decennio, nello stesso periodo gli
assegni medi percepiti dagli iscritti all'Inpdap sono aumentati di oltre 10
punti in più, cioè di circa il 30%.Ormai si fa avanti l'ipotesi di consistenti
tagli. Non delle pensioni già maturate dai lavoratori statali, che rappresentano
dei diritti acquisiti, bensì dei numerosi servizi accessori che l' Inpdap eroga
ogni anno ai propri iscritti: dai prestiti a tasso agevolato alle borse di
studio per i figli, le residenze per gli anziani.Stando al bilancio 2011
dell’Inps, le uniche gestioni amministrate in attivo sono quelle dei
commercianti, dei parasubordinati e dei lavoratori delle Poste. Da molto
fastidio considerare che se le aziende private si comportassero allo stesso modo
di quanto ha fatto il contribuente-Stato, l’INPS fallirebbe subito. E nessuno
però andrà in galera per questo. Attenzione: il disavanzo di 10 miliardi si
riferisce al solo 2012, per cui in un triennio il “buco” salirebbe a 30
miliardi, mettendo a rischio il patrimonio netto dell’INPS. Questo, ripetiamo,
per il blocco del turn over e per la probabile riduzione di 320.000 lavoratori
nel pubblico impiego derivante dalla spending review, con i pensionamenti in
deroga alla legge Fornero e con la mobilità forzata, che determinerebbero una
diminuzione delle entrate contributive a fronte di un momentaneo aumento della
spesa pensionistica.
Noi temiamo che si stia avvicinando, purtroppo,
una stangata per le pensioni future dei precari, un altro pesante intervento
sulle pensioni. Nel cielo poi iniziano a volteggiare gli avvoltoi dei fondi di
previdenza integrativa del pubblico impiego (finora un flop) in cui sappiamo
fare la parte del leone banche e CGIL-CISL-UIL. Il can-can sul buco INPS-INPDAP,
dunque, è leggibile anche come una campagna di marketing per i fondi pensione
complementari,in fase di rilancio proprio in questi giorni? Dal valore
miliardario?
Cari lavoratori, dateci forza (noi faremo il
possibile) perchè questa potrebbe essere l'ultima battaglia prima della
estinzione di un Welfare credibile nel nostro Paese (finora tutto pagato da
voi).
giovedì 4 ottobre 2012
Funzione Pubblica: intervallo tra contratti a termine e supplenze di docenti nelle scuole
Vai al sito della AGL Conoscenza per la nota della Funzione Pubblica (commento e
testo integrale)
Clicca su
http://alcon-agl.blogspot.it/2012/10/funzione-pubblica-intervallo-tra.html
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http://alcon-agl.blogspot.it/2012/10/funzione-pubblica-intervallo-tra.html
Funzione Pubblica: trasformazione da tempo determinato a tempo indeterminato del dirigente
Il Dipartimento della Funzione
Pubblica con nota, prot. DFP n. 36924 del 14 settembre 2012, ha fornito un
parere (negativo) all'Università degli Studi di Salerno, in merito alla
possibilità di trasformazione di contratto di lavoro a tempo determinato di
Dirigente in contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Per scaricare il testo integrale della nota, vai al sito dell'AGL Dirigenti, cliccando su:
http://adir-agl.blogspot.it/2012/10/funzione-pubblica-trasformazione-da.html
Per scaricare il testo integrale della nota, vai al sito dell'AGL Dirigenti, cliccando su:
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mercoledì 3 ottobre 2012
SCIOPERO TRASPORTI: DOPO LO CHOC, RIFLETTIAMO E PROPONIAMO QUALCOSA DI NUOVO
Questo il resoconto e gli strascichi
Vorremmo innanzitutto dire che manifestiamo la
nostra solidarietà sia ai lavoratori dei trasporti sia ai lavoratori (non del
settore) che ieri hanno avuto grossi problemi per recarsi al lavoro.
NON siamo solidali con l'ASSTRA, con le Regioni,
con il Governo, con i vertici delle Aziende di trasporto né con l'Organismo di
Garanzia e tanto meno con i vertici delle Organizzazioni Sindacali promotrici
dello sciopero. La responsabilità di quanto successo è di tutti costoro, tranne
che dei lavoratori sopra richiamati.
