domenica 3 marzo 2013
QUASI SICURO: BLOCCO STIPENDI STATALI FINO A TUTTO IL 2014!
Ci sono state le elezioni, il
parlamento è spaccato in tre pezzi e mezzo che se ne sono dette e se
ne dicono di tutti i colori, è possibile governare ma solo da parte
di maggioranze contro natura. Questo è emerso dal dopo voto. Solo 3
certezze per il momento: il Governo Monti sarà in carica fino
all'avvento (non si sa quando) del nuovo governo, Napolitano non può
sciogliere le Camere, si prenderanno solo i provvedimenti
indifferibili. Uno di questi è quasi sicuro: nel Consiglio dei
Ministri di venerdì prossimo verrà deciso il prolungamento del
blocco degli stipendi, per gli Statali, fino a tutto il 2014.Sarebbe
il quinto anno consecutivo in cui ciò accade e i già striminziti
stipendi dei non dirigenti rischiano di diventare qualcosa di molto
simile agli attuali assegni sociali. Accadrà pertanto una cosa molto
semplice: il potere di acquisto di questa categoria scenderà ai
minimi storici e senz'altro non saranno i 3 milioni di statali a
contribuire, nei prossimi mesi, alla ripresa dei consumi.E non si sa
neppure se servirà a qualcosa, in quanto sulle soluzioni per
fronteggiare disoccupazione, recessione, debito pubblico le proposte
sono numerosissime (praticamente tutte quelle riportate nei manuali
di economia) ma su quali saranno quelle scelte è buio pesto. E tutti
si discolpano, dicendo che la responsabilità non è loro ma degli
elettori che votando non hanno scelto la via da intraprendere.In
questo contesto, le dichiarazioni di alcuni dirigenti di sindacati
confederali che preannunciano ondate di scioperi nel Pubblico Impiego
ci sembrano penose e la dicono lunga sul livello a cui è precipitato
il Sindacato italiano, incapace di utilizzare la sua grande forza per
imporre soluzioni convincenti per il Paese. E' forte il rischio che
la gente cominci veramente a pensare di poter fare a meno dei
Sindacati, data la loro dimostrata inutilità. Poi ci si lamenta
delle spinte populistiche e irrazionali, quando è l'impotenza di
questi signori a non lasciare scelta.
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