Sconcertante Direttiva datata 27.9.2012 “sul
corretto espletamento dell'attività di vigilanza” agli ispettori di società
cooperative ministeriali da parte del direttore generale per le piccole e medie
imprese e gli enti cooperativi del Ministero dello Sviluppo Economico.
In essa, tra le altre cose, è contenuta una
“stretta” repressiva nei confronti degli ispettori.I n particolare, dopo anni,
la direzione afferma che la qualità dei verbali è diminuita perchè gli ispettori
proporrebbero provvedimenti errati e inapplicabili. Fino a ieri in caso di
supposte carenze veniva utilizzato l'istituto del “supplemento di revisione” .
Ora sembra che, invece, in presenza chissà di quale esigenza, in caso di
difformità tra quanto valutato dall'ispettore e quanto “visto” dal Ministero, il
verbale passi ad “interni” del Ministero i quali riesaminano statuto e bilancio
e mutano la proposta di provvedimento secondo gli orientamenti ministeriali.
Ora, ciò in questi anni è comunque sempre avvenuto. C'è da pensare dunque che al
Ministero desiderino che la responsabilità di una situazione dubbia se la prenda
tutta l'ispettore, consentendo al centro di far passare solo i verbali con cui
si concorda evitando, alla radice, che arrivino verbali non condivisi e scomodi.
Quindi un problema “politico”, non tecnico perchè, appunto, nel caso di errore
tecnico esiste il supplemento di revisione (non retribuito). Potrebbe sostenersi
che l'onere dell'esame (più di un bilancio) discende dal non rispetto della
frequenza annuale o biennale delle revisioni. Ma questo è problema del Ministero
che non forma validamente un congruo numero di ispettori (perchè non ci sono i
soldi o perchè non lo si vuole?) non certo una colpa attribuibile ai revisori.
Si parla poi di una “scheda valutativa” redatta
dai “referenti territoriali” . Avremmo gradito che fosse esplicitata la fonte
giuridica di tali novità.E a che punto ne fosse l'effettiva applicazione. La
direzione generale della cooperazione si è distinta da anni per una certa
lentezza (perchè non ci sono stati i soldi o perchè non è stato voluto?)
nell'adozione di novità. Non vorremmo che si trattasse dell'apparizione, nel
firmamento di Viale Boston, della luce di astri brunettiani ormai
morti.
Altra sorpresa: in un successivo passaggio
sembra che l'attività di vigilanza e quella formativa non vengano programmate
abitualmente dalla direzione ma che questa esigenza sorga adesso solo a seguito
di questi fantomatici verbali “insufficienti”. Deve essere successo qualcosa di
grave a carico di qualche importante cooperativa se all'improvviso si è deciso
di compiere questa rivoluzione epocale. Poco male: vuoi vedere che il Ministero
dello Sviluppo Economico sta saltando gli step evolutivi e sta per diventare
l'unico Ministero che, in Italia “forma” e “programma”?
Grande innovazione da parte del direttore è
anche quella dell'individuazione di una nuova fattispecie di provvedimento
disciplinare , quella della “sospensione dell'attività”, a questo punto
interamministrazioni e, sembra, senza procedimento e senza garanzie per
l'ispettore.
Nel caso in cui poi l'ispettore, in una attività
espressione dei poteri dello Stato, usa la carta intestata della sua
Amministrazione, scatterebbe perfino la segnalazione disciplinare alla
Amministrazione di appartenenza. Domandiamo: il Min. Sviluppo Economico detiene
dal 2001 la vigilanza sulle cooperative.In 11 anni a qualcuno dei dirigenti è
mai venuto in mente di fornire i revisori quanto meno di carta intestata del
MISE? E di pagare ai revisori le spese postali? Si sarebbe evitato il “fai da
te” e avremmo risparmiato ai detrattori della Pubblica Amministrazione le
quattro risate alla vista di “ispettori” che, oltre a non avere più un tesserino
di riconoscimento, usano le buste bianche (quelle per gli auguri di
Natale).
Ricordiamo al direttore generale che nel MISE
non vigono i principi della giustizia sportiva. Se ha tutta questa voglia di
squalifiche e sospensioni immediate dall'attività può fare domanda di
trasferimento al Ministero dello Sport e Spettacolo o a qualche ente preposto
(sappiamo che, per il calcio scommesse, c'è molta domanda di risorse umane in
quel settore).
In altro articolo, cui rinviamo, abbiamo già
valutato le nuove sanzioni per le cooperative:
Il direttore ne parla ma, in sostanza, solo per
dire ai revisori di aggiungere un trafiletto per “avvertire” i soggetti che
esistono tali nuove sanzioni che neppure lui sa con quale iter verranno
eventualmente irrogate e da chi. E se non lo sa lui...
Conclusione: abbiamo ancor più l'impressione che
le cooperative continueranno tranquille ogni tipo di attività, anche illecita.
In compenso, se qualche ispettore voleva incrementare quantitativamente e
qualitamente la propria attività, è stato, con questa direttiva,
sufficientemente “avvertito”.
Ah, dimenticavamo. Gli omologhi revisori di
società cooperative (quelli privati, nominati dalle Centrali Cooperative) hanno
dalla direzione generale lo stesso trattamento? O si è ritenuto ciò “superfluo”
in quanto già sufficientemente “educati e istruiti”?
ALP-AGL Ispettori di Società Cooperative
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