L'ASSTRA farebbe bene a firmare, dopo 5 anni, il
contratto di cui trattasi, il Governo e le Regioni a sollecitarla e a fare
attenzione che i fondi verso quelle aziende vengano effettivamente dirottati
verso le giuste destinazioni evitando di tagliare la dove si creerebbe un danno
irreparabile. A volte si ha la sensazione che vi sia una sorta di complicità tra
i vertici delle Aziende di trasporto e quelli dei Sindacati, come se fosse loro
interesse comune mettere il coltello alla gola del consumatore per spillare più
soldi al contribuente. Sarebbe infatti compito delle aziende vigilare che fatti
come quello della saracinesca tra metro 1 e 3 a Milano non si verifichino.
Quelle dell'Autorità di Garanzia poi sono le solite lacrime di coccodrillo
quando ormai la frittata è fatta. Il quesito che anche stavolta è lecito porsi
è: chi controlla l'Autorità di controllo?Chi verifica che i soldi con cui è
mantenuta siano effettivamente ben spesi?
E' certo che il modello di limitazione del
diritto di sciopero nei servizi pubblici ha fallito gli obbiettivi.
Gli utenti hanno avuto (e, sembra, prossimamente
ne avranno ancor di più) pesanti disagi e danni, le Aziende (che, come accade
nel settore pubblico e in quello dei servizi falsamente privatizzati) non ci
hanno rimesso un euro, anzi, hanno guadagnato le trattenute per lo sciopero e
risparmiato gli istituti collegati alla presenza al lavoro, oltre a essere
considerate, ora, tra le vittime dei lavoratori, i lavoratori ci hanno rimesso
relativamente alla loro immagine, il rinnovo del contratto (che magari adesso
scatterà, come contentino) non potrà non subire gli effetti della spending
review.
Tragicomica poi è stata la predica del Corriere
della Sera il quale sembra arrivato da Marte , mentre sarebbe bene ricordare
come da anni abbia sottovalutato i problemi del trasporto pubblico,
nell'esaltazione del trasporto privato , salvo mettere in sordina , vista la
mala parata, i fallimenti della strategia FIAT, delle industrie petrolifere, dei
gestori di autostrade e delle procedure di privatizzazione che hanno interessato
Alitalia e Ferrovie dello Stato, oltre al trasporto pubblico locale. Basterebbe
che il Corriere della Sera dirottasse anche parte delle energie impiegate a
beatificare Mario Monti verso una sollecitazione al Ministro Passera di prendere
in mano, una volta per tutte, i destini di questo disgraziato trasporto popolare
nel nostro Paese.
Quanto ai lavoratori, anche se il diritto di
sciopero è sacro, ci appelliamo a loro affinchè non danneggino più dei loro
pari. La maniera ci sarebbe, anche se toglierebbe spazio alle burocrazie
sindacali. Non risulta che altre categorie di lavoratori, quando scioperano,
vadano a bloccare l'esistenza dei lavoratori dei trasporti, impedendo loro di
uscire di casa e andare al lavoro. I lavoratori dei trasporti pertanto non
devono procurare a persone per bene come loro quei disagi che mai essi
vorrebbero per sé. Una maniera per dimostrare maturità (e scaltrezza, ma per
vincere occorre anche questa) sarebbe quella che scioperassero solo i
controllori e non il resto del personale. In questa maniera i passeggeri
viaggerebbero gratis senza difficoltà (e la vostra popolarità, nei loro
confronti, schizzerebbe alle stelle), l'azienda (associata all'ASSTRA che,
ribadiamo, va condannata per questo suo atteggiamento) non incasserebbe nulla
per quel giorno e, eventualmente, gli altri lavoratori, con una colletta,
potrebbero rimborsare i controllori per la trattenuta subita.
Semplice, ma non si farà mai. Altrimenti come
giustificheremmo la presenza , il ruolo e i guadagni di Autorità di Garanzia
sugli scioperi, dei vertici sindacali e dei giornalisti del Corriere della Sera
che si occupano delle vostre proteste “cattive” che mettono in crisi l'ordine
dei tecnocrati?
martedì 2 ottobre 2012
LA CONFEDERAZIONE AGL SOTTOSCRIVE QUANTO DICHIARATO DAL PRESIDENTE NAPOLITANO SULLA QUESTIONE CARCERI
Trattasi infatti di questione la cui soluzione non è più rinviabile, sia da un
punto di vista umanitario sia per le drammatiche condizioni in cui sono
costretti a operare i lavoratori della Polizia Penitenziaria cui esprimiamo
tutta la nostra
solidarietà.
CONFEDERAZIONE A.G.L.
Di seguito l'intervento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano:
CONFEDERAZIONE A.G.L.
Di seguito l'intervento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano:
"Auspico che proposte volte a incidere sulle cause strutturali della degenerazione dello stato delle carceri in Italia trovino sollecita approvazione in Parlamento"
"Nel
ricevere il prof. Pugiotto e altri firmatari di una lettera aperta a me
indirizzata sui temi della situazione carceraria, ho con loro condiviso una dura
analisi critica e l'espressione di una forte tensione istituzionale e morale per
una realtà che non fa onore al nostro paese, ma anzi ne ferisce la credibilità
internazionale e il rapporto con le istituzioni europee". Lo ha dichiarato il
Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
"Ho ribadito - ha continuato il Capo dello Stato - l'allarme e l'appello che nel luglio dello scorso anno rivolsi al Parlamento in occasione di un importante convegno svoltosi al Senato e a cui è seguito peraltro - mi è sembrato giusto sottolinearlo - uno sforzo intenso del governo, nel rapporto con le forze politiche che lo sostengono, per intervenire in materia con molteplici proposte e interventi. Sono state così affrontate - conseguendosi già dei risultati - scottanti esigenze di riduzione della popolazione carceraria e di creazione di condizioni più civili per quanti scontano sanzioni detentive senza potersi riconoscere nella funzione rieducativa che la Costituzione assegna all'espiazione di condanne penali. Ho rinnovato l'auspicio che proposte volte a incidere anche e soprattutto sulle cause strutturali della degenerazione dello stato delle carceri in Italia trovino sollecita approvazione in Parlamento. A cominciare da quelle, già in avanzato stadio di esame, per l'introduzione di pene alternative alla prigione".
"Restano - ha concluso il Presidente Napolitano - nello stesso tempo aperte all'attenzione del Parlamento - in questa legislatura ormai vicina al suo termine e in quella che presto inizierà - sia le questioni di un possibile, speciale ricorso a misure di clemenza, sia della necessaria riflessione sull'attuale formulazione dell'art. 79 della Costituzione che a ciò oppone così rilevanti ostacoli".
"Ho ribadito - ha continuato il Capo dello Stato - l'allarme e l'appello che nel luglio dello scorso anno rivolsi al Parlamento in occasione di un importante convegno svoltosi al Senato e a cui è seguito peraltro - mi è sembrato giusto sottolinearlo - uno sforzo intenso del governo, nel rapporto con le forze politiche che lo sostengono, per intervenire in materia con molteplici proposte e interventi. Sono state così affrontate - conseguendosi già dei risultati - scottanti esigenze di riduzione della popolazione carceraria e di creazione di condizioni più civili per quanti scontano sanzioni detentive senza potersi riconoscere nella funzione rieducativa che la Costituzione assegna all'espiazione di condanne penali. Ho rinnovato l'auspicio che proposte volte a incidere anche e soprattutto sulle cause strutturali della degenerazione dello stato delle carceri in Italia trovino sollecita approvazione in Parlamento. A cominciare da quelle, già in avanzato stadio di esame, per l'introduzione di pene alternative alla prigione".
"Restano - ha concluso il Presidente Napolitano - nello stesso tempo aperte all'attenzione del Parlamento - in questa legislatura ormai vicina al suo termine e in quella che presto inizierà - sia le questioni di un possibile, speciale ricorso a misure di clemenza, sia della necessaria riflessione sull'attuale formulazione dell'art. 79 della Costituzione che a ciò oppone così rilevanti ostacoli".
lunedì 1 ottobre 2012
ISPETTORI DI COOPERATIVE: SCONCERTANTI DIRETTIVE MINISTERIALI
Sconcertante Direttiva datata 27.9.2012 “sul
corretto espletamento dell'attività di vigilanza” agli ispettori di società
cooperative ministeriali da parte del direttore generale per le piccole e medie
imprese e gli enti cooperativi del Ministero dello Sviluppo Economico.
In essa, tra le altre cose, è contenuta una
“stretta” repressiva nei confronti degli ispettori.I n particolare, dopo anni,
la direzione afferma che la qualità dei verbali è diminuita perchè gli ispettori
proporrebbero provvedimenti errati e inapplicabili. Fino a ieri in caso di
supposte carenze veniva utilizzato l'istituto del “supplemento di revisione” .
Ora sembra che, invece, in presenza chissà di quale esigenza, in caso di
difformità tra quanto valutato dall'ispettore e quanto “visto” dal Ministero, il
verbale passi ad “interni” del Ministero i quali riesaminano statuto e bilancio
e mutano la proposta di provvedimento secondo gli orientamenti ministeriali.
Ora, ciò in questi anni è comunque sempre avvenuto. C'è da pensare dunque che al
Ministero desiderino che la responsabilità di una situazione dubbia se la prenda
tutta l'ispettore, consentendo al centro di far passare solo i verbali con cui
si concorda evitando, alla radice, che arrivino verbali non condivisi e scomodi.
Quindi un problema “politico”, non tecnico perchè, appunto, nel caso di errore
tecnico esiste il supplemento di revisione (non retribuito). Potrebbe sostenersi
che l'onere dell'esame (più di un bilancio) discende dal non rispetto della
frequenza annuale o biennale delle revisioni. Ma questo è problema del Ministero
che non forma validamente un congruo numero di ispettori (perchè non ci sono i
soldi o perchè non lo si vuole?) non certo una colpa attribuibile ai revisori.
Si parla poi di una “scheda valutativa” redatta
dai “referenti territoriali” . Avremmo gradito che fosse esplicitata la fonte
giuridica di tali novità.E a che punto ne fosse l'effettiva applicazione. La
direzione generale della cooperazione si è distinta da anni per una certa
lentezza (perchè non ci sono stati i soldi o perchè non è stato voluto?)
nell'adozione di novità. Non vorremmo che si trattasse dell'apparizione, nel
firmamento di Viale Boston, della luce di astri brunettiani ormai
morti.
Altra sorpresa: in un successivo passaggio
sembra che l'attività di vigilanza e quella formativa non vengano programmate
abitualmente dalla direzione ma che questa esigenza sorga adesso solo a seguito
di questi fantomatici verbali “insufficienti”. Deve essere successo qualcosa di
grave a carico di qualche importante cooperativa se all'improvviso si è deciso
di compiere questa rivoluzione epocale. Poco male: vuoi vedere che il Ministero
dello Sviluppo Economico sta saltando gli step evolutivi e sta per diventare
l'unico Ministero che, in Italia “forma” e “programma”?
Grande innovazione da parte del direttore è
anche quella dell'individuazione di una nuova fattispecie di provvedimento
disciplinare , quella della “sospensione dell'attività”, a questo punto
interamministrazioni e, sembra, senza procedimento e senza garanzie per
l'ispettore.
Nel caso in cui poi l'ispettore, in una attività
espressione dei poteri dello Stato, usa la carta intestata della sua
Amministrazione, scatterebbe perfino la segnalazione disciplinare alla
Amministrazione di appartenenza. Domandiamo: il Min. Sviluppo Economico detiene
dal 2001 la vigilanza sulle cooperative.In 11 anni a qualcuno dei dirigenti è
mai venuto in mente di fornire i revisori quanto meno di carta intestata del
MISE? E di pagare ai revisori le spese postali? Si sarebbe evitato il “fai da
te” e avremmo risparmiato ai detrattori della Pubblica Amministrazione le
quattro risate alla vista di “ispettori” che, oltre a non avere più un tesserino
di riconoscimento, usano le buste bianche (quelle per gli auguri di
Natale).
Ricordiamo al direttore generale che nel MISE
non vigono i principi della giustizia sportiva. Se ha tutta questa voglia di
squalifiche e sospensioni immediate dall'attività può fare domanda di
trasferimento al Ministero dello Sport e Spettacolo o a qualche ente preposto
(sappiamo che, per il calcio scommesse, c'è molta domanda di risorse umane in
quel settore).
In altro articolo, cui rinviamo, abbiamo già
valutato le nuove sanzioni per le cooperative:
Il direttore ne parla ma, in sostanza, solo per
dire ai revisori di aggiungere un trafiletto per “avvertire” i soggetti che
esistono tali nuove sanzioni che neppure lui sa con quale iter verranno
eventualmente irrogate e da chi. E se non lo sa lui...
Conclusione: abbiamo ancor più l'impressione che
le cooperative continueranno tranquille ogni tipo di attività, anche illecita.
In compenso, se qualche ispettore voleva incrementare quantitativamente e
qualitamente la propria attività, è stato, con questa direttiva,
sufficientemente “avvertito”.
Ah, dimenticavamo. Gli omologhi revisori di
società cooperative (quelli privati, nominati dalle Centrali Cooperative) hanno
dalla direzione generale lo stesso trattamento? O si è ritenuto ciò “superfluo”
in quanto già sufficientemente “educati e istruiti”?
ALP-AGL Ispettori di Società Cooperative
2012: FUGA DAL PURGATORIO DEGLI ESODATI SOLO PER 950 ESONERATI DEL PUBBLICO IMPIEGO
L'ASSURDA VICENDA DEGLI ESODATI STA INTERESSANDO ANCHE UNA PARTE DEI LAVORATORI
PUBBLICI, GLI “ESONERATI”: CORSA AI SOLI 950 POSTI DISPONIBILI.
La conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha accolto la proposta del Pd di calendarizzare per l'Aula, il prossimo 8 ottobre, la proposta di legge AC 5103 a prima firma dell'ex ministro Cesare Damiano, approvata dalla commissione Lavoro prima della pausa estiva con voto unanime di tutti i gruppi .Tale proposta è rivolta a consentire a tutti i cosiddetti esodati (in un arco temporale che arriva fino al 2019) di andare in pensione con i requisiti in vigore prima dell'approvazione della riforma Fornero. Intanto il ministero del Lavoro ha fissato in 65.000 il numero dei lavoratori salvaguardati dalle nuove norme che regolano il sistema pensionistico, introdotte dalla riforma Monti. Per tutti gli altri, a partire dal 1° gennaio 2012, sono richiesti nuovi requisiti di età e di contribuzione per poter accedere alla pensione.
Stiamo parlando degli
Solo 950 tra gli esonerati quindi potranno sfuggire per il momento
al purgatorio degli esodati. Gli altri? Come AGL Pensionati
lotteremo per spingere il Governo a dare certezze anche a loro.
La conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha accolto la proposta del Pd di calendarizzare per l'Aula, il prossimo 8 ottobre, la proposta di legge AC 5103 a prima firma dell'ex ministro Cesare Damiano, approvata dalla commissione Lavoro prima della pausa estiva con voto unanime di tutti i gruppi .Tale proposta è rivolta a consentire a tutti i cosiddetti esodati (in un arco temporale che arriva fino al 2019) di andare in pensione con i requisiti in vigore prima dell'approvazione della riforma Fornero. Intanto il ministero del Lavoro ha fissato in 65.000 il numero dei lavoratori salvaguardati dalle nuove norme che regolano il sistema pensionistico, introdotte dalla riforma Monti. Per tutti gli altri, a partire dal 1° gennaio 2012, sono richiesti nuovi requisiti di età e di contribuzione per poter accedere alla pensione.
Entro il 21 novembre 2012, alcune categorie di
lavoratori dovranno presentare la domanda per rientrare nella graduatoria dei
65.000 salvaguardati.
Tra questi, dovranno fare domanda di accesso alle
liste gli esonerati dal pubblico impiego . Per loro sarà necessario presentare
una richiesta apposita entro e non oltre il 21 novembre 2012, alla direzione
territoriale del lavoro che comunicherà all’INPS l’effettiva esistenza dei
requisiti necessari per rientrare nella platea dei derogati.
Stiamo parlando degli
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Solo 950 tra gli esonerati quindi potranno sfuggire per il momento
al purgatorio degli esodati. Gli altri? Come AGL Pensionati
lotteremo per spingere il Governo a dare certezze anche a loro.
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